QUEST’ANNO MANCANO LE NEVICATE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Gennaio, 2016 @ 12:30 pm

Detto altrimenti: … e noi inventiamoci un altro tipo fatturato per gli impianti di risalita!    (post 2268)

d2uic[1]Sul mio PC guardo la videata www.wetterzentrale.de, la foto satellitare tedesca delle perturbazioni che non arrivano. Iniziano a Gibilterra ad allargarsi lasciando libero quel gran lago che è il Mediterraneo. E qui da noi non nevica. Il turismo invernale avverte la crisi. Le società impiantiste sparano neve programmata e si scia ma. Ma ho sentito dire che un metro cubo di neve programmata costa 30 euro, tutto compreso (ammortamenti, interessi, costi di gestione, etc.). Che fare? Una soluzione completa non esiste, ma una parziale si. Guardiamo cosa ha fatto l’Austria: vende i “dislivelli” anche in estate. Non agli sciatori. Ai ciclisti.

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Austria: Tirol Mountain Bike Safari. Si parte in bicicletta da Nauders (Resia) e si arriva al lago di Walchsee. Le risalite con le bici al seguito si effettuano grazie a 17 impianti convenzionati per un totale di 670 km di percorsi (in discesa) e 25 di dislivello. Costo della tessera: 3 risalite, €18,00 – 17 risalite, €153,00. L’organizzazione fornisce mappe GPS e cartacee, eventuale trasporto bagagli e prenotazione Hotel. Non è obbligatorio percorre l’intero tracciato: l’utilizzo del sistema è modulare.

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.In Italia il CAI Centrale nel 2012 ha pubblicato il Q 11- Quaderno di ciclo-escursionismo (reperibile in internet) per regolare la presenza delle biciclette in montagna. Leggiamolo.

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                                 Tirolo austriaco

In Trentino i dislivelli e gli impianti di risalita non mancano. Manca l’idea e un progetto unitario e sistemico per far utilizzare i nostri impianti dalle decine di migliaia di ciclisti che ogni anno percorrono le nostre valli, ad iniziare dalla valle dell’Adige (quelli diretti al Garda o a Verona).

Cosa si può obiettare? Che la bicicletta in montagna inquina? Oggi forse, se la sua pratica non è regolata. Ma quando lo fosse, essa sarebbe mantenuta dentro le piste segnate che non sono certo larghe come quelle da sci, né richiedono analoghe protezioni.

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L’utenza turistica ha un’età media sempre più avanzata, evolve i propri gusti, è molto proiettata verso il ciclo-turismo e il ciclo-escursionismo. E noi abbiamo bisogno di creare nuovo prodotti turistici. Ed allora copiamo da chi è stato più lungimirante di noi.

Good bike a tutte e a tutti!

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