BARBARI O SELVAGGI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Marzo, 2014 @ 8:11 am

Detto altrimenti: selvaggi e barbari? (post 1423)

Giacomo Leopardi

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Secondo Giacomo Leopardi, “selvaggi” sono coloro che non sono ancora progrediti, “barbaro” è chi è regredito. In Cina, persone trucidate a colpi di machete. In Africa, bambini massacrati nelle scuole. In Ucraina, in Venezuela, in Siria, in Egitto, in Kazakistan, etc., etc. … Barbari o selvaggi? Quo vadis, mondo? Leopardi: “Natìo borgo selvaggio” ? No, amici, “ Natìo mondo selvaggio”  direi piuttosto …

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Ieri all’Angelus, Papa Francesco ha sottolineato il messaggio del Vangelo, facendone un messaggio anche “laico”, “politico” ed “economico”: l’accumulo di denaro (e di potere) è giustificato solo se mirato alla realizzazione del Bene Comune, non del “bene personale”. In caso contrario esiste solo una deriva autodistruttiva. Come ho scritto più volte, Papa Francesco per me è anche un Capo laico, un Capo Politico, nel senso che ci indica la strada per la “gestione laica, economica e sociale” del mondo intero.

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Nikolai Gògol

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Russia, povera Russia, poveri Russi … schiavi sotto gli Zar (leggete “Le anime morte” di Gògol); poi trucidati dall’avanzata nazista; poi deportati da Stalin; ora ubriacati dal nuovo Zar … Povera popolazione! In mancanza di ideali veri, si lascia irretire da qualche bottiglia di vodka, dai kalashnikov regalati a piene mani, da un esaltato neo nazionalismo. In mancanza di ideali veri, in mancanza di una prospettiva di libertà (innanzi tutto “di pensiero”), schiacciati da un falso ideale, incapaci di riconoscerne la falsità, lo cavalcano, lo fanno proprio, se ne fanno difensori e propugnatori …

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Un po’ come le tifoserie ultrà del calcio, quelle fanatiche, quelle che si accoltellano anche “prima” dell’incontro delle relative squadre (intendiamoci: non che “dopo” sarebbe lecito …!): “La nostra è una fede” gridano. Ecco, una “fede” …Fede? Io direi “cieco fanatismo”. Anche loro: in mancanza di ideali veri, di un futuro, incapaci di vero discernimento a causa dell’ignoranza che è stata loro iniettata per endovena (la scuola, l’istruzione? “Cose” inutili!), si “salvano” cavalcando come surfisti l’onda violenta che altrimenti li travolgerebbe. E al loro “status” di vittime della violenza, uniscono quello di “co-violentatori”, un po’ come i kapò dei campi nazisti.

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Denaro- potere; potere-denaro. Dei singoli, degli Stati, delle Multinazionali … immer die  gleiche Geschichte, sempre la stessa storia. Ma la Storia … la Storia … non avrebbe dovuto essere “magistra vitae”?