DOMENICA DELLE PALME

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Marzo, 2024 @ 3:24 pm

Laico per molti significa anticlericale. Per me significa sentirsi parte di una molteplice diversità: basta chiarirsi prima sul significato che attribuiamo alle parole.

Io sono laico nel senso che credo che ognuno debba avere la sua fede o anche non averla. Io ho la mia fede… quella cattolica … anzi, sono alla continua ricerca di passare dalla fede alla Fede.
PQM io vado a Messa e non ci vado perchè mi è stato “comandato”: ci vado perchè “desidero” andarci, con interesse, entusiamo, gratitudine per quanto queste ecclesie (adunanze di fedeli) mi arricchiscono spiritalmente e umanamente.


In questo fine settimana pre pasquale (Domenica delle Palme) sono stato a due Messe: ieri, sabato a Trento, da Don Lino Zatelli nella sua parrocchia di S. Carlo Borromeo; oggi, domenica a 40 km di distanza, nelle Alpi Giudicarie esteriori, a Balbido (Il “Paese dipinto” per via dei suoi bei murales) da Don Marcello Farina, sacerdote che si è ritirato lì, in pensione, nel suo paesello natìo.

Lino e Marcello sono due amici: quindi “li scriverò” così, semplicemente, senza il don e senza il cognome. Non me ne vorranno.

La Chiesa di Lino è grande e le sue Messe la riempiono sempre: 400-500 persone ogni volta. Quando Marcello predicava in Duomo, bisognava andare un po’ prima e prende il numerino per entrare tanta era l’affluenza dei fedeli! No, ovviamente scherzo: è solo per dire che anche Marcello riempiva la “sua” grande Chiesa. Adesso Marcello riempie regolarmente le chiesette locali: in estate quella di S. Giustina, appena fuori paese. Nelle altre stagioni, quella più piccola, in paese.

Ieri non ho creduto di mettermi a scattare foto … comunque la Messa di Lino della domenica mattina alle 10,00 è in streaming. Oggi a Balbido mi sono sentito più rilassato e ne ho scattate alcune, che allego.

Cosa mi sono portato a casa, dentro di me da queste due celebrazioni? Moltissimo, solo che devo essere breve: da Lino, il senso della famiglia-comunità: essere insieme, esserci, in tanti, gli uni per gli altri, sempre.
Da Marcello, “se in noi è la pace, daremo la pace; se in noi è armonia, creeremo armonia …. armonia fra le pesone e verso la Terra … noi apparteniamo agli altri … la felicità degli altri sia il nostro pensiero”.
Da entrambi, Lino e Marcello, quanto possa essere brutta la morte non in se stessa ma per quanto la può accompagnare: l’abbandono, il voltafaccia, il tradimento. Entrambi con il pensiero rivolto alle vittime delle tante guerre in corso.

Sono una persona molto fortunata.

P.S.. Marcello chiama ” la nostra Himalaya” le montagne innevate che si vedono in una foto …