POSTALTRUI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Novembre, 2017 @ 1:51 pm

 

 

Detto altrimenti; un post arrivato per … posta!       (post 2910)

Ricevo una busta via posta normale, quella di carta:

download“Caro Lucatti, girovagando in internet mi sei capitato sotto i tasti tu, tu e il tuo blog. Ricordi? Eravamo compagni di classe nelle scuole medie (Media A. D’Oria) … Chi sono? Mi firmo solo con le mie iniziali perché voglio vedere se ti ricordi di me: io sono GR. Tu, piuttosto … vedo che sei un accanito ciclista, che sei stato o sei ancora un velista, sciatore poi non ne parliamo. Leggo dal tuo breve CV che hai girato l’Italia (e l’estero) per lavoro. Io sono rimasto a Genova e sono innamorato. Innamorato du ma’ … del mare, del nostro mare. Qualche giorno fa ho fatto l’ultimo bagno di stagione, e prima di lasciare il bagnasciuga, mi sono sdraiato a pancia in giù ed è abbracciato i ciottoli arrotondati che l’acqua accarezzava. Il mio è stato un abbraccio di saluto, di arrivederci alla prossima stagione, un volere serbare il ricordo di quel contatto. E tu? Quali abbracci hai lì fra le montagne? Non ti manca il mare? Se ti va, possiamo continuare a corrispondere via blog, attraverso i tuoi post e i miei commenti che ti invierò via posta ordinaria, per non tradire la mia identità che devi essere tu a scoprire. Ci stai? Un cordiale saluto, il tuo compagno di classe GR”

Rispondo

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Genova, Scalinata al Milite Ignoto: l’edificio sulla destra è il Liceo Ginnasio A. D’Oria, sul retro del quale, non visibile, la omonima  Scuola Media. A sinistra, la Questura. In alto, il quartiere Carignano. Dietro, il mare (vista da Piazza della Vittoria)

Caro GR (ancora non ti ho messo a fuoco ma vedrai che ce la farò …) come vedi ho accettato la sfida. Sì, io sono nato, cresciuto, studiato e sposato a Genova “ma” residente a Trento da trent’anni. Se mi manca il mare? Ebbè … si, un poco, ma sai cosa faccio? Io che a Riva del Garda ho una barchetta da regata (un Fun di 7 metri), quando sono in quella città, la mattina presto vado a gettare nell’acqua del Lago di Garda (el nos Lac, in dialetto locale) un pacco di sale grosso: hai visto mai … gutta cavat lapidem. Tu abbracci il bagnasciuga … ed io le mie biciclette, come è successo questa mattina quando le ho riposte per la fine della stagione. Ecco, la stessa sensazione di “arrivederci”, di nostalgia letteralmente di dolore fino al ritorno: un saluto, tranquille … non vi sto abbandonando … è solo un periodo di riposo … dai che l’inverno passa presto … Cosa? Se lascio qui a farvi compagnia i miei sci? Eh no, ragazze, quelli gli sci fra poco mi servono. Ma questa è un’altra  storia (praticamente sto facendo una sorta di “cambio degli armadi”).

Comunque con la mia barchetta di sette metri un bel po’ di mare me lo sono regalato, come quando ho traversato sei volte il Tirreno (Toscana-Palau e ritorno) anche di notte e anche in solitaria. A proposito: ho la mia brava patente nautica vela e motore senza limiti dalla costa. Non male per un trentinizzato, ti pare? Scrivimi ancora che ti pubblico qui sul blog e ti rispondo. E … grazie per avermi ricordato e scovato!

Firmato RL