CUBA OGGI OK, MA LORO, I CUBANI … DOPO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Novembre, 2015 @ 7:31 am

Detto altrimenti: abbiamo memoria corta e poca fantasia …    (post 2158)

Cuba: i sigari, le belle ragazze … (io intanto non fumo e poi a Cuba non ci sono mai stato, intendiamoci, non mi fraintendete, soprattutto per quanto riguarda le ragazze!).

cuba_fusees_cargo[1]Cuba, la crisi dei missili: un confronto tra USA E URSS a seguito del tentativo di invasione dell’isola e al relativo spiegamento difensivo nell’isola di missili nucleari. La crisi iniziò il 15 ottobre 1962 e durò tredici giorni, in seguito alla loro scoperta il 14 ottobre, da parte di un aereo americano in volo da ricognizione sopra il territorio cubano. Dopo giorni di tensione, Chruscev, vista la fermezza di Kennedy, ordinò il ritiro dei missili in cambio della promessa di non invasione dell’isola e del ritiro dei missili USA installati nelle basi turche e italiane, avvenuto sei mesi più tardi. Crisi recentemente assai bene ri-descritta nella trilogia- romanzo-storico di Ken Follet.

3041493-9788845277078[1]Cuba oggi. Ben venga la riappacificazione, l’eliminazione dell’embargo, il disgelo. Ci mancherebbe altro! Ben venga la visita di Renzi a Cuba: un nuovo mercato, nuove prospettive per tutti (o quasi). Mi resta solo una riserva mentale: che la repentina caduta del regime comunista – anzi, diciamo meglio – la improvvisa mutazione di quel sistema economico verso forme (troppo) liberistiche – non abbia a produrre gli effetti (negativi per la maggior parte della popolazione!) ampiamente descritti – da ultimo – nel prezioso libro del premio Nobel Svetlana Alexievich “Tempo di seconda mano”, insostituibile testimonianza della vita in Russia dopo la fine del regime comunista. Svetlana con l’espressione “tempo di seconda mano” intende un “tempo già vissuto, già visto, già usato”, un tempo nel quale “il futuro non occupa il posto che gli competerebbe” nel senso che è un tempo non-nuovo, non-diverso, un tempo nel quale ai privilegiati della nomenklatura si sono sostituiti gli affaristi spregiudicati della liberalizzazione. Svetlana, che pure è stata vittima di quel regime e non lo rimpiange di certo, ma “si limita” (e non è certo poco!) a descrivere le negatività dei due sistemi: del prima e del dopo.

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003520-2_big[1]Di seconda mano, second hand, used. E qui mi vengono in mente le splendide migliaia di auto anni ’50 che fino ad oggi sono le auto “normali” a Cuba, auto che nessun Cubano ha avuto la possibilità di sostituire con modelli più recenti, ma che oggi, qui da noi, in occidente, sono preziosi e ricercati “pezzi” d’epoca per ricchi collezionisti. Ecco, organizziamo subito un fiorente business: offriamo loro auto nuove, moderne facendoci carico – bontà nostra – di ritirare, quale sconto sul prezzo, il loro vecchio, ingombrante “usato”. Che ne dite? Vediamo un po’ se qualche illuminato e generoso imprenditore nostrano prende l’iniziativa per “dare una mano” a quel popolo, ora che sta uscendo dalle morse del comunismo e dell’embargo …

 

 


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