DEMOCRAZIA, MAGGIORANZE E MINORANZE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Agosto, 2016 @ 6:02 am

Detto altrimenti: qualche riflessione sulla logica illogica dei comportamenti di certa politica (post 2439)

Democrazia, demos-kratos, il potere, la forza, il governo del popolo, quello che deriva dalla cosiddetta “base”, ovvero dalla espressione dei cittadini votanti. Ma poiché non si può pretendere che tutti la pensino allo stesso modo, si è creato il meccanismo del “governo della maggioranza”: democrazia è il governo della maggioranza dei votanti, ovvero del gruppo che conta più “molti” (politica, dal greco polloi, i molti, da cui la polis, la città (stato), il luogo dei molti).

Orbene, questo sistema può essere violato in modo più o meno apparente, ma sempre – purtroppo – sostanziale. Ecco alcuni esempi:

Prima violazione sostanziale della democrazia: il non andare a votare, il sottrarsi al voto, in qualunque ambito (elezioni politiche, amministrative, assemblee e riunioni di partito, etc.). Infatti, chi non va a votare, chi si sottrae al voto (uscendo dall’aula, dalla sala della riunione, etc.) fa sì che “al limite” la maggioranza che esce dalle urne o dalla delibera assembleare o anche di una semplice riunione politica, sia una maggioranza “meno numerosa” o – al limite – una minoranza dell’intera popolazione degli aventi diritto al voto, con il che la democrazia politica (governo del popolo dei “molti”) tende a trasformarsi in una democrazia poco rappresentativa che lascia spazio al “deus ex machina” di turno, il quale si inserisce sulla base di una micidiale affermazione “si è venuta creando una situazione per cui ora ghe pensi mi”. Pertanto, il non andare al voto, qualunque sia l’occasione, anche una semplice assemblea di iscritti, è un attacco al sistema democratico, perché ogni voto, anche quello contrario, ha un grande valore in quanto testimonia il rafforzamento del metodo democratico.

Seconda violazione sostanziale della democrazia: prendiamo il caso in cui tutti gli aventi diritto abbiano votato. La minoranza si deve adeguare alle decisioni della maggioranza o deve auto escludersi da quel sistema. Tertium non datur. E invece in questi casi spesso assistiamo ad un secondo tipo di violazione della democrazia: al boicottaggio attivo dell’operatività della maggioranza, con il che si tende a fare inceppare la funzionalità del sistema democratico, che resta tale solo a parole. Orbene, non si pretende certo di togliere voce a chi non la pensa come la maggioranza, ma si vuol fare un distinguo fra chi pretende di trasformare il suo diritto a pensarla diversamente in una contestazione della legittimità stessa della maggioranza ad operare: ovvero da parte di chi scrive ci si permette di contestare la pretesa di deligittimare chi è stato legittimamente eletto, nominato, scelto dai “molti” (polloi).

Terza violazione sostanziale della democrazia: l’Assemblea degli iscritti delibera “A”? Nessuna paura: si fanno sub assemblee, parlamentini vari e di delibera “B”!

Quarta violazione sostanziale della democrazia: chi ha commesso la prima e/o la seconda e/o la terza  delle tre violazioni precedenti accusa la maggioranza di antidemocraticità.

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