UNA PROPOSTA PER LA NUOVA CABINOVIA TRENTO-MONTE BONDONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Novembre, 2023 @ 9:13 am

Mia lettera odierna al quotidiano locale ilT – Trento

Riprendo ed aggiorno un tema che ITALIA VIVA ha proposto e sviluppato nelle ultime elezioni comunali e provinciali, relativo al finanziamento, al bilancio di esercizio e alla funzione strategica dell’opera. Offro queste mie considerazioni all’attenzione del Comune e della Provincia.

La realizzazione dell’impianto sembrerebbe costare circa 70 milioni di euro. La metà sembrerebbe già assicurata da Roma. Pare che il Comune intenda lanciare un bando di gara in Project Financing per trovare chi la realizzi finanziando le risorse ancora mancanti, contro il rilascio a suo nome di una concessione pluriennale di gestione.

Al che mi sorgono alcune perplessità. Infatti il Comune sarebbe vincolato nella definizione delle tariffe per molti anni, in quanto il finanziatore-realizzatore-gestore privato vorrebbe poter essere libero di fissarle, onde ricavare dalla gestione quanto serve al pareggio del bilancio e a remunerare il capitale investito. Tutto ciò a maggior ragione di fronte ad una gestione che inizialmente potrebbe non raggiungere tale pareggio.

Sulla base di queste considerazioni mi permetto di suggerire una alternativa che
a) solleverebbe il Comune dalla difficoltà di trovare un privato investitore disposto ad esporsi al rischio di una non adeguata remunerazione del proprio investimento;
b) gli eviterebbe di impegnarsi a liberalizzare le tariffe per decenni.

Sgomberato il campo dalle mie perplessità, vengo alla mia proposta che comprende una importante proiezione strategica a livello provinciale dell’investimento:
1) Il Comune potrebbe far realizzare l’impianto da una sua nuova SpA multiservizi, che – oltre alla cabinovia – comprendesse anche le SpA comunali dei parcheggi e delle farmacie, le quali ogni anno versano importanti somme all’erario a titolo di imposta sull’utile, essendo società in forte attivo di bilancio;
2) così facendo, l’eventuale sbilancio iniziale della gestione della cabinovia sarebbe coperto con parte delle imposte non più versate all’erario dalle due citate SpA diventate rami d’azienda dell’unica nuova SpA multiservizi, la quale chiuderebbe pur sempre in forte attivo il proprio bilancio;
3) la nuova cabinovia potrebbe rappresentare il primo anello di un nuovo prodotto turistico, il Trentino Bike Safari sull’esempio del Tirol Bike Safari, prodotto turistico che in Austria ha messo in rete ben 750 km di ciclo discese, attirando molti ciclo turisti anche in primavera e in autunno. Infatti la nuova cabinovia trentina potrebbe attivare un primo circuito fra i ciclo percorsi della Valle dell’Adige e quelli della Busa dell’Alto Garda Trentino, alimentati anche dal cicloturismo proveniente dalla Valsugana, ora che sarà completata la ciclabile che la collegherà a Trento (e dal cicloturismo della ipotizzata ciclabile circumlacuale del Garda, ove approvata, finanziata e realizzata);
4) questa impostazione – strategica a livello provinciale – potrebbe indurre la Provincia a finanziare una quota di poco inferiore alla metà dell’investimento necessario, eventualmente anche come capitale sociale, restando comunque in posizione di minoranza azionaria nei confronti dell’azionista Comune;
5) ad abundantiam, la buona redditività della nuova SpA multiservizi potrebbe essere attrattiva eventualmente anche per la finanza privata: investitori residenti e anche turisti italiani e stranieri, sottoscrittori di BOC/BOP, Buoni Ordinari Comunali/Provinciali: titoli pubblici di debito con durata non inferiore a cinque anni, con rendimento di un punto superiore a quello dei titoli di Stato, convertibili in azioni della società multiservizi di scopo, titoli previsti dall’ art. 35 della L. 23.12.94 n. 724 e reclamizzati e offerti in sottoscrizione attraverso la rete dei nostri alberghi e delle nostre filiali bancarie;
6) la soluzione degli aspetti finanziari della cabinovia non aggraverebbe i disagi che potrebbero derivare al Comune dall’eventualità che il passante ferroviario non fosse più finanziato dai tempestivi fondi PNRR, bensì dai più tardivi fondi dello Stato.

Al di là delle singole componenti della proposta, elementi innovativi della proposta sono:
1) evitare che le Spa Comunali paghino imposte all’erario, ma che quelle risorse siano destinate a fini locali;
2) inserire l’opera in una pianificazione turistica strategica per il Trentino;
3) coinvolgere in prospettiva Bolzano per collegarsi con il sistema del Tirolo e far assumere al progetto una valenza euro regionale;
4) coinvolgere un importante contributo finanziario della Provincia anche in posizione di azionista non di maggioranza, sulla base del principio di sussidiarietà;
5) eventualmente attivare le nostre reti esistenti – alberghi e filiali bancarie del territorio – per il coinvolgimento volontario della ricca finanza privata di residenti e turisti per la eventuale sottoscrizione dei titoli BOC e BOP citati.

Riccardo Lucatti, ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE