I MALI, SI SA, NON VENGONO MAI SOLI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Dicembre, 2012 @ 7:15 am

Detto altrimenti: infatti, eccone qui ben cinque!

1) Il ministro Patroni Griffi ha dichiarato che i precari nella Pubblica Amministrazione sono 260.000 e che non è prevedibile né possibile una “stabilizzazione di massa”. Al riguardo mi permetto di sottoporre all’attenzione del lettore una sottolineatura: in una trattativa commerciale, se una parte ingenera incautamente un eccessivo affidamento nell’altra, può essere citata per colpa in contraendo. E allora, come si è arrivati a generare tanto affidamento a tanta gente? L’ondata anomale della precarietà è come lo tzunami: fa due danni: quando colpisce la terra e quando se ne ritira. Ma un piano strategico pluriennale scorrevole (cioè aggiornato di anno in anno) , i governi non lo avevano? Non avevano previsto i vari scenari e le varie diverse possibili soluzioni?

2) L’ANCE ha comunicato che in sei anni si sono persi 360.000 posti di lavoro nell’edilizia. Orbene, non aiutano certo gli enormi ritardi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese costruttrici e creditrici, né il mancato avvio – per legge – di una politica di “edilizia energetica” nel senso di imporre interventi per il risparmio energetico a tutti gli edifici.

3) Taluno con i fatti dimostra di non volere la riforma della legge elettorale. L’attenzione di tutti è rivolta al livello ed ai destinatari dei premi di maggioranza ed al diritto dei cittadini di scegliere direttamente i propri rappresentanti. Molto meno si osserva che chi vuole continuare a “nominarli” direttamente, vuole che in parlamento sieda gente “sua”, che risponde a lui e non agli elettori. Vuole cioè avere comunque la disponibilità di una massa di manovra di voti perfettamente manovrabile ad nutum. Altro che libertà di coscienza e di giudizio dei parlamentari liberi dal vincolo di mandato! In altre parole: se non ho più la maggioranza per governare, voglio avere almeno la possibilità di impedire ad un’altra maggioranza di governare.

4) Taluno afferma che “oggi” l’Italia va male per colpa delle scelte di questo governo che sta governando da un solo anno e poiché chi governa da un anno afferma il contrario, taluno minaccia di farlo cadere questo governo …

5) “Ridiamo la parola agli elettori!” grida chi non vuole cambiare il porcellum che la parola da dà ai capi partito!

La mia conclusione? Stavo leggendo le poesie di tale Giovanni Berchet, esule a Londra nel 1848. Un passo mi ha colpito:

Presto, all’armi! Chi ha un ferro l’affili:
Chi un sopruso patì, sel ricordi.
Via da noi questo branco d’ingordi!
Giù l’orgoglio del fulvo lor sir!

No, non voglio incitare alla rivolta armata, ci mancherebbe altro! Bensì intendo spronare il risveglio dell’intelligenza, delle coscienze, dell’orgoglio delle persone alle quali non si può continuare a dar da bere ogni cosa! La mia è solo una citazione letteraria, non può essere intesa come una presa di posizione politica attuale, se non altro perché, guardandomi intorno, il possibile “destinatario candidato” dell’invettiva tutto è altro che “fulvo” di capelli.