VALDASTICO E BICICLETTE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Luglio, 2020 @ 3:41 pm

Detto altrimenti: non è una questione di incoerenza      (post 3948)

A fine ’60, io, genovese (Genova, città di leva militare di mare e di montagna), ero sottotenente di complemento della brigata Alpina Tridentina in Alto Adige. Non esisteva l’A22- Autostrada del Brennero. Oggi esiste. Quando fu progettata e costruita non si prevedeva l’attuale e crescente sviluppo del traffico pesante, per cui oggi i numerosi viadotti in territorio del Sud Tirolo alias Alto Adige, sono sottoposti ad un forte logorio.

La soluzione che si sta affermando in linea generale anche al di fuori del caso A22 è: trasferiamo le merci dalla strada alla rotaia. Anni fa ero membro del CDA-Consiglio di Amministrazione dell’Interporto Doganale di Trento. Poi ne divenni il Vicepresidente. Ero anche azionista e membro del CDA del GEIE ATT3 per il traforo del Brennero, destinato ai solo treni merci. In Interporto lanciai per primo l’idea di trasformare la società in una struttura intermodale: reclamo il merito di queste mie iniziative. E questi sono due fatti.

Oggi sto ragionando su quella che a mio avviso è una necessità ed anche un’opportunità: il completamento dell’Austostrada Valdastico, la “famosa” PiRuBi dal nome di tre politici dell’epoca: Piccoli, Rumor Bisaglia. E ciò in quanto:

  • l’intermodalità si affermerà sempre di più;
  • le due provincie autonome di Trento e di Bolzano saranno costrette prima o poi a limitare il traffico pesante sull’A22, per evitarne la chiusura per lavori il che porterebbe un danno enorme al turismo dell’intera regione;
  • senza la Valdastico, il traffico pesante proveniente dall’Oriente, dai porti dell’Adriatico andrà a fare scalo intermodale a Verona;
  • il Trentino sarà solo terra di passaggio dei treni intermodali;
  • con il che l’A22 sarà ugualmente alleggerita da questo traffico, ma il Trentino perderà-non creerà posti di lavoro e sarà Verona dipendente;
  • il traffico in genere e l’inquinamento che esso produce, non è immediatamente ineliminabile: ci si sta muovendo verso lil miglioramento delle ret (rete completa = non genera traffico, lo distribuisce = maggiore fluidità = minore inquinamento); e verso l’ibrido elettrico (resta da vedere come si smaltiscono le batterie esauste e il costo di produzione e inquinante dell’energia per le ricariche). Nel frattempo occorre intervenire su due particolari tipi di traffico maggiormente inquinanti: il traffico pesante, soprattutto se congestionato (code di TIR incolonnati); il traffico leggero, soprattutto se molto lento (congestionato) o se molto veloce.

Per contro, con la realizzazione dell’Autostrada Valdastico

  • molta parte del traffico pesante prediligerà Trento quale scalo intermodale;
  • le due provincie di Trento e Bolzano potranno valutare e regolare esse stesse l’eventuale utilizzo dell’A22 anche per il traffico pesante, in situazioni di scioperi o incidenti veronesi del settore intermodale;
  • infine, il turismo (anche quello bus+bici, già oggi in forte sviluppo) da e verso il mare / da e verso le nostre montagne sarà agevolato e più fluido.

La polemica. Da taluno

  • mi sia accusa di incoerenza perché io sono propugnatore della Valdastico ed al contempo di una Trento capitale Bikeland. Ora, io credo che promuovere le reti di piste ciclabili e la ciclabilità urbana non sia assolutamente in contrasto con la promozione delle reti autostradali votate all’intermodalità delle merci ed al traffico leggero;
  • mi si dice che il mio sarebbe un compromesso. Ebbene sì, lo è: ed è un compromesso di quelli che hanno fatto la storia politica e dello sviluppo economico, di quelli virtuosi e non-sordidi bene descritti da Paolo Mieli in un capitolo del suo bel libro “I conti con la Storia”;
  • mi si dice che io non sarei saldo nei miei princìpi. E’ vero, io non sono esasperatamente un “uomo di princìpi” semplicemente perché l’etica dei princìpi – se vissuta in modo esasperato – conduce all’integralismo, così come l’etica del risultato-  ove sia anch’essa vissuta in modo esasperato – conduce al cinismo.

Buone reti di comunicazione d’ogni tipo a tutte e a tutti.

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