31 DICEMBRE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Dicembre, 2018 @ 6:38 am

Detto altrimenti: fa sempre un po’ impressione …   (post 3457)

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Dal vostro blogger, un buon fine d’anno 2018 dalla Cima Paganella: sullo sfondo, quel ramo del Lago di Garda che volge a settentrione …

Buongiorno raga, non so a che ora vi sarete svegliati, ma io “mi porto avanti con il lavoro” e vi auguro buongiorno di vivo cuore. Buon ultimo giorno dell’anno a tutte e a tutti. Buongiorno anche a me, che il 3 febbraio prossimo, quando “compirò” cioè quando avrò finito di vivere il mio 75° anno di età, mi hanno detto che sarò diventato “vecchio” o “anziano”, perché questo è il nuovo livello al quale è stata posta l’asticciola della vita da superare. Che ci vogliamo fare? A chi – scherzando – mi dà del “vecio” rispondo altrettanto scherzosamente che “io intanto ci sono arrivato!”. E poi io stesso mi definisco un VIP, salvo poi – a chi mi guarda con un misto di disapprovazione e di scherno pensando che io mi autodefinisca una Very Important Person – specificare che VIP significa Vecchietto In Pensione.

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imagesFa un po’ impressione, dicevo, scrivere il primo post dell’ultimo giorno di un anno nel quale ne ho scritti e pubblicati oltre 500, come dice la statistica che me ne attribuisce 1,4 al giorno. 2018, come definirei quest’anno? Quello dei sovranismi, di una negativa inversione di rotta della Nave Mondo che stava tentando una rotta condivisa. Sovranismi che difendono anzi accrescono le disuguaglianze e gli squilibri a livello planetario, creando differenze di potenziale elettrico che prima o poi genereranno, se non interveniamo in tempo, pericolosissime scariche elettriche. Ma il mio non è un discorso (solo) negativo, pessimistico. Infatti nei secoli anzi nei millenni abbiamo assistito ad una altalena disugaglianza – uguaglianza ed ora che siamo nel lato della disuguaglianza, possiamo, dobbiamo avere fiducia che la prossima oscillazione ci porterà verso l’uguaglianza.

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Uguaglianza? Il mio non è un discorso “comunista”, bensì di ricerca di un maggiore equilibrio nella distribuzione e nella fruizione innanzi tutto dei diritti umani, quindi delle risorse naturali e della ricchezza “seconda”, quella generata dall’uso di tali risorse. Per capirsi, non sono contrario a chi possiede molto, ma solo a chi usa male il molto posseduto. La mia è sicuramente un’utopia, cioè un traguardo semplicemente “non ancora” raggiunto.

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          Le strisce! mettiamole le strisce!

L’altalena della storia, dicevo: da una civiltà di raccoglitori di frutti selvatici e di pastori nomadi, nella quale non esisteva l’accumulo bensì il dono  del superfluo al vicino, siamo passati alla coltivazione della terra con accumulo dei prodotti e guerre di saccheggio dell’accumulato altrui. Saltiamo al 367 a. C. quando le leggi (romane) Licinie Sestie limitarono la quantità di bestiame e terre che i patrizi più ricchi potessero possedere. Arriviamo al Settecento con l’abolizione della schiavitù e di molti privilegi nobiliari ed ecclesiastici, fino all’idea moderna di democrazia, all’insuccesso del tentativo socialista e all’attuale radicalizzarsi di una feroce disuguaglianza. Ecco l’ “altalena della Storia”, per cui in definitiva io oggi sono ottimista e attendo con ansia la prossima oscillazione che sia verso un maggiore equilibrio mondiale, verso il dialogo, la collaborazione, e, per quanto ci riguarda più da vicino, verso una UE sentita e vissuta come più una parte di noi stessi e non come una burocrate opprimente.

Buona oscillazione 2019 a tutte e a tutti!

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