MALEDETTI TOSCANI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Dicembre, 2012 @ 1:49 pm

Detto altrimenti: … lo scriveva Curzio Malaparte che gli era toscano, e allora … si pole dirlo ancora noi

Il mi’ babbo gli era toscano, di Montalcino, l’unica città ch’un ci fu verso per i Fiorentini di conquitalla e che battè anche una su’ moneta, il “brunello” d’oro. Si vede che un po’ di quel sangue (o di quel vino?) mi è rimasto … occhè volete? Fatto sta che oggi ho visto l’aula del Senato piena piena ch’un ci si sarebbe potuti entrare manco a pagare. A pagare? Gli è che oggi gli hanno fatto pagare il biglietto, per entrare! Occhè gli è successo? Mi sono detto. Poi s’è capito. e sc’era il concerto diretto dal mio omonimo Riccardo (Muti) … il concerto di Natale. Per beneficenza.

Prima del concerto il Direttore del Senato (icchè tuvvoi? Scusate, dalla resgia mi dicono che devo dire il Presidente del Senato), dunque e si disceva … il Presidente del Senato gli ha detto che il Senato gli è un “palazzo di vetro” perchè e sc’hanno fatto entrare i cittini delle scole per vedello. Io credevo che sarebbe stato di vetro se e sc’avessero spiegato per benino quanti soldini gli danno e come li spendono (icchè tuvvoi? Scusate, la resgia mi dice che questa gli è un’altra storia).

Comunque, chevvolete che vi dica (dica, con la “c” molto aspirata, ovvia, gli è o no il nostro toscano la madre della lingua italiana!) la musica (con la “c” molto aspirata …) era di molto bellina per davvero, gli era d’un loro collega, tale Verdi Senator Giuseppe, al tempo che e sc’era il re …. La musica gli era proprio bellina, solo che noi cittadini e si spera che con il prossimo governo un ci sia sempre la stessa musica … e innanzi tutto e sci parrebbe dimolto ganzo se i concertisti (icchè …? Uffa ‘sta resgia, dovevo dire i senatori), allora e si disceva, i senatori fossero un pochinino di meno, sapete, questa loro “orchestra” così numerosa e sci costa un duino … e sci costa …