DI TUTTO UN PO … ST!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Luglio, 2016 @ 12:42 pm

Detto altrimenti: dai, più post in uno … così mi sbrigo prima …     (post 2422)

Treni: ieri, inaugurazione della terza tratta del tunnel di base del Brennero + strage di pendolari sul binario unico in Puglia. Non c’è alcuna malizia in ciò che scrivo … ho solo acceso la TV … e mi chiedo: quali sono le priorità più prioritarie? E la responsabilità … di chi? Non è solo quella di chi – eventualmente – non avesse fatto la telefonata per avvisare il suo collega capo-stazione che stava instradando un treno (già … perché questo era il “Sistema di controllo”!), ma anche quella di chi ha ritardato il raddoppio della linea; di chi non ha aggiornato l’ordine delle priorità più prioritarie; di chi ha rilasciato una concessione senza la garanzia di un efficace sistema di controllo; etc.. Che linguaccia che sono … ma si sa, il mi’ babbo era toscanaccio di quelli “maledetti” da Curzio Malaparte ……

Si, ma ora che fare? Quanto meno un censimento rapidissimo di tutte le linee ferroviarie simili, verificandone i sistemi di gestione e controllo. Il minimo, non vi pare? L’investimento sulla sola tratta dell’incidente pugliese NON è commensurabile con quello del traforo del Brennero, ma gli investimenti su tutte le tratte a binario unico forse hanno un peso commensurabile … o no?

Io contrario al traforo del Brennero? No, leggete il post successivo …

Realtà vera e realtà percepita: se io non sono messo in grado di percepire esattamente la realtà reale, vera, per me diventa vera quella da me comunque percepita e quindi è quest’ultima che motiva i miei comportamenti. Infatti purtroppo spesso la “realtà della legge” è troppo complessa e quindi viene percepita in modo distorto. E dire che i nostri antenati dell’antica Roma erano soliti affermare che “Legem brevem esse oportet, quo facilius ab imperitis teneatur: ovvero, la legge deve essere breve e chiara affinchè possa essere subito compresa anche dai non addetti ai lavori. E poi, pensate un po’ cosa può succedere se un governante onesto viene percepito come disonesto e viceversa … poveri noi!

La legge è uguale per tutti, salvo le eccezioni di legge e salvo le “specifiche” dei regolamenti di attuazione e/o delle determine dirigenziali dei ministeri. Un esempio: nessuno dipendente pubblico può guadagnare più del Capo dello Stato. Poi taluno specifica: “Ovviamente la cosa non riguarda i manager delle società quotate in borsa …” Ho capito, vabbè … Dice .. ma no, blogger, cosa stai dicendo? E’ la stessa legge che fa un distinguo! Ah sì? E allora vale il principio che la legge è “uguale per tutti quelli che …” e non semplicemente “uguale per tutti”: dovremmo andare a disturbare un filosofo del diritto, chessò, magari il mio “amico” Hans Kelsen … forse lui ci potrebbe aiutare a capire.

Anni 50, bambini “politici”: “Allora io non gioco più … anzi, mi riprendo tutte le mie armi”. Un ragazzino di famiglia ricca possedeva un arsenale di armi giocattolo da cow boy. Si giocava a cow boy e indiani. Lui distribuiva le armi di seconda scelta a chi non ne aveva per nulla, tenendo le migliori per se’. Se stava per perdere, ecco la frase “Allora io non … anzi …” (v. sopra). Adulti, giorni nostri. Politica. Si vota. Uno va in minoranza: “Allora io non gioco più … anzi, fondo un altro movimento … anzi, rifondo questo che mi ha sconfessato”. Politici “bambini”.

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