“EXCELSIOR”, PIU’ IN ALTO”, E’ UN NATALE ANCHE QUESTO …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2016 @ 6:23 pm

Detto altrimenti: un poeta americano “dantista” la cui “Excelsior” è stata assunta come poesia “ufficiale” del CAI , della SAT, della SOSAT …   (post 2588)

(E’ la seconda volta che mi occupo di questo poeta e della sua poesia: la prima è stato con il post n. 1713 del 29 ottobre 2014, dal titolo “Excelsior, più in alto”, là dove riportavo il testo in lingua originale e due mie traduzioni: quella letterale e questa che trovate qui di seguito. Ciò che mi ha indotto a riprendere il tema, è stato il collegamento con il Natale ma soprattutto con la Divina Commedia dell’Alighieri).

Excelsior, un mio percorso che inizia da lontano …

60 anni fa. “Excelsior” una poesia USA. Mi ha sempre colpito, sin dai tempi del ginnasio.

50 anni fa. L’’ho riscoperta come “poesia del CAI” e da alpinista qual ero, mi sono permesso di tradurla (traduzione recentemente accolta negli annuari della SAT di Riva del Garda e di Lavis).

2 anni fa. Era il 29 ottobre 2014: pubblicavo un primo post (il n. 1713) sulla poesia Excelsior.

download3 giorni fa. Da amante della Divina Commedia qual sono, scopro che il suo autore Henry Wadsworth Longfellow (1807-1882)tra i primi letterati americani ad assurgere alla fama mondiale – intorno al 1862 insieme ad altri colleghi diede vita al cosiddetto  “Circolo Dante” per promuovere la conoscenza della Divina Commedia negli USA, portandone a termine la prima traduzione statunitense in lingua inglese nel 1867. Da allora il successo dell’opera di Dante negli USA fu costante ed in seguito il Circolo diventò la “Dante Society”, una delle più famose associazioni di dantisti nel mondo.

downloadIeri. La stavo rileggendo e mi sono detto che tutto sommato, avrei potuto farne un post natalizio, di uno strano Natale, di un Natale di chi al suo ideale, alla sua missione (umana o divina, n.d.r.) dedica tutto, anche la propria vita, per rinascere in un Altro Mondo: “excelsior”, più in alto, appunto.

Oggi. Ed allora ecco che ripropongo la mia traduzione (non letterale: ho cercato di far sì che rimanesse “poesia” nonostante il mio intervento): consideratelo un piccolo contributo di un blogger che ama moltissimo la montagna e l’opera dell’Alighieri. Non  scandisco i singoli versi: anche una prosa può essere “poesia”.

Da domani. Mi direte che ne pensate …

Excelsior

E’ scesa la sera. Le ombre e la notte slavinano a valle per inghiottire una giovane vita che compie il suo viaggio su un manto di voce attutita. E la piccola strada d’alpino villaggio si sveglia al garrire di una bandiera recante uno strano messaggio: “Più in alto!”

D’aspetto egli è triste come spento carbone, ma sotto le ciglia scintillano occhi di brace, lame arabesche di acciaio, scagliate saette a colpire la luna e le case. Un grido argentino sanguina il cielo gocce di buio: “Più in alto!”

E vede il calore e la luce fasciare nel canto riunite famiglie, magia profumata e felice del fuoco e soltanto per lui quel poco riflesso di ghiaccio a indicare dove conduce la via: sospira il giovane e parla a se stesso: ”Più in alto!”

excelsior“Tentare non devi quel passo!” gli grida da sotto lanugine bianca l’affetto di un vecchio. “Non vedi che è notte? E sta per tuonare! Non senti il torrente? Il suo rombo ti avverte!” Ma alla parlante antica amichevole voce un po’ stanca, risponde uno squillo di tromba vibrante: “Più in alto!”

Anche le donne da dietro le porte tentano invano di fermare la marcia di morte: “Rimani a dormire sul seno materno” è il loro amorevole invito. Sospira in silenzio come era venuto ed il buio accende al colore del mare due occhi ormai pieni di pianto mentre innalza il suo canto alla notte che invita a partire incontro all’eterno: “Più in alto!”

“Attento alle lance ormai secche ed aguzze dei pini ed alla valanga che il foen può staccare dal monte!” E’ questo l’estremo saluto che corre a sposare- in attonito tempio di colonne ululanti silenzio – un gridato respiro: “Più in altro!”

croceAl nuovo mattino sul Passo del Gran San Bernardo, più forte del fischio del vento, odono una preghiera i devoti Pastori intenti a innalzare la loro al convento: “Più in altro!”

E un cane – pastore anche lui – scavando la massa di neve, fa emergere forme di ghiaccio un giovane corpo ed una speranza scolpita “Più in alto!”

Sdraiate nel letto di neve ormai senza vita ma belle riposano statua e bandiera. La giornata è finita: lieve una stella attraversa il velo dell’aria sospesa- mantello alla sera – ed il pianto delle sorelle – fili di perle in un cielo cobalto – cadendo, consola con voce inattesa: “Più in alto!”

Spero di non avervi annoiato. Ciao. RicBlogger