UNA CHIESA-ASSEMBLEA MOLTO PARTECIPATA: QUELLA DI DON LINO ZATELLI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Marzo, 2024 @ 5:55 am

Parrocchia S. Carlo Borromeo, Trento. Alle celebrazioni domenicali siamo sempre tanti: 450 persone circa ogni Messa, parrocchiani titolari e – come siamo mia moglie ed io – parrocchiani “immigrati” da altre parrocchie. Una partecipazione che smentisce un certo preteso andamento generale di allontanamento della gente dalla Messa.

Siamo spinti dall’ umanità di Don Lino, dal suo essere uno di noi, uno vicino a noi, uno in mezzo a noi. Don Lino è presente in Chiesa ben prima dell’inizio della celebrazione, in abiti borghesi. Ci saluta uno per uno, ci accoglie con affetto nella Casa comune, casa che on Lino ha trasformato in un Bene Comune, che è tale in quanto, letteralmente, come ogni altro Bene Comune esiste e vive per la partecipazione attiva di ognuno di noi. E siamo tanti. Si inquieta solo se, in inverno, lasciamo la porta esterna aperta!

La prima volta che l’ho ascoltato mi ha attratto la sua umanità, il suo essere Persona fra le persone, il suo cercare di farci realizzare un nuovo, umano, paradiso terrestre: scrivo questo termine con le iniziali minuscole perché non voglio certo porlo in concorrenza con il fratello maggiore, quello che dovrei scrivere tutto con le maiuscole: un paradiso il nostro, in continua costruzione, fatto di umanità, semplicità, vicinanza, ascolto, dialogo, accettazione, aiuto reciproco.

Quando dalla Sacrestia entra in Chiesa per celebrare, Don Lino è preceduto da una bellissima fila di giovanissimi chierichetti – bambini e bambine – che lo guidano in un percorso di saluto fra i fedeli all’altare e poi alla fine del percorso, al pulpito: da dieci a venti a trenta (!). Quando vedo questa teoria mi commuovo al pensiero del valore che ha questa sua “semina”, la quale fa seguito a quella dei genitori-trasmettitori-di-fede, genitori di quelle testoline assorte nel compito loro affidato.
La Prima Comunione dei bambini: Don Lino la impartisce man mano che per ciascuno di essi matura il tempo, in una cerimonia personale, evitando il consueto evento collettivo: ogni bimbo in tal modo sente l’evento più suo, tutto suo!

Don Lino ci parla del Vangelo come di una regola di comportamento verso Dio ma, soprattutto e prima, verso gli Altri: oggi ha citato il filosofo Emmanuel Levinas, il filosofo del volto: “Il volto dell’Altro ti guarda e si aspetta una risposta da te”.
Vorrei essere un sociologo per tradurre con le parole il significato della Persona-Sacerdote Don Lino del suo messaggio umano e sociale e di una religiosità “laica”, ove per laicità si intende l’accettazione e il rispetto delle diversità, delle pluralità: il che non dovrebbe disturbare i credenti nella nostra Fede, in quanto è credente chi è alla continua ricerca della fede, la nostra o altra che sia.

L’invito che Don Lino ci fa è di vivere bene ogni giorno insieme agli altri e anche – quando serve – “per” gli altri, come ha fatto in modo particolare oggi quando ha ceduto il microfono all’esponente della Caritas parrocchiale; quando ci aveva invitato, domeniche prima, a sostenere Padre Patton che opera in una Gerusalemme in guerra.
Credenti e non credenti: le “regole di vita” che ci offre il Vangelo e che Don Lino ci aiuta a comprendere nella loro portata umana, sono assolutamente accettabili e valide per e da ogni appartenenza religiosa.
Don Lino è una “agenzia di viaggi spirituali”: accompagna(va) regolarmente noi fedeli in molti pellegrinaggio in Terrasanta ed è attivissimo nel promuovere una ricca attività del gruppo parrocchiale.

Come conosco e stimo Don Lino? Cinque coincidenze:
– Abbiamo fatto la sua conoscenza grazie ad amici carissimi: lui già Capo della Polizia giudiziaria e Don Lino è il cappellano di quel Corpo.
– Don Lino ha sposato ed è una sorta di amico spirituale di carissimi amici miei.
– Ho “scoperto” che Don Lino ed io abbiamo un GA-Grande Amico in comune, Marcello Farina, Don Marcello Farina.
– Don Lino è stato sacerdote per anni a Genova nel quartiere di S. Fruttuoso, vicino al quartiere di Albaro dove vivevo io.
 – Don Lino è stato compagno di scuola (seminario) di un altro caro amico comune, Mario Magnani, già stimato Assessore provinciale alla Sanità.

Quindi, non se n’ abbia a male il mio “parroco ufficiale” se io di fatto ho cambiato parrocchia!  Mi resta una domanda ancora senza risposta: io sono nato alla Doria, frazione di Genova e quindi sono sandoriano come mio figlio Edoardo; Marcello Farina è sandoriano; Don Lino … per che squadra tifa? Ho saputo che è Juventino, ma vabbè … GRAZIE PER QUELLO CHE FAI PER TUTTI NOI, DON LINO!

Riccardo con Maria Teresa