SABATO PROSSIMO PARLIAMO DI SOLDI …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Maggio, 2020 @ 1:16 pm

Detto altrimenti: … ovvero di finanza pubblica e privata!      (post 3904)

Insieme al mio amico Gianluigi De Marchi ho appena scritto e pubblicato un libro sulla finanza del dopo virus, ovvero su come gestire l’enorme debito pubblico che ci ritroveremo nel dopo virus. L’Italia ha un debito pari al 160% del PIL laddove Maastricht prevede il 60%. I cittadini chiedono che non vengano cancellati i servizi, i Comuni non hanno soldi da investire, idem le Province, le Regioni, lo Stato. L’unica che sembra possa fare qualcosa (ecco: qualcosa, non tutto) pare sia l’UE. Eppure l’asta dei nostri BTB è andata benissimo e i suoi rendimenti dello 1,4%+0,80 sono apparsi ottimi. Da ciò si conferma che esiste molto risparmio pubblico disposto a sottoscrivere titoli di debito pubblico, italiani in testa. Tuttavia ciò comporta che si continui ad aumentare il livello del nostro debito pubblico. Ed allora ecco la proposta di fondo contenuta nel libro: adottiamo le emissioni di titoli “Rendita” irredimibili, rispetto ai quali l’Ente pubblico non è tenuto a rimborsare il capitale; si riserva un’opzione di acquisto; corrisponde un rendimento superiore al rendimento dei titoli redimibili di un paio di punti; l’investitore può recuperare l’investimento  vendendo i propri  titoli in borsa. Praticamente l’investitore-creditore riceve una rendita maggiore e consente alla controparte debitrice di sostituire a se stessa la Borsa Valori

Questi titoli NON sono un debito, ed ecco che i Comuni, le Province, le Regioni, lo Stato raccoglierebbero risorse finanziarie non solo senza aumentare il proprio debito, ma addirittura diminuendone il livello. La finanza così raccolta potrebbe essere utilizzata solo per investimenti, ma così facendo ipso facto libererebbe altra finanza per la gestione corrente.  Quando poi sento paventare la minaccia di una tassa patrimoniale, dico: bene! Che lo Stato l’applichi a se stesso e metta in vendita l’enorme patrimonio immobiliare di cui dispone e che attualmente “non è a reddito”.

E se i paesi “cattivi” (Austria, Danimarca, Svezia, Olanda) non faranno passare gli EuroBond di tutti, ebbene noi degli altri paesi (“buoni”) lanciamo i nostri Euro Bond irredimibili al 4%: vedremo come correranno ad acquistarli innanzi tutto i magnati della loro stessa finanza!

Questo ed altro nel mio libro e nella discussione cui potrete assistere sabato prossimo su Facebook.

Buona finanza a tutte e a tutti!

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