LA SOCIALITÀ DELLA/NELLA POLITICA: ESTERNA ED INTERNA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Aprile, 2015 @ 5:39 am

Detto altrimenti? Ma io sto proprio scrivendo da sempre “altrimenti”!   (post 2004)

Post 2004, anno 2004 – Muoiono Pantani e Umberto Agnelli. Berlusconi: meno tasse per tutti (o per Titti? O per Totti?).

Socialità esterna. Politica sociale, pensieri ed azioni rivolte alla socìetas, ovvero alla Società della Gente, ai Bisogni della Gente, soprattutto a quelli della gente con la “G” maiuscola non in quanto gente importante (gente minuscola, in quanto non ha bisogno di nulla), ma Gente Maiuscola in quanto Gente che ha Bisogno  e quindi maggiormente degna di attenzione. Ovvero: politica sociale attenta ai Bisogni della Socìetas che ne subisce gli effetti. (maiuscole e minuscole non sono utilizzate a caso).

Socialità interna. Ma anche Politica sociale come pensieri e azioni rispettosi di chi la Politica la fa. Un esempio? Prendiamo un tema a caso: la mobilità cittadina. Ci si riunisce per molte sere per cercare di riordinare quanto ognuno in merito al problema ha “raccolto” dalle istanze della Gente (Gente: vedi sopra). Si ragiona, si coordina, si razionalizza, si sintetizza. Poi, una sera, improvvisamente, si presenta alle riunioni un personaggio che non aveva mai partecipato alle riunioni: il coordinatore cittadino di quel partito. Costui quale prende la parola e afferma. “Si fa cosà”. E quel “cosà” è completamente all’opposto delle conclusioni “si fa così” del gruppo. Ecco un esempio di “politica asocialimente interna”: indifferente ai Bisogni di chi stava cercando di fare Politica.