I DIALOGHI DI PLUTONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Novembre, 2019 @ 1:58 pm

Detto altrimenti: una managerialità diabolica …      (post 3699

(Trento, la sala di un bar in Piazza Duomo. Tizio e Caio sorseggiano un tè ad un tavolino. Fuori nevica)

Tizio: Buono ‘sto tè … ma, dimmi, che libro hai lì, in mezzo al giornale?

Caio: un libro molto interessante, l’ho scoperto leggendo i post di quel blogger, sai … quel Riccardo …

Tizio, si, lo conosco, ha una produttività diabolica, ma non si stanca mai di scrivere? Ma dimmi, di che libro si tratta,

(Prima che caio abbia il tempo di rispondere, si avvicina il diavolo Plutone, sotto le mentite spoglie di Sempronio)

Sempronio: Buongiorno amici! Cosa  c’è mai di così diabolico? Sapete … la cosa mi interessa (sogghigna).

Tizio: Buongiorno a lei Sempronio. Si parlava del libro che sta leggendo l’amico Caio … ecco, l’autore è un certo Pier Luigi Celli … è stato recentemente oggetto di un post di quel diavolo di un blogger …

Sempronio: Quel blogger è un mio collega. Cosa? Perché è un diavolo? Nooo, perché anch’io sono un blogger e mi diletto a  scrivere una serie di dialoghi che ho intitolato “I dialoghi di Plutone” …ah … ah! Che ne dite della mia trovata?

Caio: Bella davvero, bravo. Ma lei, lo ha letto questo libro?

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Sempronio: si, certo, subito dopo che ne ho visto una specie di recensione fatta da quel Riccardo. E l’ho trovato molto interessante. Pensate, a pagine 90 e seguenti ho trovato  “Il falso mito dello storytelling”, il racconto del passato, come viene fatto dai nuovi manager dopo un loro subentro al vertice di un’azienda. Nella mia vita lavorativa in posizioni apicali presso molte diverse realtà aziendali, ho vissuto anche questa esperienza e non una sola volta.

Premetto: un giorno un indovino mi disse: “La riconoscenza è la speranza di avere nuovi favori”. Pessimista? No, realista! Nei miei diversi “cambi di lavoro infatti io ho ricevuto di più quando ci si aspettava che io raggiungessi un risultato di quanto non abbia poi ricevuto a risultato raggiunto.

Tizio: Ma dai, ci racconti qualche caso che le è capitato

Sempronio: Una volta dopo il salvataggio di alcune SpA del suo gruppo, il mio gran gran gran capo che mi aveva promesso mari e monti se ci fossi riuscito, mi disse: “Ma si rende conto lei che i suoi successi sono la testimonianza dei miei precedenti insuccessi?” Ed allora, il “sistema” che fa? Semplice, basta applicare la damnatio memoriae: “Quel tale manager chi? Non è mai esistito”. Oblio verticale, si chiama.

Caio: Orca miseria! Gran politicone quel suo gran gran gran capo!

Sempronio: Ma ve ne racconto un’altra. Una volta lasciai una SpA dopo avere conseguito tutti gli impegnativi obiettivi che mi erano stati prefissati. La gestione dell’esistente venne affidata ad un mio ex dipendente che si trovava in difetto di cultura manageriale. Cosa avvenne? Che costui iniziò a dare ordini “a prescindere”  per evitare di essere messo in discussione; spostò la sede direzionale lontano dai punti operativi per creare uno spazio vuoto anche fisico fra sè e i dipendenti;  demotivò il personale; agevolò uno storytelling a mio danno, ovvero una narrazione sfalsata del mio precedente operato, fatta ovviamente in assenza di alcun contraddittorio.

Tizio: Ma è diabolico, tutto ciò, non trova?

(Sempronio distoglie lo sguardo e mormora sottovoce, fra sé e sé: Ma …  questo termine … diabolico … avranno mica capito chi sono io in realtà?)

Sempronio: Be’ si, non è molto umano, ma definirlo diabolico mi pare un’esagerazione. Ma … scusate … guardate come nevica … ed io che ho lasciato aperti i finestrini della mia auto … corro a chiuderli!

(Sempronio si allontana correndo e scompare fra il turbinio di una tempesta di neve)

Tizio: Siamo alle solite, la solita uscita di scena da indiavolato! Ma tanto ormai lo conosciamo, ci siamo abituati. Cameriere, il conto per favore, anche quello di quel signore che è appena uscito!

Caio: Ma vuoi vedere che ogni volta scappa così per non pagare il conto!? Diavolo d’un uomo!

(Sipario)