PROGETTUALITA’ DEMOCRATICA E GENERAL MANAGEMENT

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Marzo, 2024 @ 6:24 am

Nella prefazione al libro di Norberto Bobbio “Democrazia e segreto” (Einaudi Ed. 2011), Marco Revelli cita idee e passaggi dell’autore come promesse non mantenute dalla democrazia, fra le quali la “tendenza alla frammentazione” e il “minaccioso estendersi di istanze tecnocratiche che si manifestano con il moltiplicarsi dei campi dell’esperienza umana caratterizzati da saperi tecnici così complessi ed esclusivi … da trasformare il tecnocrate – depositario di conoscenze non accessibili alla massa – in un moderno e involontario despota”.

Se riportiamo il discorso alla gestione- narrazione di un progetto ingegneristico, il problema del superamento della “tirannia del tecnocrate” oggi è affrontato e risolto in due ambiti: interno ed esterno.

Nell’ambito interno (relativo cioè all’attività progettuale) con l’adozione del general management, ovvero affidando il potere e la responsabilità della gestione del progetto ad una funzione manageriale despecializzata la quale coordini i contributi dei diversi manager specialistici a capo dei singoli settori del progetto.

Nel secondo ambito, quello “esterno” con la creazione dei “documenti direzionali per gli azionisti” e cioè di relazioni, brevi, sintetiche, significative, complete, immediatamente comprensibili anche da chi tecnocrate non è, relazioni dotate in allegato di “dettagli a richiesta”.

Questa metodologia evita che le riunioni di presentazione di un progetto si riducano alla proiezione di una serie di slides ingegneristiche e di dati assolutamente non immediatamente leggibili e/o comprensibili dall’uditorio, il quale spesso  subisce e accetta passivamente l’esposizione nella speranza che finisca presto, senza riuscire a  “portarsi a casa” alcun dato significativo dell’idea a base del progetto stesso.