LA PRESIDENTE MELONI IN VAL DI NON E LA NOSTRA AUTONOMIA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Novembre, 2025 @ 1:03 pmLa presidente Meloni – in visita a Segno (Val di Non) per l’inaugurazione della “prima funivia al mondo” per il trasporto delle mele, di fronte all’assenza anti-istituzionale del presidente della provincia, ha parlato di tutto tranne che della nostra Storia, della nostra Cultura e soprattutto della nostra Autonomia (le lettere maiuscole non sono utilizzate a caso).
Nell’ “Opinione” a pag. 3 de ilT del 20 novembre, Roberto Stanchina, consigliere provinciale di opposizione, ha sottolineato le omissioni della premier e si è risentito che la stessa abbia avuto la necessità di “difenderci” affermando che “non siamo periferia”(con il che pare proprio che quello fosse il suo pensiero nascosto, n.d.r.)
Fermo il mio giudizio negativo sullo sgarbo istituzionale del presidente della provincia, voglio intrattenermi sul termine “periferia” in quanto esso può assumere due significati opposti.
In senso negativo, può individuare le periferie urbane degradate di certe metropoli.
In senso positivo è riferibile a due ambiti, “antenne” della realtà esterna.
Il primo ambito è rappresentato – ad esempio – dalle periferie di una SpA: le sue filiali, i suoi sportelli, i suoi punti vendita, entità alle quali va dato il massimo ascolto ed alle cui istanze va riservata la massima considerazione.
Nel secondo ambito troviamo i Comuni (Enti Originari) periferie positive del sistema del governo territoriale, Enti nei quali nascono, si affrontano e devono essere risolti i problemi dei cittadini e nei quali, pertanto, il potere va sempre riunito alla responsabilità. Nel caso del Trentino ciò deve avvenire all’interno della necessaria riforma del Rapporto di Autonomia fra il primo Ente Successivo (la Provincia) e ciascun Comune, ad iniziare dalla Città Capoluogo.
In questo significato positivo, il Trentino Alto Adige può ben sentirsi Regione di “periferia” anche in quanto di confine e quindi doppiamente attenta, sensibile ed operante sul piano europeo, di fronte all’antistorico limitato angolo visuale spazio-temporale di ogni centralismo autoreferenziale.
Riccardo Lucatti, ItaliaViva Trento


















