ALCUNI ASPETTI “OSCENI” DELLA VITA: RACCONTARLI O PALUDARLI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Novembre, 2012 @ 8:20 am

Detto altrimenti: prendere atto degli aspetti deteriori della nostra moderna “civiltà” per condannali e cercare di eliminarli, oppure sorvolare, nasconderli, ignorarli … cioè, “sopire, troncare, molto reverendo padre”, come scriveva il Manzoni?

La superficialità, la distrazione, l’indifferenza e l’ipocrisia sono piaghe terribili del nostro tempo. Una tragedia sociale? Siamo sicuri che vada raccontata? Non è forse meglio travestirla in qualche modo, depurarla degli aspetti più crudi, addolcirla, così, tanto per non urtare la sensibilità di nessuno?

E se proprio la si vuole raccontare, La si racconta fino a quando fa notizia, fino a quando non è superate da altro fatto analogo, più recente. Idem per gli scaldali. Di volta in volta, l’ultimo scaccia il penultimo. Oggi siamo tutti presi delle primarie di destra e di sinistra. Ma che ne è stato della riduzione dl numero dei parlamentari? Dei controlli su tutti i denari dati ed “utilizzati” dalle segreterie di tutti i partiti politici? Della limitazione dei super stipendi-pensioni-benefit-buonuscite? E che si sta facendo circa i denari gestiti o dati alla Fondazione Mauceri di Pavia? In un mio intervento precedente scrissi che ci vorrebbe un nuovo giornale: quello dedicato a seguire lo sviluppo di ogni scandalo, nel tempo, periodicamente. Nulla deve cadere nel “dimenticatoio della pubblica consapevolezza”. Ma questa è un’altra storia.

Avevo pubblicato un post dal titolo “Burro o cannoni” nel quale facevo un parallelo fra il nostro paese ed un altro paese estero, notando come in entrambi si stia assistendo a rilevanti investimenti in armamenti pur in presenza di situazioni di gravissimo disagio sociale, qual è ad esempio, scarsa cura per l’occupazione, l’assistenza sanitaria e il sistema pensionistico;  o l’abbandono sul marciapiede del figlio neonato o poco più. Da due lettori sono stato definito “il solito uomo di razza bianca”, e quando replicavo che per me la razza è una sola, quella umana, mi è stato detto “Ecco, vedi, da parte tua dire questo è segno di razzismo”.

Ho cercato di rispondere pacatamente. Mi è stato replicato che avrei dovuto scrivere semplicemente che “una bella coppia adottava un bel bambino” e non che in quel paese i bambini vengono spesso abbandonati sul marciapiede. Meninos de rua, si chiamano, o no? E dire che non avevo nemmeno scritto del fatto che in un altro paese, nel quale i mariti non vogliono figlie femmine, il marito stesso costringe la moglie ad abortire ove il nascituro si sia rivelato del sesso indesiderato. Tal che quello Stato ha vietato quel tipo di indagine prenatale, la quale tuttavia viene eseguita in compiacenti cliniche private gestite dalla mafia, entro le quali poi le mogli sono fatte abortire “in tempo reale” contro la legge e soprattutto contro al loro stessa volontà. Ecco, a mio avviso invece queste atrocità vanno raccontate e quindi combattute, in ogni sede, anche se possono urtare la sensibilità di qualcuno.

 Le mie osservazioni poi – da chi mi scriveva: “Per carità, senza alcuno spirito polemico” – sono state definite “discorsi da bar” perché citavo il binomio “burro e cannoni” del Samuelson o l’angoscia kirkegaardiana sempre insita nei momenti in cui si devono fare delle scelte (il famoso aut-aut), facendo io un parallelo fra lo Stato che sceglie fra armamenti e finanziamento del servizio sanitario nazionale o della scuola pubblica ed una famiglia, la quale – per carenza di denaro – deve scegliere sceglie fra due spese alternative: sostituire la porta blindata dell’appartamento e curare un suo membro gravemente malato. Tanto per capirsi …

Io ho le mie idee. Rispetto quelle degli altri e le pubblico, purchè espresse sempre con rispetto. Come non stava avvenendo. Pertanto ho oscurato il mio post e tutta la corrispondenza che vi aveva fatto seguito, così come non pubblicherò eventuali ulteriori interventi di questo tipo. Continuerò invece a pubblicare ogni commento, ogni diversa opinione, purchè espressa in forma non offensiva dell’opinione e della persona “altrui”.

Per concludere. Sto per arrivare alla fine del mio primo anno di blogger (6 dicembre 2’011 .- 5 dicembre 2012). Ad oggi ho pubblicato 376 post. Ho ricevuto e pubblicato una media di 1,76 commenti scritti per ciascun post e sto ricevendo  10.000 visite (“contatti”) al mese della durata media di 9 minuti cadauna. Ho cestinato 28 spam e i commenti al post citato.

Quella di cui sopra è stata l’unica contestazione “violenta” nella sostanza e nella forma che ho ricevuto, se si esclude l’altra nella quale mi si contestava la critica che io muovevo alle manganellate “gratuite” che hanno massacrato i ragazzi della Diaz a Genova. In quella occasione, almeno, una certa forma è stata rispettata. Ma solo quella. La sostanza resta, tutta.