LA POLITICA A VELA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Gennaio, 2024 @ 11:26 amChe volete mai, raga … ho regatato per ben 25 anni soprattutto nelle acque dell’Altogarda Trentino (“ma però” anche un Giro d’Italia a vela in regata) e di andare a vela un po’ me ne intendo. Ci sono due modi di andare a vela:
1) veleggiare senza una meta: si regolano una volta per tutte le vele e si cambia la rotta a secondo del mutare del vento. La barca procede, non si sa dove ci porterà, ma procede.
2) Si deve raggiungere una meta ben precisa, ad esempio la boa del traguardo di bolina in una regata: si segue la rotta più idonea, regolando le vele a secondo del mutare del vento e si raggiunge la meta.
Ecco, “a me mi” pare che esistano due tipi di fare politica. la politica a vela del primo tipo di navigazione sopra descritto e la POLITICA a vela in regata.
Noi di ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE facciamo la Politica del secondo tipo: promuoviamo e sosteniamo gli strumenti di governo che conducano la barca Italia alla boa del traguardo di bolina che si chiama UE POLITICA.

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ROVERETO – TRENTO: 2/0
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Gennaio, 2024 @ 11:07 amRovereto batte Trento … cosa? Su un campo di calcio? No raga, in altri … campi e mi spiego.
Stazione Ferroviaria: Rovereto ha i marciapiedi rialzati che consentono ai viaggiatori una agevole salita sui treni dotati di un primo gradino di accesso molto, molto alto. Trento no.
Rovereto ha una Spa comunale multiservizi, nella quale gli utili di alcune attività – invece di essere versati all’erario come imposta sull’utile di bilancio – servono a pareggiare il risultato negativo di altra attività meno redditizia. Trento ha società separate: alcune (farmacie, parcheggi) versano annualmente all’erario importanti somme a titolo di imposta sull’utile; per altre (cabinovia Tn-Bondone) si prevedono perdite di bilancio da coprirsi (con difficoltà) in altro modo.
Evvabbè …


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RETORICISMO, DEMAGOGISMO, ILLUSIONISMO, SOVRANISMO, FASCISMO, POPULISMO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Gennaio, 2024 @ 8:32 am
Questa mattina, mi sono alzato … e mi sono detto: si parla sempre di retorica e di demagogia, ma esistono anche altri due modi per definire questi comportamenti: usiamoli, così come utilizziamo già tanti altri “ismi”: populismo, sovranismo, illusionismo, fascismo, solo per citarne alcuni.
RETORICISMO era quello del Mangiafuoco che con parole accattivanti attraeva folle di bambini all’interno del suo Paese dei Balocchi. Retoricismo a parole e DEMAGOGISMO con i fatti, nel senso che offriva ai bambini quello che loro si aspettavano, quello che loro volevano: dolciumi e giochi a volontà, anche se poi questi doni avrebbero fatto loro molto male e li avrebbero trasformati in tanti asinelli.
Panem et circenses, scriveva qualche anno prima tale Giovenale nella sua X Satira: per tenere buono il popolino basta offrirgli quel tanto da mangiare e i giochi del circo. Vedete bene che Collodi dopo tutto aveva copiato l’idea ad un suo collega!
Ecco, Mangiafuoco aveva praticato anche l’ILLUSIONISMO: aveva illuso quei bambini.
Collodi poi aveva descritto l’ILLUSIONISMO anche quando aveva fatto credere va Pinocchio l’esistenza delle prime criptovalute della storia, e cioè che seminando le sue monte d’oro vero sarebbe cresciuto un albero che ne avrebbe prodotte tantissime, a iosa.
Dice … ma SOVRANISMO, POPULISMO E FASCISMO e fascismo che c’azzeccano con Collodi e il suo Pinocchio?
C’azzeccano e come, in quanto conseguenze dell’ILLUSIONISMO.
Dice … sappiamo bene cosa sono sovranismo e fascismo, ma ci spieghi meglio Cosa significa POPULISMO?
