MUSICA NEL GIORNO DELLA MEMORIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Gennaio, 2022 @ 11:38 am

Il contributo della nostra Associazione, presieduta dal Prof. Franco Ballardini, al Giorno della memoria. Da “vile meccanico” qual io sono (= tesoriere dell’Associazione, semplice musicofilo e non ancora musicologo), sono lieto di pubblicare quanto predisposto dal mio Presidente. BUONA MUSICA E SOPRATTUTTO BUONA MEMORIA A TUTTE E A TUTTI! (In sala 40 persone, il che – mi dicono – di questi tempi rappresenta un vero successo!)

Associazione Amici della Musica – Comune di Riva del GardaGiornata della Memoria 27 gennaio 2022 -Riva del Garda, Auditorium del Conservatorio, ore 20,45

Presentazione del concerto da parte del Prof. Franco Ballardini:

“Da un lato l’imponente quantità di musica presente nei lager nazisti – la più diversa: imposta dai nazisti stessi (per scandire la vita dei campi di concentramento o per occultarne le atrocità) o talvolta da essi concessa (per nobili motivi culturali o ignobili interessi propagandistici) o ancora nata invece dall’iniziativa dei prigionieri (in maniera più o meno tollerata o repressa e clandestina); musica classica, popolare, jazz, di cabaret.
Un patrimonio storico, umano, culturale che solo da alcuni decenni è stato riscoperto, studiato, divulgato (e sul quale è in corso un grande lavoro didattico che coinvolge numerosi docenti e studenti di Riva e Arco, che culminerà in maggio nella conferenza di Francesco Lotoro, musicista e ricercatore particolarmente impegnato in tal senso); dall’altro il fatto che fra i musicisti dei lager vi erano musicofili (magari molto bravi) e musicisti di professione spesso di grande levatura (la cui attività fu prematuramente stroncata – per fortuna non nel caso di Messiaen), e che fra tante musiche si trovano anche opere importanti della letteratura musicale novecentesca (senza con ciò volerle separare dal contesto in cui nacquero, al quale sono invece strettamente legate), opere appunto come questa di Messiaen – uno dei maggiori compositori francesi del ‘900, “anello di congiunzione” fra le avanguardie storiche d’inizio secolo (Schoenberg, Stravinskij, Bartok…) e la neoavanguardia del secondo ‘900 (Boulez, Stockhausen, Berio…), e che anche in questo quartetto (nonostante le circostanze avverse e certo poco favorevoli) non rinuncia ai temi fondamentali della sua poetica: la fede religiosa (che gli suggerisce il richiamo all’Apocalisse di S. Giovanni), l’amore per il canto degli uccelli (che anche qui riemerge in più occasioni, la ricerca di un nuovo linguaggio musicale (nel quale si esprimono anche i contenuti religiosi e naturalistici) basato su una costante sperimentazione timbrica (anche nell’impiego inusuale o persino inedito dei quattro strumenti e dei loro registri), su modi ritmici e melodici estranei alla tradizione classica, su armonie concepite come puri colori”

Olivier Messiaen
Quatuor pour la fin du Temps/Quartetto per la fine del Tempo

1. Liturgie de cristal (Liturgia di cristallo)
2. Vocalise, pour l’Ange qui annonce la fin du Temps (Vocalizzo per l’Angelo che annuncia la fine del Tempo)
3. Abîme des Oiseaux (Abisso degli uccelli)
4. Intermède (Intermezzo)
5. Louange à l’Éternité de Jésus (Lode all’Eternità di Gesù)
6. Danse de la fureur, pour les sept trompettes (Danza furiosa per le sette trombe)
7. Fouillis d’arcs-en-ciel, pour l’Ange qui annonce la fin du Temps (Vortice d’arcobaleni per l’Angelo che annuncia la fine del Tempo)
8. Louange à l’Immortalité de Jésus (Lode all’Immortalità di Gesù)

Priyanka Ravanelli, violino
John Fox Diamanti, clarinetto
Dario Silveri, violoncello
Monica Maranelli, pianoforte

Letture a cura del Gruppo “Il Tè delle letture-Luogo Comune”

  • Maddalena: Wolfgang Sofsky (1952), L’ordine del terrore
  • Walter: Etty Hillesum (1914-1943), Diario
  • Elisabetta:Irène Némirovsky (1903-1942), Suite Francese
  • Federica: Élisabeth Gille (1937-1996), Mirador. Irene Nemirovsky, mia madre
  • Giordano: Kurt Alois von Schuschnigg (1897-1977), Un Requiem Rosso Bianco Rosso

Il Quatuor pour la fin du Temps (o, in italiano, Quartetto per la fine del Tempo), è una composizione da camera di Olivier Messiaen. (Avignone 10 dicembre 1908 –Clichy 27 aprile 1992). Composto tra la fine del 1940 e i primi giorni del 1941 nel campo di concentramento di Görlitz, è considerato uno dei più alti esempi di musica cameristica del ventesimo secolo.

