EMOZIONI BLOG

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Febbraio, 2016 @ 10:08 pm

Detto altrimenti: aspetti emotivi del blog                       (post 2300)

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thMQRERA8O2300°, ovvero post n.2300 ovvero post duemilatrecentesimo. Una cifra tonda a centinaia. Come celebrarlo? Ho pensato di parlare di alcuni sentimenti che po’ suscitare in chi scrive, ovvero in me. Fondamentalmente due. La mattina presto, il primo: la curiosità quantitativa, ovvero vedere quanti ti hanno letto il giorno precedente, quanti hanno commentato, cosa hanno scritto, come si confrontano pensieri ed opinioni, come dialogano, come fanno “comunicazione”. Già , la comunicazione. Chi mi legge sa che mi pace farla derivare dal latino, da communis actio, azione comune, quanto meno pensiero comune e non “comune perché uguale” bensì “comune perché ognuno ha il suo pensiero”, anche diverso, anzi, soprattutto se diverso. Evviva la diversità!

La parola “comune” richiama alla mente un altro “comune”: il “Bene Comune” che non è una piazza o una strada, che sono solo beni pubblici, bensì IL bENE CHE è “Comune” perché costruito con il contributo di tutti, sin dall’inizio. Ma questa è un’altra storia.

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           Lettrici e lettori di Alta Qualità!

Seconda emozione: la curiosità qualitativa. Infatti la procedura “Statistica” del blog mi consente di vedere da quale città ogni lettore sta leggendo, in tempo reale: e trovo lettori in Friuli, in Sicilia , a Parigi, negli USA, etc., e mi domando: come mai saranno finito sulle mie sudate carte elettroniche? E mi domando: chi sarà mai costei o costui? E poi, l’età media del lettore (la fascia più attiva è quella fra i 25 ed i 35 anni), gli argomenti più gettonati, la durata media dei collegamenti, etc.. Insomma, una seduta di auto-psico-analisi del blogger. Ah, dimenticavo un dato importante: ogni giorno, fra i miei 150-300 lettori a numero variabile, il 75% sono “nuovi” ed il 25% sono “lettori di ritorno”. Il che vuol dire che suscito la curiosità in molti e poi me ne perdo un po’ per strada, subito rimpiazzati da nuove “ondate”.

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th3GSVU4Y0La frequenza giornaliera dei miei articoli: se c’è brutto tempo, ne scrivo di più. Ovvio. Qualcuno, intendendo farmi un complimento, mi ha definito “tuttologo”, qualifica che invece respingo. Io ho solo alcuni interessi diversificati, molto diversificati e … che male c’è? Anche negli sport. Mi è sempre piaciuto provarne molti senza mai avere il desiderio di approfondirne all’eccesso uno specifico. Prendiamone uno a caso: l’alpinismo. L’ho praticato per 12 anni, poi mi sono dedicato ad altro, a soddisfare altre curiosità. Sono iscritto al CAI da oltre 50 anni: i compagni delle mie scalate – almeno alcuni di essi – ne hanno effettuate oltre 2000! Ma non si stufano, mi chiedo? Hanno provato a fare canottaggio in solitaria al largo? O a veleggiare? O a fare ciclo-turismo? O sci da discesa? O a fare altro ancora? Io si.

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thY9YF1Q3WIo sto trovando un buon equilibrio fra lo scrivere e i miei sport (quelli residui alla tenera età di 72 anni: sci da discesa; ciclismo; vela). Una cosa invece resta non ancora equilibrata: il rapporto fra lo scrivere e la lettura. E’ una lotta continua fra le due carte: le carte di carta dei libri candidati alla lettura che si accumulano sul mio comodino a velocità superiore a quella della loro lettura e le mie carte elettroniche, ovvero i miei post.

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Ecco, ragazzi. ho finito la mia confessione: confido che vorrete perdonare le mancanze – e sono tante – del vostro blogger! Non è forse questo l’Anno della Misericordia?