NAVE DICIOTTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Gennaio, 2019 @ 9:45 am


Detto altrimenti: gli aspetti sui quali riflettere sono molteplici    (post 3498)

Il fatto: è accertato, il caso è noto.

Aspetto morale: ognuno lo valuti come meglio ritiene

In diritto: un tribunale procede contro un vicepremier per il caso della nave Diciotti. Il giudizio se sia o meno un reato spetta alla magistratura. ordinaria.

La replica del vicepremier: “Se ciò che ho fatto è un reato, ebbene io l’ho commesso e altri simili mi impegno a commettere”. Questa affermazione mi ricorda un’altra triste assunzione di responsabilità, in quel caso politica, di un omicidio, quello di Giacomo Matteotti. Lo so, sono due situazioni diverse ma l’atteggiamento mentale è lo stesso: quello di chi si sente al di sopra della legge, di chi irride una delle funzioni-poteri fondamentali dello Stato: quello giudiziario.

Umberto Eco, nel suo libro più venduto in assoluto (Il fascismo eterno”) mette in guardia e ci avverte che sarebbe troppo comodo vedere sfilare nuovamente camice nere e fasci littori per le nostre strade: il fascismo si veste di molti segnali subliminali (ma non troppo, come in questo caso, n.d.r.). Si tratta di un libriccino di 50 paginette (€5,00), oggi edito dalla Nave di Teseo, la cui prima edizione risale a ben 20 anni fa.

Il Parlamento. Il Senato si pronuncerà e probabilmente dirà che il comportamento del vicepremier non è stato un reato e quindi negherà l’autorizzazione a procedere. Facendo ciò il Senato sbaglia perchè, entrando nel merito, si sostituisce al giudice ordinario. Infatti il Senato dovrebbe pronunciarsi su un altro quesito e cioè: (non se il fatto sia o meno un reato, bensì) se l’accusa sia stata formulata per impedire al vicepremier l’esercizio della sua funzione. Quindi, il Senato, custode del libero esercizio della funzione politica, da chi è custodito? Quis custodiet custodes ipsos? Ma i custodi, chi li custodirà, scriveva Giovanale nel 100 d. C. nella sua VI Satira).