Il POST n. 384, QUELLO DELL’ULTIMO GIORNO DEL MIO PRIMO ANNO DI BLOGGER

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Dicembre, 2012 @ 8:58 am

Detto altrimenti: ancora un intermezzo … il Celebration Day Post “esce” domani pomeriggio!

L’Avvento. E’ già cominciato il rito delle cene, degli addobbi … Eppure, forse, quest’anno volenti o nolenti, rifletteremo maggiormente sul significato del Natale. Credenti e non. Natale, una nascita, anzi, una rinascita. E a rinascere si impara, come recita il bellissimo libro di Marcello Farina. Si impara. Per volontà, capacità, desiderio, amore, intelligenza o anche solo per “necessità”. Al riguardo, mi permetto di sottoporre all’attenzione del lettore una mia sottolineatura personale: rinascere anche “di fronte” al Natale, al suo significato vero, cioè unico, anche se spesso dimenticato, che non è fatto di cene e panettoni, ma di una pausa di riflessione non sul come vivere ma sul perchè vivere.

Rinascere. Riacquistare il senso del bisogno, del legittimo desiderio, dell’aspirazione verso qualcosa che fino a ieri davamo per scontata: un lavoro, una famiglia, una casa, un mutuo bancario, un futuro. No, non è un bene trovarsi a vivere questa crisi. Tuttavia semplicemente lamentarsi non serve. Un esempio? Se avete acquistato 10 azioni al prezzo di 100 cadauna e poi queste sono scese a 50, non vi conviene comperarne altre 10 al nuovo prezzo di 50 solo per poter dire che il vostro prezzo medio di acquisto non è 100 bensì 75. I denari che avete speso nel vostro primo e unico acquisto sono sunk funds, soldi affondati. Lasciateli andare e pensate al futuro. Infatti, errare humanum est, perseverare diabolicum.

Al futuro, ma senza trascurare di esaminare le cause che ci hanno portati al presente e che rendono difficile riprogrammare questo futuro. Le cause … Forse, la prima, l’autoreferenzialità, il rifiuto di esaminare il nostro modo di governare (rectius, di essere governati) rispetto a quanto avviene in Paesi a noi vicini. Già, perché “copiare” da loro non sarebbe stato sanzionato da nessun maestro e per di più non avremmo avuto bisogno di andare a lezione privata da tanti Professori. E allora perché non averlo fatto e ancor più, perché non cominciare una buona volta adesso, a copiare chi sa fare meglio di noi?

India. Una favola istruttiva, del tipo di quelle di Esopo e di Fedro. Una rana è nata ed ha sempre vissuto nel fondo di un pozzo, il cui diametro è di circa due metri. Un giorno la nostra ranocchia riceve la visita di un’altra rana proveniente da un grande lago. La visitatrice, arrivata in fondo al pozzo, si presenta e dichiara la propria origine e provenienza. La nostra le chiede quanto sia grande il suo lago, forse così? E traccia sull’acqua un cerchietto di 20 cm. di diametro. No, più grande, dice l’altra. La prima rana traccia allora un secondo cerchio, di 40 cm. di diametro. Forse così? No, più grande! Ed ecco la nostra ranocchia tracciare un terzo cerchio, questa volta proprio adiacente alle pareti del pozzo, sicura di avere indovinato la dimensione del lago. Così? Chiede. No. Molto più grande, risponde la nuova arrivata. La prima rana si offende, si arrabbia. Mi prendi in giro? Volta le spalle alla compagna e non le rivolge più la parola (Tiziano Terzani, “Un altro giro di giostra”, Longanesi 2006, pag. 158).

Degasperi soleva dire: il politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni. Domando: ci voleva forse un mago della finanza per proiettare l’andamento dell’indebitamento pubblico e del costo degli interessi, o non sarebbe bastato un normale ragioniere (ecco, ho trovato il lavoro per il rag. Spinelli), un normale computer, un foglio excell e – proprio a volersi allargare – una calcolatrice tascabile modello “Finanziaria HP12c” (eventualmente gli presterei la mia)?

 Ci sarà la ripresa? Io credo di si purchè. Si purchè? Chevvordì, vi chiederete … vvordì che “questo” modello di sviluppo ha esaurito la sua forza ammaliatrice, ha mostrato i suoi limiti qui in Europa e in USA ed ha iniziato a mostrarli anche nei Paesi del BRIC, Brasile, Russia, India e Cina. Lo so, mi direte che in Italia siamo tutti CT, Commissari Tecnici della nazionale di calcio, ce ne sono almeno cinque in ogni bar, e ugualmente disponiamo di un elevato numero di super economisti, super statisti, super futurologi … Ok, avete ragione, io stesso non voglio propinare “la” ricetta, “la” formula magica, ma mi perdonerete se mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione qualche ragionamento, qualche ipotesi. Magari errate. Ma almeno ci sto provando …

A chi “ce l’ha” contro L’Europa, perché adeguarsi alle norme europee che noi stessi contribuiamo a far nascere sarebbe una “rinuncia alla nostra sovranità”, rispondo: “Rana, guarda che il diametro del lago è ben maggiore di quello del tuo pozzo!”. E aggiungo: se io sono azionista al 100% di una SpA e non ho le competenze per amministrarla, mi cerco sul mercato un ottimo amministratore, anche estero, e lo assumo, ponendolo alla guida della mia società, della quale io resto comunque unico e incontrastato proprietario. Altro che chiudermi nella mia ignoranza e nella mia incapacità!

La politica ha “assunto” professori italiani. Professori che – giustamente – si sono impegnati ad estrarre dal corpo del nostro Paese le frecce acuminate che hanno inflitto all’Italia quelle “piaghe mortali che nel bel corpo tuo sì spesse veggio” (F. Petrarca, qualche anno fa), secondo una tecnica chirugica d’urgenza, senza porsi il problema di chi le avesse scagliate e con quale finalità, quelle frecce! Io ora “assumerei” amministratori esteri. Lo so, la mia è una provocazione. Ma è proprio quello che volevo: “provocare” stimolare una riflessione, sollecitare curiosità diverse. Assumere dall’Austria chi in quel Paese, per reagire alla crisi, ha aumentato gli investimenti nella scuola, nell’università e nella ricerca ed ha abbassato le tasse universitarie per chi ottiene buoni risultati agli esami. Assumere dalla Francia chi ha tassato al 75% i redditi oltre un milione di euro. Assumere dalla Germania chi non ha cambiato il nome a modelli di auto di successo e continua a incrementare le vendita mentre altre case automobilistiche sono in crisi, etc.. Sono solo alcuni esempi, banali, lo so, ma che volete, io non sono un super economista, un super statista, un super politico. Di me, bisogna che vi accontentiate, oppure occorre che cambiate frequentazione e andiate a leggere i blog di quei Personaggi, quelli con la P maiuscola.

Grazie per avermi letto e … a domani pomeriggio, al Celebration Day Post, mi raccomando, non mancate! Siete tutti invitati!