TITO BOERI VS/ PRIVILEGI PARLAMENTARI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Maggio, 2016 @ 9:53 am

Detto altrimenti: cronaca di un processo (a seguito dell’articolo su L’Adige di domenica 8 maggio 2016)                                                (post 2373)

(VS vuol dire “versus”, contro. Tito Boeri, Presidente INPS, propone di ridurre i vitalizi ai parlamentari anche perché non in linea con i versamenti effettuati. Renato Giobert, ex parlamentare trentino è sul banco degli imputati)

REPUBBLICA ITALIANA - TRIBUNALE DI TRENTO

Tito Boeri vs/Renato Giobert

 Entra la Corte. Tutti in piedi.

Il Presidente: Imputato Giobert, vedo che non ha al suo fianco un avvocato. intende difendersi personalmente o le nomino un avvocato d’ufficio?

Imputato Giobert: Signor Presidente, i migliori avvocati del paese sono tutti parlamentari, sa … devono predisporre bene le carte, che poi non si venga a dire che le leggi che attribuiscono privilegi a loro stessi sono fatte male. Quindi preferisco difendermi personalmente.

Presidente: Prendo atto. La parola all’accusa.

thIQ1XN1J6Tito Boeri: Signor Presidente, sarò breve: 1) l’imputato gode di privilegi stabiliti per leggi che lui e i suoi colleghi parlamentari si sono fatte ad uso proprio. 2) L’ammontare del vitalizio di molto superiore a quanto a suo tempo versato. 3) Non accettare una riduzione su quanto egli percepisce è in contrasto con il principio della par condicio e della uguaglianza di tutti di fronte alla legge, in particolare di fronte a quelle leggi che stanno imponendo sacrifici a tutti gli altri cittadini.

Presidente: La parola all’imputato.

Giobert: Signor Presidente, Signori della Corte, lo prevede la Costituzione, lo prevede la legge e poi ho famiglia (numerosa, n.d.r.), devo ristrutturare il maso di famiglia ma soprattutto questi (ricchi, n.d.r.) vitalizi che mi rendono libero dal bisogno: in altre parole, mi esonerano dall’accettare denari in cambio di favori. Sono quindi uno strumento di moralizzazione della politica.

Boeri: Signor Presidente, chiedo la parola.

Presidente: Concessa.

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“Cancellate quella scritta!!”

Boeri: La Costituzione non prevede il livello dell’ammontare del vitalizio e tutela sì la famiglia, ma non solo quella dell’imputato, bensì tutte le famiglie, anche quelle senza figli o con pochi figli, con genitori disoccupati e con lo sfratto. Sul maso: quanti italiani stavano pagando il mutuo sull’appartamentino (altro che maso! N.d.r.) e improvvisamente si sono trovati disoccupati o esodati? Ma ciò che contesto maggiormente all’imputato è quanto si deduce “a contrario” dalle sue affermazioni e cioè che ove non avesse quel (ricco, n.d.r.) vitalizio, egli troverebbe normale accettare denari in cambio di favori. Ciò è inaccettabile sul piano della logica ma soprattutto su quello della morale.

Presidente: il dibattimento è chiuso. La sentenza fra cinque minuti

La Corte si ritira.

….

Entra la Corte. Tutti in piedi.

Il Presidente: “In nome del popolo Italiano, visti i principi generali della Costituzione fra i quali spicca che “La legge è uguale per tutti” si condanna l’imputato Giobert alla riduzione del vitalizio nella misura richiesta dall’accusa. Si rimanda inoltre il fascicolo alla Corte Costituzionale richiedendo di deliberare che nessun appartenente ad organi di governo, legislativi, della magistratura o della PA o delle sue SpA/Enti possa fissarsi da solo il proprio emolumento né che nessuno – compreso il Presidente dell’INPS – possa percepire più di quanto percepisce il capo dello Stato. La seduta è chiusa.

Giobert: ricorrerò in appello, è un’ingiustizia!

Boeri: anch’io!

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