IL MARITO APPRENDISTA … CUOCO !

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Marzo, 2020 @ 5:29 pm


Detto altrimenti: costretto in casa, gli si apre un universo nuovo       (post 3811

“Sciopero!”

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Pandemia …. pandem …onio in cucina quando il marito gira intorno, si vuol rendere utile! Ed è allora che emerge l’ignoranza sua e la cultura della moglie! Le donne … anzi le Dominae, le nostre Padrone in senso soggettivo: cioè le Padrone sono loro, e a buona ragione! E ce lo hanno dimostrato da millenni. Ricordate la Lisistrata di Aristofane? Lisistrata, colei che liquida interi eserciti? Gli uomini si combattono? E lei organizza lo  sciopero del sesso e dopo poco gli eserciti smettono di farsi la guerra! E ti pareva! Ora, senza dovere aspettare una guerra per comprendere il loro potere, pensate un po’ se solo smettessero di occuparsi della casa e soprattutto di cucinare! Otterrebbero tutto, da noi!

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In questi giorni io stesso ogni tanto mi aggiro per la cucina, mi interesso, guardo, cerco di imparare, di realizzare qualcosa. Ieri ho visto preparare la Suppa Quata, una zuppa sarda. L’idea è nata dal fatto che, dato il coprifuoco, le provviste in casa sono o poche o troppe e in quest’ultimo  caso un po’ di pane avanza, secca. Che fare? Utilizzarlo, per Giove! Si fa così:

Nomostatica (ingredienti per quattro persone):  400 gr circa di pane secco non condito tagliato in fette sottili;  1,5 l circa di brodo di carni miste (in mancanza del brodo di pecora); 300 gr di caciotta fresca; 2 pomodori da sugo maturi; prezzemolo tritato; noce moscata, cannella in polvere.

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Nomodinamica (come si fa): grattugiare metà del formaggio e tagliare a fettine l’altra metà. Tagliare a dadini i pomodori non sbucciati; versare i pomodori nel brodo. Mescolare al formaggio grattugiato un cucchiaio di cannella, uno di prezzemolo tritato. Aggiungere una grattatina di noce moscata. Disporre un terzo delle fette di pane in una pirofila, bagnarle con il brodo, coprirle con la metà del formaggio a fettine e spolverare con il formaggio grattugiato. Ancora pane, brodo, formaggio a fettine e grattugiato. Terminare con pane spolverato di formaggio. Versare sopra tutto il brodo rimasto. Infornare a 150° per circa 40 min, fino a che il brodo non sia tutto assorbito. Servire caldo.

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E allora, per dirla in dialetto sardo, “famidu ses? Maniga!” Sei affamato? Mangia! E bevi, buffa, ma ricorda che su binu chere buffadu contichizzadu, il vino vuole essere bevuto a piccoli sorsi, con moderazione. Viva la Sardegna!

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