LA CABINOVIA TRENTO-MONTE BONDONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Novembre, 2022 @ 6:52 am

Ieri sera, domenica 13 novembre 2022, ho inviato al quotidiano locale l’Adige questa mia “lettera”.

INIZIA

La Cabinovia Trento – Monte Bondone.
Il quotidiano locale “l’Adige” riporta
– il  9 novembre 2022 un articolo su un impianto che si continua a chiamare funivia mentre sarebbe più corretto ed augurale chiamare con il suo nome: cabinovia;
– in pari data, la breve lettera di critica superficiale all’impianto del signor Michele Bazzanella di Candriai;
– il 12 novembre, “Confindustria. Prospettive di mobilità sostenibile sulle Dolomiti. Il sogno: treno e funivie.
Cito i tre articoli a testimonianza dell’interesse che questo quotidiano riserva alla materia.
Nell’articolo del 9 novembre intervengono due personaggi politici (Vicesindaco di Trento Roberto Stanchina; Assessore provinciale Roberto Failloni) i quali fanno riferimento a due aspetti: la necessità di destagionalizzare il turismo e di valorizzare la montagna in particolare per la pratica dello sci; la necessità di un forte coinvolgimento della finanza privata. Al riguardo mi permetto di esporre i miei contributi sull’argomento.

Infatti, si tratta non solo di destagionalizzare il Bondone e di aiutare la locale industria dello sci, ma piuttosto di fare in modo che il nuovo impianto sia la scintilla per la replica in regione di quanto l’Austria ha realizzato da anni: il Tirol Bike Safari che ha messo in rete ben 750 km di ciclo discese, con importanti effetti positivi sull’aumento del turismo.

Si tratta cioè – a fronte di eventi negativi eccezionali – di dare l’avvio ad una risposta eccezionale, cioè al progetto bi-provinciale  TRENTINO SUD TIROLO BIKE SAFARI: il che – prendendo le mosse dall’iniziativa della nostra città capoluogo e della nostra Provincia – avrebbe anche una portata politica “regionale” interessante, avendo la funzione di mantenere unita  la Provincia di Bolzano a quella di Trento sulla base di un progetto “viribus unitis”,  effetto particolarmente utile in questa delicata fase di aggiornamento del nostro Statuto di Autonomia, Statuto  che deve rimanere comune alle due Province Autonome. Inoltre questo progetto potrebbe avere una portata a livello Euregio, collegandosi  al Tirol Bike Safari citato.

Quanto al soggetto che dovrà realizzare l’impianto, occorrerà definire se convenga che sia

– una SpA comunale, e allora suggerirei che fosse una SpA comunale multiservizi per utilizzare ai fini del risultato economico le ingenti imposte invece oggi che alcune SpA comunali versano allo Stato; oppure
– il Comune stesso, ed allora si potrebbe contare sui soli ammortamenti finanziari che peserebbero sul suo bilancio circa la metà degli ammortamenti ordinari; oppure
– una Spa mista pubblico privata, al che suggerirei di esaminare la possibilità di lanciare BOC e BOP (Buoni Ordinari Comunali e Provinciali) convertibili in azioni della società di scopo ex art. 35 della L. 724 del 23 dicembre 1994, i quali potrebbero essere sottoscritti non solo dai cittadini ma anche dai numerosissimi turisti attraverso la ricca schiera di “sportelli di vendita” quali potrebbero diventare le nostre numerosissime strutture alberghiere.

Last but not least, andrebbe calcolato quale sarà il ricavo “calcolatorio” e cioè il beneficio indotto che l’impianto e il più ampio progetto bi-provinciale porterebbero all’economia della città promotrice e di tutte le due province autonome.

Riccardo Lucatti, Responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia Mista di ITALIA VIVA TRENTINO, Trento.

FINISCE