QUELLE FRASI, DETTE A MEZZA VOCE O URLATE A GRAN VOCE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2015 @ 1:48 pm

Detto altrimenti: evvabbè, ma però (ma però) accà nisciuno e fesso …     (post 1983)

Post 1983, anno 1983 – Craxi al governo. Boom dei computer, definiti “macchine da calcolo” e quindi per venderli occorreva la licenza di “fornitore di attrezzature d’ufficio” e un negozio di almeno 200 mq di superficie, mentre il Francia e in Germania li vendevano al supermercato! Io dalla “piccola” Siemens Data Milano, passo alla grande Italtel Milano.

Dette a mezza voce

th7XJ6UUQN1) Ero Direttore di una grande Società, regolarmente invitato a partecipare alle riunioni del Consiglio di Amministrazione benchè ciò non fosse previsto (né peraltro nemmeno  escluso) dallo Statuto. Al mio fianco sedeva  il rappresentante degli azionisti di minoranza, persone che avrebbero voluto impadronirsi della maggioranza della società, conscio tuttavia che l’attuale maggioranza azionaria mai avrebbe accettato di perdere il proprio controllo (51%) sulla società. Costui era una persona assai importante, personaggio di fama internazionale, il quale assai raramente mi rivolgeva la parola: costui infatti parlava solo con Dio e pochi altri a Lui vicini. Un giorno, durante una riunione, quasi parlando di per lù (dal dialetto milanese; fra se e se, da solo), ma in modo che io potessi sentire, disse: “Io la vedrei bene quotata in borsa questa società …”

Ed io (da finto) tonto, feci lo gnorri, feci quello che non aveva capito ma che invece aveva capito benissimo il messaggio subliminale: “Io mi lascio scappare un pensiero great, grande, importante: il direttore se ne innamora, lo copia, ci vuol fare il figo sopra, lo fa suo, divulga l’idea come sua … e se la società si quota in borsa i miei mandanti – pieni di soldi – con una bella OPA-Offerta Pubblica di acquisto – ne acquisiscono il controllo, magari anche solo con un 30%!” E invece, caro il mio azionista di minoranza,  accà niusciuno è fesso!

Si vabbè, ma però ..." - "Ma però non si dice"  - "Ah già, devo dire solo ma" - "No, ma però va bene, sono le altre cose che stavi dicendo che non sono da dirsi!"-

Si vabbè, ma però …” – “Ma però non si dice” – “Ah già, devo dire solo ma” – “No, ma però va bene, sono le altre cose che stavi dicendo che non sono da dirsi!”-

2) Anche in certe sedi politiche. “Si, quella segretaria è brava, pensa ai contenuti, noi la sosteniamo, certo che però … la vera leadership …”. basta una frase del genere per instillare il germe del dubbio e catturare all’amo persone distratte e/o senza esperienza. Ma per persone attente e con esperienza quelle parole sono un vero e proprio atto di accusa (alias di tradimento) di quella segretaria che si sta dichiarando di coadiuvare,  sono un preavviso che qualcosa bolle in pentola anche se “ancora non ve lo dico …” L’attuale simbolo del partito poi … quanti lo riconoscono? Vediamo un po’ se non sia il caso di cambiarlo …” Evvabbè … dico io … lasciamoli giocare con le parole, tanto anche in questo caso     accà niusciuno è fesso!

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A casa. Mi vogliono vendere una enciclopedia: “Ma lei, gli scaffali, li vuole di legno bianco o naturale?” L’attenzione sul simbolo … No, scialla raga, calma ragazzo, io è proprio “quella l’enciclopedia” che non desidero acquistare”..

Urlate a gran voce

Avete notato i cagnolini? Più sono di stazza piccola, più abbaiano ringhiano, salvo essere lesti a ripararsi fra le gambe del padrone alla vostra prima reazione. E così fra le persone. Più uno è piccolo (e non mi riferisco alla statura, per quanto … a Roma, uno in particolare …), più uno è “nenti ammiscatu con nuddru” (dialetto siciliano: “niente mescolato con nessuno”), tanto più costui - cane o persona che sia – abbaia, urla, grida o anche se fa chiasso, tanto più comunque  vi aggredisce, come per  dire al suo padrone “Vedi come come attacco li inimici tui? Io sì che sono bravo e fedele … “