Meglio di me lo ha spiegato Umberto Eco nel libro “Il fascismo eterno”, un piccolo great libro che mi è costato i 5 euri meglio spesi della mia vita! Eco definisce il POPULISMO QUALITATIVO e cioè affermare che tutto ciò che si è fatto è stato solo l’aver dato semplice esecuzione all’unica, compatta volontà dell’intero popolo, considerato come una massa informe ed uniforme qualitativamente uguale a se stessa in ogni sia componente, esprimente appunto un sola volontà.
Steso concetto troviamo espresso in Josif Brodskij, premio Nobel per la poesia, poeta scrittore sepolto a Venezia, il quale, nella prefazione di un suo libro, avverte i giovani: “Diffidate della masse compatte, degli eserciti ben organizzati, delle folle osannanti se non altro perchè dentro i grandi numeri più facilmente può nascondersi il male”.
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CARA GIORGIA TI SCRIVO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Gennaio, 2024 @ 9:26 pmIl problema non è che tu “stai svendendo l’Italia” o che tu “non accetti lezioni da chi ha venduto la Fiat alla Francia”.
Non si fa giornalismo e soprattutto non si fa Politica con frasi ad effetto e slogan, ma con prese di posizione e decisioni serie e aggiornate.
Il problema è di fondo: invece di utilizzare i Fondi PNR e l’attivazione VOLONTARIA della ricca finanza privata italiana ed estera (ad esempio con l’emissione di TITOLI IRREDIMIBILI RENDITA NON DI DEBITO) per investimenti che creino nuova finanza, tu stai vendendo all’estero cespiti che già oggi creano finanza, sottraendo alle nostre necessità finanziarie fonti permanenti: l’opposto di ciò che serve al paese.
F.to da me, aderente a ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE
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ARMONIA: NELLA MUSICA, NELLA VELA, NELLA POLITICA E NELLA DEMOCRAZIA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Gennaio, 2024 @ 7:01 amARMONIA. Termine della lingua greca (Dizionario Lorenzo Rocci, pag. 263) che significa collegamento, connessione, ordine, simmetria, proporzione, concordia, accordo di suoni. Usualmente lo si usa per la musica.
MUSICA – Io non sono un musicologo, bensì solo un musicofilo, cioè non un suo grande conoscitore, bensì uno che le è amico (filos), che la ama (l’unico strumento che so suonare, e solo ad orecchio, è la fisarmonica a bocca!)
Ogni volta che sento eseguire una sinfonia classica da un’orchestra, sono ammirato dall’armonia, cioè dalla concordanza di un numero enorme di variabili coinvolte, numero che risulta dalla combinazione di tanti numeri: il numero delle note, delle loro possibili combinazioni, degli strumenti coinvolti, dei toni, delle diverse intensità di ogni suono, dei tempi, dei sentimenti con i quali la partitura è interpretata da ogni orchestrale, etc.. Chi conosce un minimo il calcolo fattoriale, sa bene che ne risulta un numero enorme di possibilità diverse, fra le quali solo una è quella che fa nascere l’armonia.
VELA – Io ho sperimentato un’armonia molto più semplice, quella che raggiungevo durante i miei 25 anni di regate veliche: molto più semplice perché dovevo gestire e coordinare allo stesso momento un numero molto, molto inferiore di variabili: il mio grado di preparazione; la condizione del vento, del mare e della barca; la qualità del mio equipaggio; la regolazione delle vele; la giusta posizione della pala de timone; l’andamento delle altre barche; la rotta da seguire; le previsioni del tempo e qualche altra ancora. Ecco, dopo un certo tirocinio, durante le regate io raggiungevo l’armonia, ovvero il coordinamemto istantaneo e automatico di tutte le possibili variabili.
