BESSARABIA e MOLDAVIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Dicembre, 2014 @ 12:38 pm

Detto altrimenti, Bessarabia, Moldova: elezioni moldave del 30 novembre 2014 (post 1781)

Basta un libro scelto a caso, pescato ad intuito sul banco della libreria ed una badante moldava che si accende l’interesse per quelle popolazioni e per quelle terre.

  • Bessarabia, il libro: “Nel sonno non siamo profughi” di Paul Goma (Ed. Keller).
  • Moldova, la badante: quella di mia suocera.

thBI2PM9Y1Moldova, in rumeno, la lingua originale della Moldova appunto. Moldavia, il nome da noi assimilato, in realtà è russo, di una Russia che aveva costretto i Moldovi ad usare il carattere cirillico per la loro lingua “molto” indoeuropea.

La storia travagliata di quelle terre la trovate – se non altro – in internet. In questa sede dico solo che è stata da sempre terra contesa fra Turchi, Romeni, Russi, Tedeschi. Oggi è “contesa fra i filo UE e i filorussi.

La Moldova è sempre stata terra multietnica, nella quale le diverse etnie vivevano in pace fra di loro fino a quando – ripetutamente – le diverse “potenze”, confinanti o meno, l’hanno invasa pretendendo di omologarla a loro stesse, ad esempio anche con la deportazione di migliaia e migliaia di cittadini delle etnie “diverse”.

Il travaglio di questa terra si coglie anche semplicemente guardando la carta geografica. infatti le è stato intercluso l’accesso al mare (Mar nero) dalla pressione Rumena e Ucraina.

th[5]Le elezioni di ieri. In Moldova vige un sistema elettorale proporzionale puro senza premio di maggioranza. Spesso lo scarto fra le due coalizioni è troppo limitato perché si formi una maggioranza di governo. Al momento di “andare in macchina: affluenza, 57%;  sull’80% delle schede scrutinate è in vantaggio di 4 punti la coalizione pro UE (44% contro 40%); il primo partito è il socialista (21%) filorusso. Se lo scarto attuale sarà confermato, non si potrà formare un governo mono-coalizione e probabilmente i pro UE si dovranno accordare con il partito comunista (18%)  che è anti Russia (!) e pro UE con alcuni distinguo. In campagna elettorale i filorussi erano dati per vincitori, ma recentemente la Corte Suprema ha escluso dalla competizione elettorale un partito filorusso (denominato “Patria”) a causa dei finanziamenti elettorali illeciti che aveva ricevuto (da chi? Immaginate un po’  voi … N.d.r.).

Il pericolo? La destabizzazione e la guerra civile tipo Ucraina: già nel periodo pre elettorale ci sono state violenze (case incendiate!) a danno dei filo-UE e accuse reciproche di furti del denaro pubblico.

Per la campagna elettorale  dai due schieramenti sono stati scritturati due  cantanti famosi (uno italiano pro UE e uno russo pro Russia) con cachet orari di €100,00,00! (Della serie, tutto il mondo è paese!)

 Scrivo queste righe alle ore 12.30 odierne. Appena possibile, aggiornerò la situazione.

3 dicembre 2014:  Una vittoria di misura, per un paese che resta a metà strada tra Europa e Russia. Le elezioni legislative certificano la spaccatura del paese: ha vinto il blocco che guarda a Occidente, ma è una vittoria che renderà difficile governare. I tre partiti filo occidentali (i liberaldemocratici, i liberali e i democratici) che governano dal 2009 hanno ottenuti il 45 per cento dei voti, abbastanza per conquistare 54 seggi parlamentari su 101. Il blocco delle opposizioni filorusse è al 38 per cento. Notevole l’affermazione dei socialisti (filo russi) che sono primo partito con il 21,5 per cento delle preferenze. L’affluenza si è fermata al 56 per cento.

Dal 2009 a oggi, il PIl del paese è cresciuto del 20 per cento grazie alle riforme introdotte dai partiti filo-europeisti ed all’aumento dei rapporti commerciali con l’Europa. Questo ha prodotto un peggioramento nei rapporti con Mosca che ha imposto l’embargo nei confronti di molti prodotti alimentari della Moldavia. A giugno scorso (2014) il governo ha firmato accordi politici ed economici con l’Unione Europea.