TURISMO (TRENTINO) DOMANI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Ottobre, 2014 @ 7:09 am

Detto altrimenti: il Governo della Provincia Autonoma di Trento sta per affrontare il tema del rilancio del turismo …   (post 1697)

… una delle principali risorse economiche del nostro territorio. I primi interventi sembrerebbero essere quelli della reintroduzione della tassa di soggiorno controbilanciata dal rilascio alla clientela di una Guest Card, Carta dell’Ospite, che gli consentirà di usufruire, gratuitamente o con significativi sconti, dei servizi pubblici e delle offerte turistiche culturali che il territorio offre.

Al riguardo, mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcuni aspetti:

  1. Gli interventi di cui sopra
    • dovrebbero essere a costo zero per gli operatori economici del settore, nel senso che essi devono essere rimborsati in toto del costo dei servizi da loro stessi forniti agli utilizzatori tramite la citta Guest Card;
    • non dovrebbero essere intesi né come una “riformina” né quindi tanto meno come una “riforma” del settore;
    • hanno un significato in quanto inquadrati da subito in un piano di medio lungo termine di cui rappresentano solo il primo passo.
  2. Il Piano di rilancio del settore dovrebbe/potrebbe
    • prendere le mosse dalla messa in rete di tutta l’offerta turistica su di una piattaforma aggiornata giornalmente e accessibile da ogni punto internet;
    • contenere l’elencazione di tutte le potenzialità ancora inespresse del nostro territorio e la progettazione delle loro attivazione e gestione;
    • prevedere la creazione di nuove cooperative giovanili (il cui start up sia co finanziato dagli operatori economici e dal settore pubblico) per la organizzazione, manutenzione, marketing e vendita dei nuovi “prodotti turistici” così individuati;
    • prevedere alcune rilevanti iniziative da attivarsi immediatamente, per dare un segno concreto anche all’esterno della Provincia del Nuovo turismo Trentino;
    • rifarsi ai modelli del Sud Tirolo e del Tirolo, se e per quanto essi possano oggi risultare migliori del nostro attuale modello.

Che altro dire? Io, nulla. E invece voi lettrici e lettori, forza, avanti con le vostre idee! Infatti si parla (a mio sommesso avviso in maniera quanto meno non esaustiva) dell’alternativa fra la “politica del rigore” e quella “degli investimenti”, dimenticando la “Politica delle idee”!