POLITICA – Altro termine greco, un aggettivo greco che noi abbiamo sostantivato. Infatti per i Greci si trattava di un aggettivo del sostantivo tecnica: teknè politikà, tecnica nella gestione della polis (la città stato). Orbene, anche in Politica (la maiuscola non è usata a caso) occorre raggiungere l’armonia, ovvero occorre considerare, coordinare ed equilibrare le esigenze, le istanze, i bisogni, le aspettative di futuro e i fatti che ci circondano. Non bastano slogan o interventi ad effetto; non basta anzi procurano danni “cose” come retorica, demagogia, improvvisazione, sovranismo, populismo, mancanza di visione d’insieme e di futuro.
DEMOCRAZIA. Altro termine greco, dall’unione di due termini: potere e popolo. Ma sentite un po’ la successiva evoluzione del significato del termine nei millenni:
– Democrazia, potere sul popolo: il democrator era il dittatore
– Democrazia, strapotere del popolino.
– Democrazia, potere del popolo
Vediamo di non retrocedere, attraverso il passaggio dal terzo al secondo significato, sino al significato originario! Esiste al riguardo una breve lirica inglese:
Who opened the door for the democrator?
And how come he let in the market-conquistadors?
Why is he acting as if he has something to hide?
The privilege of the stupid is to be taken for a ride.
Chi ha spalancato la porta al democrator?
Come mai costui si è collocato nel novero dei conquistatori?
Perché si muove come chi ha qualcosa da nascondere?
Il privilegio dello stupido è di farsi prendere per un somaro.
F.to da me, aderente a ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE
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TEATRO “A PENSAR MALE”. In scena “I DIALOGHI DI PLUTONE: AUTOCONTROSCHIERAMENTI CONTRO” (atto unico).
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Gennaio, 2024 @ 1:30 pmTizio e Caio stanno sorseggiando il caffè in una famosa caffetteria della città, seduti ad un tavolino molto vicino al bancone. Il diavolo Plutone, sotto le mentite spoglie di Sempronio, è appoggiato al bancone, dà loro la schiena e non si è accorto della presenza dei due amici fino a quando non ha colto alcune loro frasi.
TIZIO: Cos’hai oggi, Caio, ti vedo un po’ preoccupato …
CAIO: Cosa vuoi, sai bene che la mia famiglia ha molti interessi in varie attività …
TIZIO: Vabbè, e allora?
CAIO: Sai anche che tutti noi facciamo parte di un tale schieramento politico che alle prossime elezioni cerca di opporsi a quello attuale …
TIZIO: Continuo a non capire … sii più chiaro!
CAIO: Se alle prossime elezioni sarà confermato l’attuale governo, le nostre attività non riceveranno attenzione alcuna: non dico che ci si aspettino contributi in denaro, ma almeno che non siano ostacolate …
TIZIO: Ho capito … in effetti stante il rapporto fra politiche economiche e politiche del territorio il tuo timore è fondato …
Sempronio, riconosciuti dalla voce i due amici, si gira verso di loro
SEMPRONIO: Buongiorno amici, ho riconosciuto le vostre voci … posso unirmi a voi?
TIZIO E CAIO (all’unisono): Certo, amico, con piacere!
SEMPRONIO: mi dovete scusare … non ho potuto fare a meno di udire i vostri discorsi ed in particolare la preoccupazione di CAIO. Al riguardo una mezza idea ce l’avrei … ma non so se posso … è una sorta di diavoleria …CAIO: Per carità, la esponga, anzi, grazie! Sa, se può essere utile ben venga anche una diavoleria!
SEMPRONIO: Ecco, mi vergogno un po’ anche solo ad esporla, ma se lei Caio tiene tanto agli interessi del suo gruppo …
CAIO: Non mi faccia stare sulle spine, la prego!
SEMPRONIO: Ecco, si tratta di questo. Si accordi con la sua opposizione politica in questo senso: lei convincerà il suo gruppo politico a candidare un personaggio non vincente e quando l’attuale governo sarà riconfermato, lei potrà ottenere una buona attenzione per i suoi: cosa vuole mai, una mano lava l’altra … Scusatemi un attimo, devo andare al bagno.
