I PAESI-COMUNITA’ DEL TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Agosto, 2017 @ 8:47 am

Detto altrimenti: la volta di Grauno     (post 2803)

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Vabbè che noi della Fiab siamo pedalatori, ma quel 40% l’abbiamo fatto in auto!

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Grauno (Gràun in dialetto cembrano) è un ex Comune trentino di 144 abitanti situato nella parte alta della Val di cembra. Il 1º gennaio 2016 si è fuso con Faver, Grumes e Valda per formare il nuovo comune di Altavalle. Val di Cembra, quasi parallela al Val Floriana, valli che a nord convergono alla base della salita al Passo del Manghen in località Molina di Fiemme. La strada più diretta per accedervi si diparte da Lavis, in Val d’Adige. Il paese si “arrampica” fra i 600 e i 1600 metri di altidudine, sviluppati su pendenza che raggiungono il 40%.

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                    Adriana al lavoro

Ogni anno la festa: “Na tonda entorn a Graun”, un giro per Grauno. E noi ci andiamo, noi della Fiab Trento, con il nostro Presidente Guglielmo Duman in testa, perché artefice delle “dolcezze” locali poi offerte ai visitatori è la nostra associata pedalatrice Adriana Cristofori. Festa paesana. Al riguardo la sottolineatura che mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione è la seguente: la compartecipazione di tutti, lo spirito di appartenza, l’ “heimat”, il sentire tutto il paese, tutta la sua terra come casa e cosa propria, privata. Il che si ripete in tanti altri paesi, ad esempio a Lavis con la sua “Festa dei portoni”.

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sdrQueste “sensazioni altrui” me ne riportano alla mente una mia, in allora inconscia, oggi conscia: ero un ragazzino delle elementari. Abitavo a Genova e l’estate s’andava un mese dai nonni, in Toscana, a S. Angelo in Colle, frazione di Montalcino. In allora notavo l’interesse, l’attenzione e la cura di ogni paesano per ogni aspetto del paesello (350 abitanti, oggi 50) inteso come “casa e cosa propria” e mi saltava agli occhi la differenza rispetto a Genova, la grande città, nella quale il “mio” era solo la casa di ognuno: il bene collettivo, pubblico era di nessuno. Un aspetto  “toscano” della casa-cosa comune era che molti preferivano far colazione sul muricciolo esterno della propria casa per eventualmente condividerla con un amico che fosse passato di lì.

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E allo stesso modo, il cibo offerto a Grauno da ogni casa, da ogni portone aveva il sapore della condivisione, una sorta di “comunione” laica di vita. Volesse il cielo che lo stesso sentimento abitasse in ciascun Italiano! In tal caso infatti il bene collettivo, pubblico (usufruito da tutti) diverrebbe Bene Comune (costruito da tutti).

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Evviva, quindi, le feste di paese del Trentino!