GUERRA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Aprile, 2022 @ 6:34 am

Siamo tornati indietro di 2500 anni, quando la politica era solo “politica di guerra”.

Nell’ambito della guerra del Peloponneso (che oppone Atene e Sparta come città egemoni in un gioco di alleanze che investe tutto il mondo greco), nel 416 a.C. gli Ateniesi pongono un ultimatum agli abitanti dell’isola di Melo, nelle Cicladi: assoggettarsi al loro dominio o perire. Il rifiuto dei Melii dà luogo a una punizione esemplare, uno degli episodi più tragici della guerra: la distruzione della città, l’uccisione di tutti gli uomini e la deportazione come schiavi di donne e bambini.


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Lo storico Tucidide presenta come antefatto il dialogo che gli Ateniesi e gli ambasciatori dei Melii avrebbero avuto per discutere un accordo. Nel passo che è arrivato sino a noi,
– la difesa dei Melii del loro diritto alla neutralità si fonda su criteri di giustizia condivisa, che comprendono il riconoscimento reciproco di autonomia tra le pòleis;
– gli Ateniesi oppongono invece ragioni strategiche, ma soprattutto negano il valore di qualunque regola o patto che non tenga conto della disparità di forze. Nella narrazione di Tucidide, l’episodio segnala il prevalere di una logica di guerra nei rapporti tra Greci: l’affermazione del diritto del più forte su qualunque criterio di giustizia, equità, accordo.