DANTE ALIGHIERI, NEL 2021 SARANNO 700 ANNI DALLA MORTE.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Ottobre, 2020 @ 6:46 am

Detto altrimenti: sto leggendo “A riveder le stelle” di Aldo Cazzullo (post 4041)

Alle pagine 86 e 87 Cazzullo cita il Carducci che aveva scritto la poesia “Per il monumento di Dante a Trento”, città che ben prima della grande guerra aveva voluto quella statua con il braccio indicante il nord:

“Così di tempi e genti in vario assalto / Dànte si spàzia da ben cinquecènto / anni de l’Alpe sul tremendo spalto. / Ed or s’è fermo, e par ch’aspetti, a Trento”

Bene l’intento male la poesia. Infatti non bastano le undici sillabe nè la rima incatenata, occorre anche la cadenza degli accenti, quella che dona la musicalià al verso. In particolare “non quadra” il secondo verso che, se proprio lo volessimo salvare, potrebbe essere così: “Dànte si spàzia da cìnque vòlte cènto”. Nel quarto verso poi Dante avrebbe tolto tutte le virgole.

Una riprova sul fatto della cadenza? Leggete di seguito il primo verso della Commedia nella sua versione originale: “Nel mèzzo del cammìn di nòstra vìta” e poi lo stesso verso “rimescolato” come segue. “Del cammin di nostra vita nel mezzo” : è come suonare un pianoforte accordato ed uno no. E questo per sistemare il Carducci.

Tuttavia anche su Dante ho qualcosa da ridire (e ti pareva, direte voi! D’altra parte io sono di origini toscane, e i Toscani si sa sono delle linguacce!): non mi va quel “mezzo del cammin”, cioè quei suoi 35 anni individuati come metà della vita, io che secondo lui avrei già sforato di sei, visto che di anni ne ho 76! Faccio i debiti scongiuri …

Avrei già sforato di sei anni? Mi devo preoccupare?