RADTAG, BOLZANOINBICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Settembre, 2016 @ 11:48 am

.Detto altrimenti: Bolzano non è lontano ….. (post 2468)

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Grazie, Ing. Cattani, grazie Assessori: per l’aver fatto (a Bolzano) e per il volere fare (anche a Trento!)

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Per un giorno, città chiusa alle auto. Invasa dai ciclisti. Locali e non. Da 22 anni e da anni FIAB Trento cercava di portare al Radtag di  Bolzano il proprio Assessore alla mobilità. Questa volta ci siamo riusciti: la nostra Past President Manuela Demattè ha convinto il nostro Assessore alla Mobilità Italo Gilmozzi, il quale, accompagnato dall’ Ing. Laura Cattani, capo Ufficio Mobilità del Comune (al centro nella foto),  a Bolzano si è incontrato con la sua collega bolzanina Architetto Maria Laura Lorenzini e … si sa … da cosa nasce cosa!

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Trento: il carico delle bici per la trasferta bolzanina

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Partiti in pullman da Trento, a Bolzano siamo stati ricevuti e poi accompagnati dall’ottimo amico Fabio, un vero signore a pedali, ottima guida locale che insieme a Sara, altra amica collega a pedali bolzanina iscritta a Fiab Trento visto che a Bolzano Fiab non è (ancora) presente.

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Ciclisti liberi nelle strade come questi palloncini nel cielo di Bolzano

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Bolzano in bici. Si scopre molto della città. Quanto sia articolata di piste ciclabili che la attraversano come un vitale sistema linfatico, come gli attraversamenti ciclabili siano dipinti di rosso e rispettati dalle auto, come sia possibile attraversarla in ogni direzione velocemente su percorsi continui.

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In bici come non altrimenti si coglie la differenza della planimetria delle due città. Bolzano “rotonda e piana”, Trento “lunga e collinosa”; Bolzano all’incrocio di tre valli, Trento lungo una sola valle. Indubbiamente queste differenze geografiche condizionano e non poco lo sviluppo delle rispettive reti ciclabili, ma vi sono alcuni particolari virtuosi che Trento può e deve copiare dalla vicina. Solo per citarne alcuni:

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    Bolzano, mappa delle ciclabili come se fosse di linee della metropolitana

    la divisione fra piste pedonali e ciclabili;

  • la divisione dei sensi di marcia;
  • la colorazione delle piste soprattutto negli attraversamenti e la loro separazione con minuscole isole spartitraffico soprattutto in prossimità di detti attraversamenti;
  • la continuità dei vari tronchi di piste ciclabili;
  • la migliore educazione stradale di pedoni, ciclisti e automobilisti.

 

 

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L’iscrizione

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Come “funziona” il Radtag? Cinque punti in città: ti “iscrivi” (gratuitamente) indifferentemente in uno di essi. In ognuno degli altri quattro fai timbrare il tuo passaggio. In parallelo poi vi sono altri circuiti, ad esempio quello della “Caccia al tesoro” che ti portano a “scoprire” punti interessanti della città. Ogni serie di timbrature ti assegna un biglietto per partecipare all’estrazione dei premi finali (16 biciclette nuove).

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Il risultato? Sicuramente avvantaggiati da una giornata di sole estivo (!), la città piena di ciclisti e di pedoni: ristoranti e negozi affollatissimi: un indotto economico non indifferente.

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Organizzato dal Comune e Uisp

Molte le manifestazioni lungo i percorsi: soprattutto apprezzate quelle destinate ai bambini, mirate ad insegnare loro l’arte dei pedali e le regole della circolazione stradale. In una “tappa del giro” una nota casa produttrice di bici a pedalata assistita offriva le sue biciclette con fortissimi sconti “solo per oggi”. Da segnalare anche la possibilità per i normodotati di provare per credere cosa significhi muoversi su una sedia a rotelle! Il centro delle manifestazioni nei prati del lungo Talvera: giovani acrobati a pedali, bici e ciclisti del secolo scorso, gli Alpini con la loro mensa da campo. Alcuni hanno preferito i bar lungo il fiume (un esempio di prezzi: un tost, una fetta di strudel, birra e caffè: €9,50).

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Una mia considerazione personale: lo so che sarebbe difficile, ma sarebbe molto interessante organizzare un Radtag in una giornata lavorativa, per verificare come e se meglio può (ancor meglio!) funzionare la vita della città anche (rectius: soprattutto!) senza le auto. Una provocazione la mia? Forse, anche se io preferisco definirla una proposta.

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download-1Insomma, FIAB non è solo pedalare: è generare e trasmettere cultura di vivibilità e tutela dell’ambiente; di cura della salute; dello stare insieme; di gioia di vivere. In una parola: di civiltà. E, per finire, a quando la nascita di Fiab Bolzano e di Trentoinbici? A Trento il Comune potrebbe ben essere coadiuvato dalla FIAB che è molto radicata e partecipata! Coraggio, Assessore, noi ci siamo!