NUOVO SOFTWARE UE POST CORONAVIRUS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Marzo, 2020 @ 7:38 am

Detto altrimenti: come procedere in vista del “dopo”        (post 3826)

  • Quando la ristrutturazione di una palazzina è molto complessa, non conviene intervenire con una serie di interventi parziali: conviene abbatterla e ricostruirla ex novo.
  • Quando un sistema software gestionale aziendale non è più soddisfacente, non conviene intervenire con una serie di aggiustamenti parziali: conviene creare in parallelo un nuovo sistema e quando il nuovo è pronto, sostituirlo al vecchio.
  • L’UE non sta funzionando bene. Cito solo due casi: le diverse risposte all’immigrazione e al coronavirus. Oggi si assiste ad un tentativo di una sorta di risalita lungo la cascata dei problemi con una serie di interventi parziali all’interno dello stesso sistema, non affiancati dalla costruzione di un nuovo modello gestionale UE.

Sistema in atto

  1. Immediatamente, interventi sul campo, adattando il modello UE attuale
  2. Successivamente, come finanziarli
  3. Successivamente, come modificare l’UE all’interno del modello esistente.

Sistema proposto

  1. Immediatamente, interventi sul campo adattando il modello UE attuale. Loro finanziamento.
  2. Contemporaneamente, individuare quale nuovo modello UE si vuole.
  3. Subito dopo: costruire il nuovo modello.

In altre parole: oggi si sta (erroneamente) intervenendo a livello di ogni singolo stato con interventi (giustamente) immediati ricorrendo all’aumento del proprio indebitamento (Italia) o iniziando ad indebitarsi (Germania 150 miliardi di euro). In parallelo ogni singolo stato vuole utilizzare la disponibilità finanziaria dell’UE (qui sorgono le differenze ed i problemi). Il tutto all’interno delle attuali regole UE o con loro singole modifiche (ad es.: del patto di stabilità). Ma nessuno stato sta avanzando la proposta di ridisegnare ex novo il modello UE.

USA. Come stanno agendo? In modo totalmente diverso. Il governo federale (Trump) lancia per tutti gli Stati “uniti” (participio passato del verbo “unire”) un unico piano da 2.000 miliardi di dollari. Il problema dell’ “a me sì a te anche però …” non si pone.

Le strisce!!!

.

.

Dice … ma loro sono Stati Uniti! Ah … ho capito … è vero, loro sì, noi no. Stando così le cose avete ragione, tutto si spiega. Peccato  però … pensate un po’ se anche noi fossimo Stati Uniti d’Europa!

.

.

P.S.: ops, scusate, dimenticavo! C’e anche il caso che uno
voglia rinunciare a gestire con un software aziendale e tornare alla gestione manuale, ufficio per ufficio, filiale per filiale! Oppure che non voglia andare oltre la demolizione della palazzina o dello scavo per un parcheggio interrato, lasciando il “buco” a cielo aperto.

Riva del Garda 2007: lo scavo per il
parcheggio interrato “Terme Romane”. Nell’angolo a destra
 la perdita del 30% degli stalli per via dei ritrovamenti delle antiche Terme.
La piazza a lavori ultimati
Ogni piano un colore: 1° Piano, rosa
2° Piano, verde
3° Piano, giallo

Perchè queste foto del parcheggio? Una mia debolezza: è stato il mio ultimo lavoro. Poi mi dissero che a 65 anni sarei stato troppo vecchio per continuare a lavorare e da allora sono diventato un V.I.P.-Vecchietto In Pensione. Evvabbè …

.