ORRORE A TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Marzo, 2017 @ 2:37 pm

Detto altrimenti: un papà uccide due figlioletti e si suicida (post 2681)

Poco più che quarantenne, una onorata carriera nell’Arma, si licenzia, si mette a “fare finanza”. Tutto sembra procedere bene (all’inizio). Poi non più. Lui cerca di rilanciare … brucia i risparmi propri, della famiglia d’origine, degli amici. Si indebita, ha lo sfratto. Al momento di confessare alla moglie che il castello è crollato, crolla lui. Uccide i due figlioletti più piccoli e si suicida. Per mia totale incompetenza ma soprattutto per rispetto comunque dei morti e dei vivi, non mi esprimo sugli aspetti soggettivi della vicenda, bensì solo su quelli oggettivi.

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         “Nulla si crea …” – Eraclito

“Nulla si crea e nulla si distrugge”. E’ una regola della fisica che vale anche in finanza. Se uno guadagna, c’è un altro che perde, magari in un altro paese, lontano da te, ma c’è sempre. In internet: “Era povero, in pochi mesi è diventato milionario. Si fa così …” Ma vi pare che se esistesse veramente questa regoletta, verrebbero a raccontarla a voi? Eppure …. eppure all’inizio ti fanno guadagnare. Tu inizia vivere alla grande, ti ci abitui, rilanci … ed alla fine perdi tutto. Una sorta di roulette diabolica.

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” … e nulla si distrugge” – Einstein

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Una conclusione molto generale: la finanza aziendale, quella strumentale all’esercizio dell’impresa, va bene. Anche quella familiare, che ci aiuta a gestire bene le nostre sostanze. Ma la finanza che “gioca” su se stessa … abbiamo già visto quante vittime ha fatto quella dei mutui sub prime in America e nelle “banche facili” tedesche e nostrane. Ora abbiamo purtroppo un “caso personale” di una vittima che ha bruciato tutte le risorse che gli erano state affidate, che si è indebitato, che ha ricevuto lo sfratto, che non sapeva come dirlo alla sua famiglia. Quanto ha perso? Non ne ho idea. Solo per cercare di ragionare, ipotizziamo una somma: uno-due milioni di euro? Be’ da qualche parte questi euro sono andati, nelle tasche di qualcuno. Nulla si crea, nulla si distrugge, si diceva poc’anzi.

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Morale? La finanza per la finanza è fortemente immorale. Andrebbe vietata e sanzionata per legge. Una utopia la mia? Certo, ma intanto poniamoci il problema, anche perché le utopie sono traguardi semplicemente “non ancora” raggiunti. E poi, nella vita, guai a non avere utopie!

Tuttavia, anche la finanza aziendale, talvolta è malata, quando è “speculativa aziendale”. Il Quartiere luogo della tragedia, progettato da un famosissimo architetto,  costruito dai migliori costruttori. Progettista e costruttori pagati. Finanziatori a azionisti dell’intrapresa no. Molto l’invenduto, troppo! La Provincia, Società di Assicurazione acquistano alcuni immobili; solo alcuni. Il debito bancario aumenta, gli azionisti lanciano e sottoscrivono aumenti d capitale per “ricapitalizzare” l’impresa (rectius: far fronte alle sue perdite, per pagarne i debiti), etc.. Che dire? Chi ha dato ha dato ha dato, chi ha auto auto auto,  scurdammuce o passato, simme Napule, paisà… . Chi mise in piedi il castello, a suo tempo? Chi coordinò, chi manovrò, chi indusse, chi convinse tutti a mettere i soldi sul tavolo da gioco? Sunk fund, dicono in USA, soldi affondati. Acqua passata, diciamo noi. Evvabbè … questa non sarà mala finanza, ma sicuramente è finanza “andata male”.

Altra infatti è la “mala  finanza” …  quella di chi è “del mestiere”: di chi per anni operando in Italia ha realizzato utili all’estero; di chi subisce  (“si fa subire”) una perdita notevole (fiscalmente deducibile) da un soggetto dell’estero che poi verrebbe da pensare che non possa essergli del tutto sconosciuto; di chi evade il fisco per 100 tanto poi concorda per 30; etc. Ma queste sono altre storie …