SPENDING REVIEW (ma per l’ENI no … non per l’ENI … no)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2012 @ 7:46 am

Detti altrimenti: “è una review reale, chi la fa bene e chi la fa male …”

Anteprima

Nel 2010 Wikileaks rivela il contenuto della relazione che l’ambasciatore Usa in  Italia invia al suo governo. Oggetto: relazioni Italia-Russia: “Vari membri di  partiti politici di entrambi gli schieramenti ci hanno riferito che l’Eni è uno  dei principali finanziatori di fondazioni e gruppi di pressione”. L’Eni è la più  grande azienda del paese controllata dallo Stato, ma il mondo degli idrocarburi  per sua natura è un mondo opaco. Alla guida dell’Eni da sette anni c’è Paolo  Scaroni.

Fine dell’anteprima

Che fatica guadagnare ‘sti 5 milioni l’anno … e lordi, per di più …! Almeno fossero netti …

Report, 16 dicembre 2012 – ENI – Come al solito, puntata ricchissima di fatti, troppo lunga e complessa anche solo per essere “riassunta” sul mio blog. Cito sono un particolare: ENI, il predecessore dell’attuale AD Scaroni “guadagnava” 2 milioni di euro l’anno. Scaroni 5 (cinquemilionidieuro). Il suo piano di incentivazione legato all’andamento del titolo in borsa è stato sostituito con un piano legato ai numeri del bilancio, dati questi (non quegli altri, quelli della borsa) che possono essere “gestiti”. Tranquilli, la Consob controlla. La figlia di Scaroni è stata assunta senza concorso dalla Consob per gestire un nuovo ufficio Consob a Milano. Lei, unica dipendente.

Si dirà: ma l’ENI è una SpA di diritto privato …. eh no, amici miei, intanto dovreste cambiargli il nome (Ente Nazionale …?) e poi lo Stato possiede il 30% delle azioni (chi sono gli altri azionisti?) e tramite il sistema fiscale (accise) contribuisce molto alla determinazione del prezzo di vendita della benzina, e poi, se è vero (ed è vero) che lo Stato siamo noi, lo Stato (cioè tutti noi) è il principale acquirente dei prodotti ENI, il cui prezzo è gravato anche dai costi della società e dalle decisioni gestionali e finanziarie della stessa.

Oggi scade il pagamento della seconda rata dell’IMU. Molte famiglie hanno sacrificato su questo altare la tredicesima (chi ce l’ha). Altre hanno venduto i gioielli di famiglia per far fronte ai doveri fiscali. Altre non ce la fanno e perdono la casa. Altre la casa proprio non ce l’hanno e quindi … forse che per questo stanno meglio? Scaroni con i suoi 10 miliardi di lire l’anno, non ha problemi a pagare la sua IMU. Enrico Mattei viveva con i proventi della sua piccola fabbrichetta privata e devolveva in beneficenza l’intero emolumento che gli dava l’ENI.

Mozart avrebbe detto: Così fan tutte (le SpA)! E poi, erano altri tempi … anche Valletta alla Fiat guadagnava solo 20 volte la paga di un operaio. Oggi il suo successore odierno guadagna 450 volte quella cifra di base. E allora, lui si e io no, potrebbe ribattere  Scaroni?

La mia non è “invidia”. Dico solo che se strapaghiamo “comunque” questi personaggi li distogliamo dal perseguire obiettivi veri, seri. E poi, è anche una Questione Morale, in un periodo di crisi nera come quella attuale … o no?

P.S.: … dice … ma Scaroni, quando si ferma a “far (fare) benzina alla (sua?)  auto, va a controllare di persona se i WC sono puliti, se il personale sorride (il sorriso lo verificava anch Mattei. I WC non lo so). A me non va bene. Una persona a capo di una società che ha 80.000 dipendenti, che fattura 100 milioni di euro (o miliardi?) l’anno, che opera in decine di paesi, dovrebbe avere la “testa altrove”, cioè dovrebbe avere sotto di sè al massimo cinque direttori (la Siemens ha verificato che oltre questo numero non si gestisce in maniera ottimale); i cinque direttori altri cinque vice sotto di loro e così via, e delegare e controllare a cascata. Cleaning  WC are details.