UN VANGELO LAICO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Ottobre, 2018 @ 4:59 am

Detto altrimenti: quello di oggi, di Marco       (post 3353)

No, raga, scialla, tranquilli! Questa mia non è una invasione di campo, non è una lezione di morale o di religione, ma solo un tentativo di ragionare sull’ordine da dare ai diversi sistemi delle leggi esistenti, delle regole più o meno cogenti che governano la vita di tutti noi. Il Vangelo di Marco è solo uno spunto.

Un giovane ricco chiede a Gesù cosa deve fare per meritare la vita eterna e si sente rispondere “Rispettare i comandamenti”. Al che risponde che li rispetta da sempre. “Non basta dice Gesù, vendi i tuoi averi, regala il ricavato ai poveri e seguimi”. E quello se ne va, triste in volto.

Ecco già qui due ordini di leggi: quelle scritte e quelle non scritte. Quale prevale? Proviamo ad elencarne l’intera gamme:

  1. leggi scritte, il diritto positivo, quello “posto” in essere dall’uomo;
  2. leggi naturali;
  3. leggi morali;
  4. leggi della propria coscienza;
  5. leggi divine e/o religiose.

Ora si tratta di vedere in quale ordine, ognuno di noi, pone queste leggi, facendo prevalere le prime su quelle che seguono, che per lui sono di grado inferiore. Parlando della ricchezza e del suo smisurato e sbilanciato accumulo o danno da parte di poche persone e di poche nazioni a danno della maggioranza povera del mondo, il moralista Enrico Chiavacci risolve tutto con poche parole: “Non accumulare e se hai, hai per dare” (a chi non ha).

Ma ognuno di noi, quale ordine attribuisce all’elencazione di cui sopra? Un amico mi dice che le leggi dei nn. 3 e 5 coincidono ma sbaglia, perché la nostra religione non “è” la morale, bensì “ha” (anche) una morale: infatti la nostra religione è Creazione Resurrezione. The rest are details. Ma questa è un’altra storia.

In ogni caso questo mio non è un tentativo di dare una risposta univoca, un volere indicare agli altri la via da seguire (ci mancherebbe altro!!) bensì è solo il tentativo di porre il problema. Quello che posso cercare di arrivare a fare è di dare una “mia” risposta, di dare un “mio” ordine all’elenco. Volete sapere come la penso? Eccomi a voi:

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       Domenico Lucano, Sindaco di Riace

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  1. leggi della propria coscienza;
  2. leggi morali;
  3. leggi naturali;
  4. leggi divine e/o religiose;
  5. leggi scritte, il diritto positivo, quello “posto” in essere dall’uomo.

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Un paio di esempi. Tommaso Moro, uomo del Rinascimento, mise in discussione la validità della lege umana (parlamentare inglese) di fronte alla legge naturale e a quella della propria libertà di coscienza e di pensiero fino a scegliere il martirio pur di non rinnegare se stesso.

download (1)Su un piano diverso un sindaco di Firenze, tale Giorgio La Pira stava assegnando le case popolari secondo criteri di equità. I suoi dirigenti gli fecero osservare che la legge stabiliva criteri diversi. La Pira rispose: “Io assegno le case, voi andate a cambiare la legge”.

Ma veniamo al “mio” elenco secondo il quale la coscienza prevale sulla morale per la propria forza originaria: la coscienza è mia e solo mia, mentre la morale è quella dell’ambiente nel quale mi trovo: vi sono tante “morali” quanti sono gli ambienti umani nei secoli.

La legge naturale poi è “pericolosa” perché può affermate tutto e il suo contrario, essere conservatrice e rivoluzionaria: insomma, anch’essa è da maneggiare con cura. A dire la verità ero stato tentato di invertire l’ordine natura-religione, ma che volete, quelli i dubbi sono io il primo ad averne!

La legge divina è anch’essa “relativa” all’ambiente. Noi cattolici non siamo gli unici al mondo ad avere una religione. Forse siamo quelli che siamo maggiormente “aperti” anche alle altre religioni nel senso che il nostro “popolo eletto” non è tale in quanto scelto – lui solo – per la vita eterna, ma eletto in quanto scelto per trasmettere il messaggio di Cristo che – per Chi lo ha lanciato – vale anche per chi non crede nel “nostro” Dio. Qui io ho scritto “e/o religiose”: infatti non sempre il divino e il religioso coincidono. Un esempio: la legge divina dice “Non commettere adulterio”; quella religiosa “Non commettere atti impuri”. C’è una bella differenza, non vi pare?

Da ultime le leggi umane, il diritto positivo, e può sembrarvi strano che uno formatosi sui libri di giurisprudenza ponga queste leggi sull’ultimo gradino, ma io credo fermamente che non si debba depredare, uccidere, diffamare, truffare, violentare, affamare, respingere, rifiutare, strumentalizzare il prossimo (etc. etc.) a prescindere da divieti o comandi  umani.

Il mio prossimo post? Sulla pedalata che mi accingo a fare oggi fra poche ore con alcuni amici colleghi Fiabbini di FIAB Trento: 50 km a un metro dall’acqua del Lago di Garda, da Capo Tempesta verso sud (sponda veronese) e 50 km al ritorno che fanno 100. Vi riferirò.

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