VIP – Vieni In Paganella

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Febbraio, 2019 @ 3:24 pm

Detto altrimenti: … lo so, lo so che VIP può avere anche altri significati ….. (post 3522)

Primi alla prima, con la nipotina

VIP – Very Important Person. Chi, io? Ma noooo … piuttosto Vecchietto In Pensione o, se preferite, Vecchietto In Paganella: ecco, si … questi ultimi due significati mi si addicono. D’altra parte, che volete, per lavorare mi hanno detto che sono troppo avanti con gli anni (75) ed allora via, in Paganella! Una volta ero un “bondonero”, cioè  sciavo in Bondone: della montagna di Trento ne parlerò in coda a questo articolo. Ma veniamo alla Paganella. Normalmente “salgo” da Andalo: oggi la mia auto ha deciso diversamente e si è parcheggiata a Fai. Nessun problema: primi alla “prima” (risalita in seggiovia, of course!).

Acc … questa volta ben tre sciatori mi hanno preceduto!

Già, perchè le prime discese del mattino sono impagabili: piste deserte, intatte, ben battute (a noi vecioti i ne ciama i strazzapiste, quelli che segnano per primi le piste vergini, appena battute dai gatti). Le seconde discese già non sei più solo: poi gli sciatori aumentano e a qualche impianto, in qualche momento della giornata, si “fa” un po’ di coda. Ecco, vengo al dunque: stazione a valle della Funivia Paganella 2001, ad Andalo. La gente si accalca e in mezzo alla calca vengono quasi sommersi i gruppetti di bimbi al seguito dei rispettivi maestri di sci. Mi chiedo: perché nei momenti di grande affollamento non viene organizzato il pre incolonnamento degli sciatori con transenne e percorso “a serpente”? Perchè non viene riservato un corridoio protetto, preferenziale, per questi gruppetti di bimbi al seguito dei loro maestri? I maestri si danno un gran daffare a tenerli uniti, a rincorarli, a contarli … e loro, i cuccioli, abbracciati ai loro piccoli sci, che cercano di seguire ognuno il proprio Maestro.

La Paganella appalude le Dolomiti di Brenta
Anche i Sioux vengono a sciare in Paganella!

Poi finalmente, arrivano a “imbarcarsi” sulla cabinovia: e qui un altro problema: loro sono piccoli, non è pensabile che riescano ad infilare i loro sci negli appositi spazio all’esterno della cabina, entrano rimanendo “abbracciati” ai loro attrezzi, qualche “scio” si mette di traverso, una racchettina cade per terra … ogni maestro si sforza di farli sistemare in ordine: alla fine sono entrati! Si controlla il loro numero, i loro sci, le loro racchette. Una faticata! E che rischio, anche, lasciatemi dire; che un piccolino sia schiacciato dalla folla, che perda il contatto con il proprio maestro, che si scoraggi. Insomma, cosa ci vuole a prendere atto di questo aspetto?

Lungo i percorsi di rientro al Cermis

Le piste: loro, i piccolini, superata la fase “camposcuola” perloppiù sciano sulla pista azzurra S. Antonio, servita da una seggiovia che avvisa che i bimbi alti meno di m. 1,25 devono essere accompagnati da un adulo: bene, allora c’è questa sensibilità, allora si avverte l’esigenza della sicurezza! Bene. Sciano su una pista azzurra, cioè facile. Tuttavia, per rientrare dalla S. Antonio ad Andalo, devono sciare su piste rosse. E qui mi viene in mente … perchè non copiare dal Cermis, località attrezzata con stradelli facili facili per il rientro a valle degli sciatori in erba? Stradelli lungo i quali per di più hanno collocato animali selvatici imbalsamati, che fanno la gioia dei piccoli sciatori! (Il rientro verso valle dai campi scuola Meriz, intermedia 2001 e Prati di Gaggia è comunque assicurato da una seggiovia e da due cabinovie).

Funivia Trento-Trento 2000

Ma veniamo al Bondone: ne parlo per un motivo specifico: la auspicata funivia Trento-Trento 2000 (come mi piace chiamarla) la quale valorizzerebbe il “dislivello Bondone” anche nelle stagioni no-neve, a vantaggio delle migliaia e migliaia di cicloturisti che percorrono ogni anno la valle dell’Adige. Già, perché il vostro blogger qui sottoscritto è anche un ciclista appassionato (socio FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Tn) e sta immaginando quale grande afflusso di ciclisti sarebbe attratto dalla salita in funivia sul Bondone, per poi planare su Trento, sulla Valle dei Laghi, sul Lago di Garda. Ecco, con questa mia “sponsorizzazione” in favore del Bondone, spero di essermi fatto perdonare il passaggio da “Bondonero” a “Paganellero”.

Buone sciate e buone pedalate a tutti!

Da Cima Paganella al Lago di Garda in sci: l’unica “misssion impossible”

P.S.: altri interventi in Paganella consigliati da un utente che nel passato è stato a capo di un’imporante complesso di impianti di risalita al Passo del Tonale (sul Tema Tonale, trovate molti post, qui sul blog, cliccando Carosello Tonale. Infatti il nome “Carosello Tonale” che scelsi per quella nuova società impiantistica è indice del concetto al quale volle che si ispirasse l’intera località sciistica, cosa che si deve cercare di fare anche in Paganella):
1 – trasformare da sentiero in “pista” il tratto da Cima Paganella della sommità della seggiovia S. Antonio;
2 – da Malga Terlaga rendere raggiungibile la stazione di arrivo della telecabina Paganella 2001 senza costringere gli sciatori a scalettare in salita;
3 – dalla base della seggiovia Salare aprire un passaggio verso la seggiovia Paganella 2: praticamente una sorta di “ritorno” rispetto al collegamnento inverso – già esistente – denominato Lo Scoiattolo che dalla pista Paganella 2 conduce alla base della Salare;
4 – Nello spirito di creaare un Carosello mi chiedo se non sia possibile tracciare un sentiero (non una pista) che da Malga Zambana conduca a Meriz, aggirando la montagna.

Senza parole …!

Sino a qui interventi “minori”. Ma ve ne è un altro, “maggiore” del quale si parla da tempo, e cioè una nuova seggiovia che dalla stazione intermedia della cabinovia Paganella 2001 salga fino alla Selletta, con la creazione di una nuova pista “rossa” e l’eliminazione della vecchia seggiovia due posti che sfiora la Malga Zambana.

Paganella, mon amour!
Primi anche da Andalo!

Si sa, la montagna è quella che è, non è un tremila metri e gode/soffre della vicinanza di una città e dell’autostrada, ciò che la rende appetibile a molti turisti il che, nell’alta stagione, provoca un certo afffollamento delle piste e qualche coda agli impianti. Quindi, senza aumentare i posti letto negli alberghi della zona, occorre fluidificare la circolazione degli sciatori e ampliare la loro possibilità di distribuirsi su un numero maggiore di percorsi.
Infine, nei mesi “caldi” (da febbraio in avanti), quando la neve migliore – stante la limitatezza della quota – è quella fino alle ore 11,30-12,00, si potrebbe anticipare l’apertura degli impianti al pubblico dalle ore 08,30 alle ore 08,00.

Buona Paganella a tutti!