CASTE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Gennaio, 2015 @ 7:33 pm

Detto altrimenti: chi tocca i fili …    (post 1900)

Post 1900, anno 1900 – Il mondo ha 1,5 miliardi di abitanti. In Italia Don Sturzo inizia a organizzare i lavoratori cattolici. Al colonialismo si sostituisce l’ipocrisia del “protettorato”, basato sul mantenimento di governanti locali fantocci. Per il resto, continua lo sfruttamento delle ex colonie, che poi determinerà la divisione del mondo in due parti: pochi popoli ricchi e molti poverissimi.

I magistrati insorgono contro una eventuale riduzione dei loro 45 giorni di ferie che provocano l’interruzione della funzione in estate. In altra occasione hanno dichiarato: “Quanto alla fissazione del livello massimo delle nostre retribuzioni, non siamo stati interpellati”. Hanno ragione. Già, perchè quando io, pensionato, mi sono visto bloccare l’adeguamento della pensione, io … sono stato pre- interpellato! E anche chi poi sarebbe diventato esodato … tutti pre interpellati! E poi, vuoi vedere … si comincia dalle ferie per poi arrivare alla loro responsabilità civile … Di questo passo, dove mai si andrà a finire?

thSH2U4ZFPDetto altrimenti:  la magistratura svolge un ruolo assolutamente strategico (strategico = indispensabile + insostituibile). Guai se non ci fosse, soprattutto in un paese come il nostro dominato da altri quattro poteri malefici: 1) la CO-Criminalità Organizzata; 2) l’EEF-Evasione Elusione Fiscale; 3) la C-Corruzione; 4) il SDC-Sistema delle Caste. Tuttavia ciò non autorizza il mantenimento in capo alla magistratura di posizioni fuori dagli equilibri delle scale dimensionali e dei valori (soprattutto) dell’attuale Sistema Italia, posizioni antistoriche pretestuosamente ieratiche come l’alta uniforme delle toghe rosse, gli scettri dell’apripista e gli ermellini indossati nelle inaugurazioni annuali, ermellini  che spero vivamente siano imitazioni sintetiche e non pelli naturali.

Potere giurisdizionale, uno dei tre poteri dello Stato a fianco del legislativo e dell’esecutivo. Solo che il legislativo pare che abbia ceduto il passo all’esecutivo, quindi già questi due poteri in una qualche misura sarebbero da riposizionare. E il giurisdizionale? Nei paesi anglosassoni il diritto è ciò che hanno deciso i giudici, ovvero, la raccolta delle sentenze. Da noi dovrebbe essere ciò che è previsto dai codici, dalle leggi, ma più spesso il diritto è ciò che decideranno i giudici, o ciò che faranno l’ufficiale giudiziario e i carabinieri. Nel senso che la complessità delle leggi, la lentezza dei processi, i frequenti condoni, le numerose condizioni di non procedibilità e di non punibilità  e last but not least l’intervento “salvifico” della prescrizione troppo spesso ci danno  l’  “incertezza del diritto” .

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thOVBN7Q14Una incertezza quasi “misteriosa”, emblematica, sacrale, per riprendere quanto scrivevo a proposito degli elementi esteriori della funzione. Pellerossa, visi pallidi, musi gialli, piedi neri, toghe rosse … espressioni figurate delle quali, tutte, io farei volentieri a meno. E poi, toghe rosse o meno, questi orpelli mi richiamano alla mente i segni esteriori della superata sacralità papale finalmente superata da Persone come Papa Francesco, o, risalendo nella storia, il mistero che avvolgeva i responsi enigmatici dell’Oracolo di Delo agli emissari di Edipo. La Pizia a Delo, la Sibilla a Cuma uscivano dalle segrete per rivelare un futuro che risuonava come sentenza inappellabile, semi nascoste da veli e dai fumi dei fuochi sacrificali.

Ecco, e quando in un processo il rappresentante della pubblica  accusa entra nella sala del giudizio uscendo dalla stessa porticina (dall’antro …!) dalla quale esce il giudice che dovrà giudicare, per di più parlando con lo stesso, quasi “sottobraccio” allo stesso; e quando l’avvocato della difesa si deve rivolgere al suo “collega” dell’accusa chiamandolo ” … l’Illustre Signor Procuratore” …, be’, allora qualche perplessità sull’equilibrio del bilanciamento delle posizioni  e delle sentenze sorge.

In sintesi: guai se venisse meno la funzione giurisdizionale (ecco … “funzione” più che “potere”, io preferisco definirla così); guai se venisse meno l’indipendenza funzionale dei giudici (soprattutto se a “gestirne l’azione fosse la politica). Tuttavia ciò non è in contrasto con l’esigenza che l’organizzazione amministrativa della funzione (poteri, doveri, responsabilità, retribuzione, ferie) sia rivista, per essere strutturata in modo non più autoreferenziale.

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