CARPE DIEM & OTIUM

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Novembre, 2017 @ 7:40 am

Detto altrimenti: ma cosa significano veramente?     (post 2886)

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Carpe diem … usualmente si crede che significhi “goditi ogni occasione, ciò che è lasciato è perduto”. E invece no. Carpe diem significava “dai ad ogni giornata un significato, un contenuto, non lasciare che trascorra invano, fai qualcosa di significativo, ogni giorno che passa non torna più, non si ripete, non sprecarlo”. Ecco … vedete un po’ la bellezza di una lingua – quella latina – così sintetica, essenziale, precisa, specifica, incisiva!

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downloadOtium (si legge ozium). Il nostro ozio? Il dolce far niente, ma proprio niente? No, raga, nemmeno questa volta c’avete azzeccato! Per comprendere il suo significato originario occorre prendere in esame il negozio, in latino negotium a sua volta nec otium ovvero tutto ciò che di faceva per campare: lavoro, affari, etc. ovvero la mancanza di otium che non era il nostro ozio. Ma allora, cosa mai era il loro otium? Era l’insieme delle occupazioni attive alle quali ci si dedicava per libera scelta, per puro diletto o interesse piacere e non per dovere lavorativo: ad esempio, io, mentre mi dedico ai miei post, sto oziando alla latina, non sono certo in ozio secondo l’accezione attuale del termine.

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Ed anche quando un Latino sembrava oziare secondo il nostro modo di intendere quel termine, in realtà egli si dedicava attivamente ad una occupazione a lui gradita . Un esempio? Prendiamolo dalle Bucoliche di Virgilio, Ecloga I, là dove Melibeo si rivolge a Titiro: “O Titiro, tu, disteso sotto la volta di un ampio faggio, moduli una silvestre melodia su sottile zampogna; noi lasciamo le terre dei padri e i dolci campi; noi abbandoniamo la patria; tu, Titiro, adagiato nell’ombra, insegni alle selve a ripetere il nome d’Amarillide bella …” Ecco, Titiro stava praticando l’otium latino non l’ozio moderno: infatti suonare uno strumento (anche) oggi non può certo definirsi “oziare”!

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E poi tolgono lo studio del latino dalle scuole! Ma via … siamo seri!

 (La continuazione al post 2890)