Quando nel settembre del 1939 la Francia entrò in guerra, Messiaen fu chiamato alle armi e pochi mesi dopo, nel maggio del ’40, durante un’offensiva tedesca venne catturato dal nemico. Insieme ad altri prigionieri fu trasferito nel campo di concentramento Stalag VIII-A di Görlitz (al confine sud-ovest della Polonia), dove rimase per un anno. L’ufficiale responsabile dello Stalag era un appassionato di musica e, venuto a sapere delle competenze di Messiaen (come di altri tre prigionieri musicisti), lo lasciò lavorare in vista di un concerto al campo. Messiaen scrisse per i musicisti conosciuti durante la prigionia (un violoncellista, un violinista e un clarinettista) dapprima un breve trio (confluito successivamente nell’opera come quarto movimento) e poi, con l’aggiunta di un pianoforte (suonato da Messiaen stesso), realizzò il quartetto. Fu portato a termine agli inizi del nuovo anno ed eseguito il 15 gennaio del ’41, in un edificio del campo che veniva usato come auditorium, di fronte ai prigionieri dello Stalag VIII-A.

Gli altri interpreti, oltre a Messiaen, furono Henri Akoka (clarinetto), Jean le Boulaire (violino) ed Étienne Pasquier (violoncello): nessuno dei tre era un musicista professionista. I nazisti permisero a Pasquier di acquistare un violoncello da un liutaio di Görlitz grazie a una colletta tra i prigionieri eil pianoforte su cui suonò Messiaen era talmente vecchio e malmesso che ogni tanto i tasti, una volta premuti, rimanevano abbassati. La leggenda secondo cui il violoncello di Pasquier avesse solo tre corde fu messa in giro dallo stesso Messiaen, probabilmente per illustrare le difficoltà che i quattro esecutori dovettero incontrare, ma è stata più volte smentita dallo stesso Pasquier. Il Quatuor consta di otto movimenti, ognuno dotato di un titolo e introdotto da una breve dedica o da una spiegazione/ambientazione scritta di proprio pugno da Messiaen nella prefazione al quartetto stesso.

Priyanka Ravanelli è una giovane violinista e insegnante di violino: dopo essersi diplomata al Conservatorio di Trento e aver frequentato importanti scuole europee in Belgio e in Svizzera, la sua splendida passione l’ha portata ad esibirsi nei grandi teatri in giro per il mondo. Insegna violino alla scuola musicale civica Camillo Moser.

John Diamanti Fox è nato a Londra nel 1984. Trasferitosi a Trento si è diplomato in clarinetto presso il Conservatorio “F. A. Bonporti” di Trento sezione di Riva del Garda studiando nella classe di Lorenzo Guzzoni. Presente in diverse orchestre giovanili e gruppi cameristici opera attivamente in tutta Europa, ricercato quale solista e in veste di orchestrale. Collabora alla direzione artistica delle stagioni concertistiche presso la Società Filarmonica Trento, ed è docente di clarinetto presso l’associazione culturale “Il Vagabondo” di Trento.

Dario Silveri, nato a Roma da famiglia di lunga tradizione musicale, realizza la sua carriera artistica come violoncellista e direttore d’orchestra. Già primo violoncello dell’Orchestra Sinfonica di Perugia e dell’Umbria, si esibisce in rinomate formazioni cameristiche e sinfoniche nelle più prestigiose sale da concerto nazionali e internazionali. Attualmente insegna presso la Scuola Musicale il Diapason di Trento.

Monica Maranelli, classe 1995, ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di otto anni presso la Scuola Musicale di Arco con il M° Enrico Toccoli. A soli sedici anni viene ammessa all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola, perfezionandosi con Leonid Margarius e Anna Kravtchenko. A diciotto anni si è diplomata con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “F. A. Bonporti” di Trento sezione di Riva del Garda sotto la guida del M° Antonio Tarallo. Viene regolarmente invitata ad esibirsi per l’Associazione Mozart Italia, con la quale collabora da anni. Ha collaborato come solista con l’Orchestra della “Pasqua Musicale Arcense” diretta dal M° Peter Braschkat, l’Orchestra del Conservatorio “F. A. Bonporti” di Trento, la Camerata Musicale “Città di Arco”, l’Orchestra del Conservatorio della Svizzera Italiana diretta dal M° Marc Kissoczy, l’Orchestra “Musique des Lumieres” diretta dal M° Facundo Agudin.