SPA MISTA PUBBLICO-PRIVATA OPPURE SPA IN HOUSE?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Giugno, 2023 @ 5:50 am

Quando per l’esercizio di attività economiche il settore pubblico utilizza la forma della SpA, ci si chiede: Spa “mista” ovvero a capitale pubblico e privato oppure Spa “in house”, cioè a capitale interamente pubblico? La questione va esaminata caso per caso, tuttavia, in linea generale, la mia lunga esperienza di lavoro anche in società dei due tipi in discorso, mi porta a difendere la forma mista per una serie di ragioni. Infatti, è corretto che il pubblico adotti la forma delle Spa per le sue attività economiche, ma non è coerente che poi le trasformi in SpA a capitale interamente pubblico perché, così facendo:

  1. si esclude l’apporto privato soprattutto in materia di capacità e tecnica gestionale;
  2. i soci privati di minoranza possono essere tenuti a fornire alla Spa le cosiddette prestazioni accessorie ex art. 2345 del C. Civile, e cioè diventare fornitori di prestazioni di qualità alla loro stessa società;
  3. la forma della Spa mista rende più funzionali le procedure di selezione, assunzione, coinvolgimento, MOTIVAZIONE e gestione del personale;
  4. stante l’attuale normativa, nelle Spa in house il potere è in larga misura concentrato in sedi pubbliche esterne alla SpA (organismi di indirizzo e controllo, ma che spesso sforano nella gestione), ed è separato dalla responsabilità dei risultati, la quale invece resta in capo agli organi societari. In altre parole, in queste società si realizza quello che nelle SpA a capitale interamente privato sarebbe un “monstrum” e cioè che agli azionisti si attribuissero poteri decisionali che invece competono al potere e alla responsabilità del Consiglio di Amministrazione e ai suoi delegati;
  5. attraverso le SpA miste si può convogliare volontariamente verso il settore pubblico la ricca finanza privata, la quale in Italia ha un volume circa doppio dell’intero debito pubblico, rendendo attrattive anche partecipazioni azionarie di minoranza con l’attribuzione agli azionisti privati di azioni privilegiate;
  6. 6) la Spa mista tende ad operare per area funzionale e non limitatamente all’area territoriale amministrativa d’origine;
  7. quanto all’estromissione egli azionisti privati presenti i una SpA mista, rimando alle motivate, documentate e condivisibili ragioni che hanno di recente escluso la trasformazione della Società di gestione dell’A22 da Spa mista a SpA in house.

Parlando di partecipazione azionaria privata in una SpA che gestisce un servizio pubblico, occorre poi fare una distinzione fra azionisti privati portatori di quote rilevanti di capitale e/o di know how e società aperte ad un azionariato privato diffuso, quelle che nel mondo anglosassone sono chiamate “public company”, cioè aperte all’azionariato del pubblico dei privati: infatti in inglese “privatizzare” (sino a quotare in borsa una Spa) si traduce con l’espressione “to go public”.

Riccardo Lucatti, già amministratore di SpA pubbliche, private, miste e in house, responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista di ITALIA VIVA TRENTINO.