Sempronio scompare dalla scena

TIZIO: Ma questa è una diavoleria bella è buona, è un vendere la propria coscienza al diavolo, un tradimento delle proprie idee … non è accettabile, vero CAIO?
CAIO: E’ vero Tizio: mi consci bene. Io non farei mai una cosa del genere, anzi … mi sorprende un po’ che lei Sempronio me l’abbia anche solo esposta questa possibilità! Ma … dov’è finito Sempronio … aveva detto che sarebbe andato al bagno ma quella che ha preso è l’uscita posteriore del locale … sparisce sempre così, all’improvviso … diavolo d’un uomo!
Sipario
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TEATRO “A PENSAR MALE”: IN SCENA “I DIALOGHI DI PLUTONE E L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA”
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Gennaio, 2024 @ 10:52 amUna sala interna di un bel bar di Trento. Tizio e Caio sono comodamente seduti ad un tavolino vicino al bancone, in compagnia di due cappuccini con schiuma e due brioche. Il diavolo Plutone, sotto le mentite spoglie di Sempronio, appoggiato al bancone, dà loro le spalle e non si è accorto della presenza dei due amici
TIZIO: Hai visto, Caio, che il Governo prende l’esempio da noi Trentini? Vuole dare l’autonomia a tutte le regioni!
CAIO: Si, ho sentito ma non ho capito perché la chiamano Autonomia Differenziata e non Generale: forse perché instaura un regime “differente” dall’attuale?
TIZIO: Ma cosa dici, Caio? Differenziata perché ogni regione potrà essere trattata in modo diverso, adatto alla sua situazione.
Sempronio, si gira all’improvviso verso i due amici
SEMPRONIO: Mi pareva di sentire voci conosciute! Come state amici? Posso unirmi a voi?
TIZIO E CAIO, all’unisono: Certo Sempronio, con piacere, si accomodi!
SEMPRONIO: Sapete, mi è capitato si sentire i vostri discorsi. Posso dire come la penso?
TIZIO E CAIO, all’unisono: Certo Sempronio, ci farà piacere sentire il suo giudizio!
SEMPRONIO: Non vi sarà sfuggito che il governo sta anche programmando di vendere alcuni gioielli di famiglia quali le Ferrovie e le Poste, per fare cassa, cioè per aumentare la propria liquidità.
CAIO: Certo, sono cose che non sfuggono …
SEMPRONIO: Ecco, vi faccio un esempio: un padre di famiglia vende due negozi molto redditizi posseduti dalla famiglia per aiutare … ecco, qui sta il punto, per aiutare solo alcuni figli: quelli che la pensano come lui.
TIZIO: Ma … vuol dire che la vendita di quei gioielli impoverisce tutta la famiglia delle regioni ma a trarne vantaggio saranno solo alcune regioni e altre no?
SEMPRONIO: vede che lo ha capito subito il trucco? Certo che è così! Le due manovre, Autonomia Differenziata e vendita di alcune ricche Spa pubbliche viaggiano di conserva … ma … cosa succede? Guardate … si è rotta la macchia del caffè … una grande nuvolona di vapore acqueo ci sta investendo …non si vede più nulla …
CAIO: Tizio, tutto bene? Oh, ecco che la nuvolona è passata … ma … dov’è finito Sempronio? Sparisce sempre così, in modo strano, diavolo d’un uomo!
Sipario
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AUTONOMIA DIFFERN … COSA?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Gennaio, 2024 @ 9:45 amProvate a chiedere a venti persone in cosa consista l’autonomia differenziata: quante sapranno di che si tratta e cosa sta decidendo il governo?
Io mi attengo a due regolette:
1) A pensar male si fa peccato ma si indovina (G. Andreotti)
2) Cui prodest? Cui bono? (M.T. Cicerone)
Sulla base della prima regola, mi vien da pensare che un generalizzato decentramento regionale possa corrispondere ad una tecnica finanziaria molto semplice: “La regione che mi vota, ha i finanziamenti. Le altre … evvabbè, prima o poi la capiranno.”
