RIFORMA DEL TERZO SETTORE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2018 @ 6:19 am

Detto altrimenti: i problemi della crescita                 (post 3091)

(questo è un post tecnico, per gli addetti al settore)

Kleine Kinder, kleine Probleme, dicono i tedeschi, ed hanno ragione: figli piccoli, problemi piccoli. I problemi maggiori si hanno quando i figli crescono. E il terzo settore è cresciuto molto anzi moltissimo. Copre molti ambiti del sociale che altrimenti dovrebbero far carico all’Ente Pubblico o al settore privato. Ma l’Ente Pubblico è già molto gravato ed il privato mirerebbe a fare utile. Ed allora … allora ecco il Terzo Settore. Onlus e entità varie, “autorizzate” e/o “accreditate” o “da accreditarsi”, sovvenzionate con denaro pubblico: ed ecco l’UE, ed ecco la normativa, ed ecco i controlli  non solo della gestione operativa e di quella economica-finanziaria-patrimoniale (di bilancio, e qui non faccio nomi di una grande, nazionale …) ma – si impone – anche della correttezza morale (si vedano gli scandali di grandissime organizzazioni in materia sessuale).

La Provincia Autonoma di Trento si mette al lavoro. Ieri io che non sono un esperto della materia specifica ma sono un (esperto – così dice la mia vita lavorativa-) ex manager, ho partecipato ad una riunione del sistema degli Enti operanti nel Terzo Settore.

L’aspetto che ho colto come suscettibile di maggiore attenzione e miglioramento  è uno solo, ovvero la necessità

  1. del coordinamento fra l’azione normativa della PAT – Provincia Autonoma di Trento e quella dei comuni;
  2. del coordinamento fra la legge, il suo regolamento, le istruzioni per la compilazione del bilancio, i documenti di specifica ancora successivi (ad esempio, il catalogo dei servizi);
  3. del coordinamento delle diverse istanze dei singoli sub-settori da parte di un loro unico ente di coordinamento;
  4. di semplificare l’intero processo;
  5. di calcolare il costo complessivo che graverebbe l’intero sistema delle Onlus e farne carico all’ente pubblico.

In attesa  di tutto ciò, si potrebbe andare a vedere come (meglio) si stanno già comportando altre regioni, ad esempio l’Emilia Romagna.

Fine di un post tecnico.