TAV SI/NO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Febbraio, 2019 @ 8:29 am

Detto altrimenti: Cambiare rotta? Forse si, ma … con juicio!  (post 3518)

“Adelante, Pedro, con juicio …”

Cambiare, migliorare, peggiorare, rivoluzionare. Fra tutti questi verbi il più comprensivo è sicuramente “cambiare”. Un cambiamento che a me piacerebbe sarebbe quello dell’ordine delle priorità di spesa, di tutte le priorità di spesa. Mi spiego. Ogni governo, al momento della sua elezione, si trova di fronte al fatto che l’80% circa delle risorse finanziarie sono “bloccate” per impegni pluriennali assunti dai precedenti governi, quindi la sua possibilità di incidere con politiche efficaci è limitata.

Ora accade che si prenda uno di questi casi, ad esempio il TAV, e si dica: “Blocchiamo i lavori, sblocchiamo la finanza: potremo finanziare priorità più impellenti”. Mi potrebbe anche star bene se questo ragionamento fosse fatto – quanto al metodo – su tutti gli impegni – fra i quali, in testa, i miliardi “impegnati” per l’acquisto dei cacciabombardieri F35 (no, non sono un anti militarista, sono stato Sotto Tenente di cpl della Brigata Alpina Tridentina ed ora alla tenera età di 75 anni sono stato promosso Tenente: pensate un po’ quanti muli potremmo comperare con il costo anche di un solo F35!).

Altra condizione che vorrei vedere esaudita è che il riallineamento delle priorità rispondesse ad una politica complessiva caratterizzata da obiettivi di portata generale: ad esempio, “Liberiamo tutte le somme bloccate che sono liberabili e dedichiamoci alla difesa idrogeologica dei Comuni italiani” (il 90% del totale).

In caso contrario, l’intervento su una sola delle priorità “bloccate” (nell’esempio il TAV) sa di politicamente strumentale. Dice … “Ma il calcolo “costi-benefici dice che …”. Ma qua’ calcolo? Quello fatto sulla tratta Torino Lione? E quello sulla tratta Lisbona – Kiev non lo considerate?  

Credo di poter dire che ogni “regime” ha bisogno dei suoi nemici, siano essi di volta in volta, i comunisti, i capitalisti, i meridionali, gli Ebrei gli immigrati, le grandi opere, etc. Un nemico che funzioni da anti-simbolo da combattere sotto la comune bandiera del simbolo “Io contro”. A prescindere dal merito. Peccato.