Sulla base della seconda regoletta, trasformare l’azione di governo soprattutto nella funzione di elargitore dei mezzi finanziari, giova a chi si vuole procurarsi voti elargendo a destra anche ciò che non elargisce a sinistra (e al centro).
Del resto, questo modo di governare si ispira – mutatis mutandis – ad un insegnamento cristiano: la mano sinistra non cerchi di sapere quello che fa la mano destra.
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TO GO PUBLIC oppure EMETTERE TITOLI IRREDIMIBILI RENDITA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Gennaio, 2024 @ 7:50 am“To go public”: a prima vista sembrerebbe che ci si stia muovendo verso il settore pubblico. E invece l’espressione inglese indica il contrario, cioè muoversi verso il pubblico dei cittadini.
Parlando di SpA, significa quotare in borsa la società, cioè aprirne il capitale sociale ai cittadini, cioè privatizzare.
C’è un altro modo di privatizzare una SpA pubblica: vendere direttamente a privati una parte delle sue azioni. E’ quello che pare abbia intenzione di fare l’attuale governo con i propri gioielli di famiglia (ad esempio: ferrovie e poste), per fare cassa a fronte delle crescenti necessità finanziarie dovute alla sciagura di quel 110% architettato da tal Giuseppi, Conte de’ Piciemmis e alla riduzione di acquisti di titoli di debito pubblico prevista da parte della BCE.
Mi chiedo: quanto di tutto ciò comprende a fondo la massa della popolazione e soprattutto quella votante a destra?
Non sarebbe il caso, invece, di attrarre liberamente verso il Tesoro la ricca finanza privata italiana ED ESTERA (!), con l’emissione di TITOLI IRREDIMIBILI RENDITA che escludano espressamente il diritto al loro riscatto (ma ovviamente non il loro libero riacquisto in Borsa da parte del Tesoro) in modo da poterli legittimamente riclassificare come TITOLI NON DI DEBITO? In tal modo si AUMENTEREBBE LA LIQUIDITA’ SENZA AUMENTARE IL DEBITO.
Se poi questi titoli fossero emessi anche in sostituzione volontaria delle tranche di titoli di debito in scadenza, in tal caso RIDURREBBERO IL DEBITO PUBBLICO!
Dice …ma il rendimento degli Irredimibili dovrebbe essere maggiore e quindi crescerebbe il flusso di denaro in uscita a fronte del suo pagamento. Rispondo: si, è vero, ma quel flusso sarebbe assai più che compensato dal cessato flusso in uscita dei rimborsi in linea capitale.
Agosto 2020, una grande banca italiana ha emesso 1,5 mildi si propri irredimibili ricevendo richieste dI acquiso per ben 6 mildi! E dire che gli irredimibili pubblici sarebbero tassati la metà degli irredimibili bancari (privati)!
Ed allora, perchè no? Se non ora, quando? Sono quattro anni che insieme al mio amico Gianluigi De Marchi lo stiamo proponendo: noi due siamo solo due gocce, ma … gutta cavat lapidem!
F.to da me, aderente a ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE

Tutte le reazioni:1Eliana Favretto
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PARADISO E INFERNO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Gennaio, 2024 @ 11:13 amNel Paradiso son beati vari:
Talian ch’al cucinar sono maestri,
Franzosi amoreggianti senza pari,
genieri d’Alemanna molto destri,
gendarmi d’inghilterra guardacoste,
a organizzarli tutti: Zurighestri.

Nell’imo inferno sonci cose opposte:
franzosi i genieri improvvisati,
cuochi d’Albion che fan bruciar le roste,
amanti di Zurigo raffreddati,
gendarmi d’Alemanna troppo duri
e tutti … dai Taliani organizzati!
Prego lassù che Un ‘sta cosa curi!
(Riccardante Lucattieri)
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