INCONTRI: RENATO BALLARDINI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Febbraio, 2016 @ 2:00 pm

Detto altrimenti: incontri che arricchiscono il blog, chi lo scrive e chi lo legge    (post 2298)

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Amiche ed amici del blog, come sapete ogni tanto impreziosisco queste mie sudate carte (elettroniche) con interviste a Personaggi. Si, con la “P” maiuscola, particolarmente giustificata in questo caso. Infatti l’Avv. Renato Ballardini è “una parte della Storia” del nostro Paese, testimone a co-artefice di molti anni di vita italiana. Lui è il mio “terzo” (in ordine di tempo) Ballardini: il primo è stato Bruno, già mio Presidente in Fraglia Vela Riva, ex Sindaco di Rovereto e Vice Presidente dell’Orchestra regionale Haydn, avvocato anch’egli; il secondo Franco, figlio dell’intervistato, mio Presidente nella Associazione Amici della Musica, già Direttore del Conservatorio Bonporti di Riva ove insegna, il quale mi ha fornito le foto del babbo. Ora possiamo iniziare (ho preferito formulare domande dirette che non estrarre un riassunto dalla sua biografia, peraltro assai più completa e avvincente).

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1947

                        1947

Avvocato, grazie per avere accettato l’intervista su Trentoblog. Come Le dissi, ogni tanto arricchisco i miei post di un “Incontro” e Lei è – solo in ordine di tempo -  il secondo “Rivano doc” che ospito sulle mie pagine, dopo il compianto Ruggero Polito, peraltro Rivano ad honorem …

Accetto di buon grado di rispondere alle Sue domande. Non sono affetto da narcisismo, ma ritengo che parlare delle proprie esperienze, assai numerose in una ormai lunga vita, possa servire a trarne qualche utile insegnamento. Lo avrà Lei stesso sperimentato conversando con Ruggero Polito, straordinaria persona che con intelligenza ed impegno riuscì a dare il meglio di se’ come magistrato e come cultore di musica.

Io credo che Persone come Lei e Ruggero siano preziosi testimoni di “Umanità” e di “Storia” e rappresentino un patrimonio che non va disperso. In particolare in questa sede mi riferisco alla Sua lotta partigiana ed alla Sua attività di Parlamentare.

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1978

                         1978

Vero è che mi sono trovato più volte in circostanze impegnative, nelle quali ho dovuto comportarmi in base a principi e valori eticamente positivi. La guerra e l’occupazione nazista furono situazioni drammatiche nelle quali sentii l’imperativo di fare il mio dovere. In Parlamento, ove il voto popolare mi mandò per 21 anni, ogni settimana dovevo decidere come risolvere problemi complicati. Non riguardavano la mia persona, ma pluralità di altre persone. Per citarne uno: la legge che introdusse il divorzio. Toccò a me, quale Presidente della Commissione Affari Costituzionali, elaborare il parere sulla conformità costituzionale della Legge Fortuna. Fu una sfida alla Chiesa, al sistema dei partiti, socialista e democristiano, che stavano costruendo il governo di centro-sinistra. Eppure, come fu dimostrato dal referendum, più che alla Chiesa ed ai partiti di governo toccò a me di interpretare la volontà ed il sentimento del popolo.

4 - Avvocato, inaugurazione dell'anno giudiziario, 2003

        2003, Inaugurazione dell’Anno Giudiziario

Lotta partigiana. La decisione di un giovane di “andare in montagna”, Sua come di tanti altri giovani e meno giovani. Cosa vi spinse a quella decisione? Cosa vi aspettavate? Quali compagni ricorda? Quali episodi?

Fino a quel momento, sotto la dittatura fascista eravamo dei robot telecomandati. Un po’ alla volta, anche con il prudente aiuto di due professori, si insinuò nelle nostre menti il dubbio, un atteggiamento critico, una coscienza antifascista. Ci ammonivamo ad avere pazienza, ormai il nazi-fascismo stava per soccombere, gli alleati risalivano lo stivale. Ma fu poi più forte di noi. Non potevamo aspettare. Purtroppo si infiltrò nelle nostre fila una spia fascista, Fiore Lutterotti detto Panza, ed il mattino del 28 giugno 1944 squadre di SS piombarono a Riva, Arco, Rovereto e Trento e compirono una strage. Gastone Franchetti di pochi anni più vecchio di noi (io ero il più giovane, avevo 16 anni) fu arrestato, processato e fucilato. Eugenio Impera ed Enrico Meroni assassinati la mattina stessa del 28 giugno. Cercarono anche me ma non mi trovarono perché due giorni prima ero partito per andare in montagna. Presero mio padre che trattennero in carcere fino ai primi di ottobre e lo rilasciarono morente. Aveva 51 anni. Può immaginare il mio tormento.

(Io sono nato il 3 febbraio 1944– Cosa vogliono dire 16 anni di differenza! Quante situazioni non ho vissuto! N.d.r.)

