EDUCAZIONE CICLABILE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Ottobre, 2016 @ 3:00 pm

Detto altrimenti: oggi la mia Buona Stella ha avuto molto da lavorare     (post 2481)

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Si sa, le disgrazie non vengino mai sole … per fortuna però in questo caso a non venir soli sono stati “solo” rischi, grazie alla mia BSP-Buona Stella a Pedali  alla fine evitati. Grazie, Stella! E scusa se oggi ti ho dato particolarmente da fare …. Infatti sentite un po’ cosa mi è successo questa mattina.

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  1. In strada, prima di innestarmi verso sud sulla pista ciclo-pedonale della val d’Adige, un furgone mi supera accelerando rabbiosamente per poi … inchiodare! Ho evitato il tamponamento per un soffio. Mi avrà voluto farmi  capire “chi è più uomo”?
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    Come si può guidare in furgone dentro questo tunnel ciclabile senza suonare il clacson?

    Sono sula pista. Ore 11,00. Procedo in bici da corsa verso sud, nel sottopasso ciclabile all’altezza di Mattarello nord. Improvvisamente, in una curva cieca, incrocio un furgone bianco di servizio che proviene da sud e affronta la curva invadendo le due corsie di marcia senza suonare. Me la sono cavata per un soffio, riuscendo ad infilarmi millimetricamente nello spazio fra il mezzo ed il pilastro del manufatto. Se fossi stato al centro della mia semi carreggiata o se avessi avuto una mountain bike (che ha un manubrio ben più largo) sarebbe stato un frontale! Qui sopra la foto con la visuale (nulla!) che aveva il furgone nell’affrontare il sottopasso citato: il mancato scontro è avvenuto all’uscita del tunnel, in fondo allo stesso.

  3. Sulla via del ritorno, alla risalita dopo il rettilineo che costeggia l’aeroporto di Mattarello, sono “sui pedali”. In cima alla salitella, appoggiata al parapetto, a cavalcioni della sua bicicletta, una ragazza, ferma, sta telefonando. Nell’istante in cui io la sorpasso, si mette in moto con quell’andatura incerta delle prime due pedalate, mi taglia la strada. Io riesco a malapena a passare a sinistra, sul bordo erboso, un attimo prima che io mi procuri un bel frontale con un ciclista “da corsa” che proveniva da nord.

Ed allora, ecco le conclusioni che ho tratto. Credo che i tempi siano maturi a che le forze dell’ordine siano inviate a controllare anche il traffico sulle piste ciclabili e ciclopedonali, come già fanno lodevolmente sulle piste da sci. Infatti questo tipo di traffico è in contino aumento, ma non altrettanto si può dire del rispetto delle norme di legge e di buon senso che dovrebbero essere rispettate anche in questo caso. Al riguardo, vi elenco le maggiori contravvenzioni o mancati interventi che riscontro di continuo nei miei 4000 km annui di percorrenza:

  1. Pedoni: procedono spesso sulla destra anziché sulla sinistra, spesso affiancati. Quando incrociano altri pedoni non si rendono conto che in quel momento ostruiscono l’intera pista. Alcuni poi procedono al centro della pista che non sai se, udendo il tuo scampanellare, si sposteranno a destra o a sinistra. Altri infine, pur in presenza di piste ciclabili e pedonali parallele ed affiancate (Riva del Garda; Trento ciclabile Parco Lungo Fersina sud), utilizzano la pista ciclabile.
  2. Ciclisti. Squadre sportive in allenamento: troppo veloci considerando che spesso non procedono in fila indiana. Comitive turistiche: spesso non procedono in fila indiana. In genere: non tutti hanno ed usano il campanello. Ciclisti singoli: talvolta da fermi si rimettono in moto senza prima guardare se altri ciclisti stanno sopravvenendo.
  3. Mezzi meccanici di servizio: vedi sopra.
  4. Segnalazioni dei percorsi extra urbani comunali e intercomunali: spesso carenti.
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    … inoltre, se la pavimentazione fosse dipinta di colore “rosso ciclabile” forse ciò aiuterebbe …

    Protezione dei ciclisti sulle ciclabili. Un caso per tutti: la ringhiera nella ciclabile a fianco del parco Lungo Fersina sud a protezione dei ciclisti dal salto sottostante (10 metri!) è troppo bassa. In caso di urto con un pedone o il suo cane (che dovrebbero invece utilizzare la vicina pista pedonale!), il ciclista sarebbe proiettato nel vuoto.

Il Comune di Trento ha lodevolmente pubblicato un depliant sulle principali norme del codice della strada circa il corretto utilizzo delle piste ciclabili. Esso potrebbe essere integrato con altre norme: quelle del buon senso, della civile convivenza e del rispetto reciproco. Bene verrebbe comunque un servizio di prevenzione e controllo da parte delle forze dell’ordine.

Firmato blogger Riccardo, Segretario FIAB Trento, Federazione Italiana Amici della Bicicletta e assolutamente anche dei pedoni e degli automobilisti!

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