LA LOTTA FRA SINTESI E SEMPLIFICAZIONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Maggio, 2018 @ 6:43 am

Detto altrimenti: una guerra titanica …. (post 3177)

(attenzione: questo è un LP-Long Post. Non mi offenderò se non lo vorrete leggere)

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Recentemente alcuni studiosi della storia e della cultura dell’antica Grecia, durante i lavori di scavo di una nuova linea della ferrovia metropolitana in Atene, hanno rinvenuto alcuni antichissimi manoscritti inediti riferibili alla Repubblica di Platone. Dalla loro traduzione è emerso questo racconto che anticipo in anteprima ai miei lettori.

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Inizia

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Il nostro cervello è il computer più potente al mondo: usiamolo!

Sintesi era una delle divinità più potenti dell’Olimpo: era la dea dei politici, i quali le si rivolgevano con voti e sacrifici – bruciando  intere risme di fogli di papiro formato A4 pronti per la scrittura – quando dalle critiche del loro elettori si accorgevano che i loro programmi elettorali erano lunghi, imprecisi e non convincenti. Ed allora Sintesi interveniva: lavorava per giorni e notti filate, metteva in evidenza i concetti fondamentali, collegava i presupposti, le cause e gli effetti, le affermazioni e le conseguenze, ne verificava l’efficacia e la realizzabilità finanziaria, controllava i tempi, tagliava il superfluo, etc. Insomma faceva un gran lavorare, molto pesante soprattutto per una dea che  al pari delle sue colleghe viveva di rendita e non era avvezza a guadagnarsi il pane (degli angeli, s’intende!) con il sudore della fronte.

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      Un percorso semplificato ma non approfondito

Un giorno Sintesi ebbe a lamentarsi di questo suo affaticamento con la collega dea   Semplificazione, la quale si meravigliò non poco che la sua amica avesse un simile problema. “Guarda, le disse, anche a me i politici chiedono di rendere più scorrevoli, credibili e facilmente comprensibili i loro discorsi ed io li aiuto ben volentieri ma a differenza di te non mi stanco mica, sai! Come faccio? Be’ conto le righe o le parole e taglio una frase qui, una là, molto semplicemente e rapidamente, senza alcuno sforzo: conservo solo le frasi che a prima vista appaiono più significative, quelle ad effetto, quelle che parlano alla pancia degli elettori ed il gioco è fatto. Mica sto a verificare il nesso fra cause ed effetti, mica vado a cercare di capire la reale copertura finanziaria di certi programmi o la portata specifica di ogni affermazione, mica sono scema io …”.

Sintesi si meravigliò non poco di questo modo superficiale di risolvere il problema e rimproverò la collega: “Ma così facendo tu snaturi la portata del loro contributo! Non sei onesta! Sei una scansafatiche, ecco cosa sei!” Semplificazione rispose seccata: “Sei tu, cara la mia Sintesi, che non hai capito nulla! Sappi che alla maggior parte degli elettori non interessa “capire”, non interessa “andare a fondo” se ciò comporta di fare uno sforzo: basta che il politico si rivolga loro con poche parole ad effetto, ed il gioco è fatto: semplificare! Semplificare! Parlare alla pancia, ecco quello che gli elettori vogliono. Loro si aspettano che si prometta loro proprio ciò che loro stessi vogliono sentirsi promettere: guai a cercare di verificare la credibilità e l’attuabilità pratica di certe affermazioni. La loro portata morale poi … men che meno!”

Sintesi allora le chiese di farle un esempio. “Ecco, vedi Sintesi, quando loro affermano che destinano 65 milioni di euro all’anno per la difesa idrogeologica del paese, io suggerisco loro di evitare di dire che spendono una uguale somma ma al giorno in armamenti ed il gioco è fatto. Ugualmente quando dicono che daranno a tutti il reddito di cittadinanza di circa 800 euro al mese, io dico loro di non dire che ciò indurrà un aumento della piaga del  lavoro nero – normalmente pagato 700-800 euro mensili – perché dalla somma dei due introiti deriverà al lavoratore una somma sufficiente a farlo vivere e ciò aumenterà l’offerta di lavoro nero ai disoccupati ”.

Sintesi non ne potè più. Sdegnata voltò le spalle alla collega senza nemmeno un cenno di saluto. Ma dentro di sé – dopo avere udito lo scempio dei programmi elettorali fatto dalla sua collega – si ripromise che mai e poi mai si sarebbe più lamentata del proprio lavoro, anche se ciò le sarebbe pesato sempre di più con l’avanzare degli anni: già, perché le dee erano immortali, ma pur sempre soggette ad un eterno invecchiamento.

images (1)A quel punto un loro terzo collega, il dio Opportunismo, che aveva assistito di nascosto alla loro conversazione, decise di sfruttare a suo favore la contrapposizione fra le due colleghe e – al fine di ottenere lui stesso un maggior numero di sacrifici in proprio onore – scese sulla terra a suggerire ai politici di avvalersi dell’una o dell’altra di esse a secondo della loro necessità. Be’ non ci crederete: la maggior parte dei politici scelse di adorare proprio la dea Semplificazione e di seguirne le indicazioni per i maggiori consensi che essa garantiva loro nell’immediato. In un primo momento infatti questi politici vinsero le elezioni. Tuttavia, messi alla prova del governare, costoro si resero conto che fra il dire (promettere) e il fare (governare) c’era davvero il mare e tradirono le promesse fatte. Ed ecco che alla successiva tornata elettorale, la scelta coraggiosa dei politici fedeli della dea Sintesi fu premiata, perché tutti gli elettori tornarono a rivolgersi a chi aveva saputo fare una sintesi intelligente, significativa, onesta e realistica del proprio programma di governo, parlando alla loro mente e non alla loro pancia.

Finisce

Sorpresi? Be’ è naturale … io stesso quasi non credevo a ciò che stavo leggendo! E allora mi sono detto: evviva lo studio della Storia, della Filosofia, della Politica del passato, evviva! Infatti ci aiuta molto a capire il presente e ad organizzare il futuro. Senza facili semplificazioni.

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