Oggi per fortuna i giovani non sono posti di fronte a quella scelta. Tuttavia essi hanno di fronte altre sfide: di civiltà, di lavoro. Come sono i giovani d’oggi visti da Lei?

1991, "sopra" Riva del Garda

1991, “sopra” Riva del Garda

Per i giovani di oggi la scelta è meno pericolosa ma più difficile. Per noi il male ed il bene si contrapponevano nettamente. Scegliere il bene fu rischioso ma facile. Oggi la scelta non comporta rischi, ma è più difficile. La situazione è molto confusa. La realtà è complicata. Le culture inadeguate. L’opinione dominante contraddittoria. Il mondo è piccolo e sovraffollato. Internet è uno sfogatoio ma non aiuta a costruire una comunità coesa. Ciò nonostante le volte che mi reco in una scuola a raccontare le mie memorie trovo spesso giovani ragazze e ragazzi che reagiscono con domande mature, rivelatrici di sensibilità pregevoli.

Lotta partigiana come lotta contro un’ideologia, ovvero  contro un’idea che non si confronta con nessuna altra idea. Non Le pare che oggi la Storia si ripeta, sia pure su altri scacchieri internazionali? Mi riferisco a ideologie pseudo religiose che si sono sostituite a quelle pseudo politiche.

E’ vero che anche oggi l’umanità è percorsa da veleni micidiali. Con Hitler e Mussolini fu il nazismo-razzismo a spingere popoli che provenivano da grandi civiltà verso rive barbariche. Oggi in nome di valori religiosi si semina il terrore. Non è la prima volta nella storia che la religione diventa pretesto di guerre. Ricordiamo le Crociate? E’ proprio della religione alimentare il fanatismo. All’assolutismo della religione è preferibile il relativismo della filosofia.

6 - Partigiano, consegna dell'Aquila di S.Venceslao, 2012

               2012, Aquila di S. Venceslao

Da partigiano ad avvocato: mi può citare un fatto significativo dell’esperienza forense?

Ho fatto l’avvocato per 65 anni. Non può pretendere che mi ricordi i processi e le cause che ho curato. Ma sì … difesi innanzi la Corte di Assise di La Spezia un magistrato, Marco Ramat, accusato di vilipendio alla magistratura perché aveva osato dire che la Procura di Roma era “un porto delle nebbie” perché archiviava tutte le indagini che riguardavano i potenti della capitale. Assistetti una straordinaria donna innanzi la Corte di Assise di Padova, accusata di insurrezione contro lo Stato, solo perché era critica da sinistra della politica dominante. Assolti entrambi. Più deprimente fu la parte civile innanzi la Corte di Assise di Brescia nel processo contro gli autori della strage di piazza della Loggia. E potrei continuare, ma non finirei più.

Da avvocato a parlamentare: una sua riflessione sull’iter degli Statuti di Autonomia.

7 - Medaglia d'Oro al Valor Civile, 14 ottobre 2015

                 2015: Medaglia d’Oro al Merito Civile

Io ricordo bene il secondo Statuto, quello ancora in vigore. Ne fui il relatore alla Camera dei Deputati. Ma si giunse a quel risultato, che poi si mostrò molto efficace, dopo un tormentoso periodo che durò più di un decennio. Il terrorismo politico fu inventato in Alto Adige. Tralicci che cadevano, morti, la notte dei fuochi. Finalmente la Commissione dei 19 che, con più di 200 riunioni, riuscì a comporre il “pacchetto”, grazie anche all’intelligenza politica di Silvius Magnago. Fu per me un’esperienza massacrante ma, alla fine, di grande soddisfazione.

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Da parlamentare a rivano, socio della Fraglia Vela Riva: quale ricordo “a vela” ci vuole regalare?

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La Fraglia della Vela di Riva mi porta molto indietro nel tempo. Con Luciano Gazzini eravamo i due mozzi del custode di quel tempo, che si chiamava Gigioti. Curavamo le imbarcazioni e di quando in quando come compenso ci lasciavano veleggiare con un dinghi o una yole. Era un’ebbrezza!

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Avvocato, Lei è invitato a una o più veleggiate con il mio Fun Whisper che La aspetta in Fraglia! Ciò detto, per chiudere, qualche parola sulla Sua passione per la Musica, passione Sua e del suo figlio Franco, Presidente della locale Associazione Amici della Musica (cui chiederò analoga disponibilità a vantaggio dei lettori di Trentoblog).

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Mentre scrivo queste pagine sto ascoltando Schumann. La musica è la mia vita. Lo era anche per Luciana! E naturalmente per Franco, che ne ha fatto anche la sua professione.

Grazie, Avvocato, da parte mia e da parte delle lettrici e dei lettori del blog, per la Sua preziosa testimonianza. Spero che fra chi legge questo “Incontro” vi siano molti giovani ( la procedura di rilevazione dati del blog mi dice che la fascia d’età più presente è quella compresa fra i 25 ed i 35 anni:  li dobbiamo considerare “giovani”?)

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