CORRETTO UTILIZZO DELLE PISTE CICLABILI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Aprile, 2018 @ 1:25 pm

Detto altrimenti: basta un po’ di buon senso …. (post 3153)

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Qui non siamo a Riva del Garda … e poi questo non è l’affollamento al quale mi riferisco

Riva del Garda, Bike Festival, un successone! L’altissima presenza di “turisti a pedali” tuttavia fa emergere un problema: quello della necessità di una maggiore attenzione nella circolazione sulle piste ciclabili come pure quello di un maggior controllo su tale circolazione. In questi gironi infatti le piste ciclabili dell’Alto Garda Trentino sono affollatissime di … tutto: genitori con bimbi, pedoni con cagnolini, ciclisti “normali” e squadre di “ciclisti da guerra”: mi piace definire così quei tali che scambiamo la pista ciclabile per un velodromo, creando situazioni di grande pericolo per tutti. Ora un dato è certo: il fortissimo sviluppo del cicloturismo e della rete delle piste ciclabili. E allora iniziamo quantomeno con l’apporre cartelli di comportamento all’inizio delle piste ciclabili e ad inviare agenti in bicicletta la cui presenza servirebbe a prevenire comportamenti pericolosi e a sanzionare i peggiori.

Val Aurina 29 sett 2011.

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Sud Tirolo. Un cartello del genere è da anni apposto all’inizio della pista ciclabile della Valle Aurina: in due lingue invita ciclisti e pedoni a rispettarsi a vicenda, ed entrambi a non ostacolare il transito dei mezzi agricoli: infatti avverte che la pista è stata realizzata dal Comune su aree dei contadini. In un tratto della ciclabile bolzanina dell’Adige aperta anche alle auto, un cartello: “Velocità massima, 30kmh, escluse le biciclette”: quasi una barzelletta, questo!

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Ma non solo nelle ciclabili dell’Alto Garda e del Sud Tirolo. Infatti giorni fa sulla ciclabile trentina della valle dell’Adige ho incrociato una compagnia (o due?) di militari in marcia/corsa, in ordine molto sparso: chi avanti, chi indietro; chi a destra, chi a sinistra, chi al centro; chi da solo, chi in coppia, chi in tripla, chi in gruppo, … insomma: tu arrivavi in bici, suonavi ma non sapevi se quei tali sarebbero stati fermi o se si sarebbero spostati a destra o a sinistra. All’estremità sud del percorso (Mattarello) un Sottufficiale. Mi sono fermato, mi sono presentato come ex-sottotenente di complemento della Brigata Alpina Tridentina, gli ho chiesto di dire ai suoi uomini di camminare sulla sinistra, al massimo affiancati per due. Lo ha fatto, per radio. L’ho ringraziato.

Infine un suggerimento per tutti, per noi ciclisti, per noi pedoni: cechiamo di capire quale sarà la “rotta” altrui e di regolare la nostra in sintonia. Evitiamo di pensare che ognuno sia sulla  “rotta giusta” quella che sono gli altri a doversi scansare …. Così come quando siamo in auto,  bloccati nel traffico, non imprechiamo contro “gli altri”: anche noi siamo “gli altri” per tutti costoro. Ed anche nel supermercato, con le rotte dei nostri carrelli della spesa …

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