PENSIONI D’ORO? QUALCUNO DICE: NON CHIAMATELE COSI’ …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Gennaio, 2013 @ 6:28 am

Detto altrimenti; le parole son pietre … ma quando ce vò ce vò!

Aldo Cazzullo

Notizia. Settimanale “Sette” di Corsera, n. 52 del 28 dicembre, pag. 16: Aldo Cazzullo, sotto il titolo “Non chiamatele pensioni d’oro” scrive: “ …la loro (si riferisce alla pensione d’oro dei super pensionati) non è una “pensione d’oro”. E’ una pensione che corrisponde ai contributi che hanno versato ed alle regole vigenti”.

Approfondimento. Al riguardo mi permetto di sottoporre all’attenzione del lettore alcune sottolineature.  Di un evento occorre esaminare innanzi tutto le cause, prima che non gli effetti. Quali sono state le “cause” di pensioni “fuori scala”? Stipendi fuori scala? Contributi versati su fondi pensioni aziendali poi confluiti nell’INPS ma con “gestione separata”, contributi versati in massima parte dall’azienda spesso pubblica o comunque sovvenzionata con denaro pubblico, come le ex Gruppo STET (Sip) la maggior parte della banche?  Se le cose stessero come affermato da Cazzullo, se cioè ci si trovava già in un sistema “contributivo”, perché sarebbe intervenuta la “trasformazione del sistema retributivo nel sistema contributivo”?

Cazzullo potrebbe replicare: “Caro blogger, ti sbagli. I contributi di quei pensionati sono stati versati secondo le regole (retributive, n.d.r. – Ma allora non mi si citino “i contributi versati”, sia pure con l’aggiunta “secondo le regole vigenti”. E’ fuorviante) vigenti in allora, le stesse regole che erano in vigore al momento del loro pensionamento”. Al che io mi troverei con le spalle al muro: infatti sono “privilegi acquisiti”. Parrebbe che non ci fosse più nulla da eccepire! E invece …

… e invece a mia volta replico: una nave passeggeri. Quelli di prima classe hanno pagato un prezzo elevato per il loro biglietto, che comprende, in caso di naufragio, di essere salvati con comode lance a motore, super sicure, cabinate, con i doppi servizi. La nave urta un iceberg e sta per affondare. Che ne dite … i signori di prima classe si accomodano comodi comodi sulle loro lance e lasciano che gli altri affollino lance poco attrezzate, sovraccaricandole, facendone ribaltare alcune, e che per di più, molti passeggeri della terza classe nemmeno trovino posto su queste scialuppette insicure, morendo per affogamento direttamente?

Mi consolo col fatto che quelle pensioni che arrivano a 90.000 (90.000) euro al mese (aI mese) in ogni caso sono dorate, anzi, proprio d’oro, quindi chiamarle così non è comunque sbagliato. Ma il titolo all’articolo probabilmente l’ha scritto il “titolista”, non Cazzullo. Be’ allora, se le cose stanno così …

Ma diciamola tutta, Cazzullo poi in parte cerca di riscattarsi. Infatti il titolista prosegue: “… nella realtà i partiti, con i pensionati, fanno cassa”. E Cazzullo prosegue: “ … mi imbatto in vicende paradossali. Pensioni da 2.900 euro congelate. Pensioni di reversibilità tolte a vedove che hanno denunciato i modesti utili di quote societarie avute in eredità dal marito. Pensionati che devono fare un mutuo per pagare l’IMU.”

Replico: Caro Cazzullo, l’è pezo ‘l tacon del bus (dialetto trentino), è peggio la pezza (che ci metti) del buco! Infatti tu giudichi “paradossale” il blocco di una pensione di 2.900 euro al mese (meglio tuttavia sarebbe stato che tu avessi citato il blocco di quelle da 1.200 euro al mese!) rispetto alla quale però tu non invochi la violazione ne’ del privilegio acquisito nè del diritto acquisito (diritto a non essere bloccata). Ti vengo in aiuto io: in questo caso infatti ci troviamo di fronte ad un “dovere acquisito”, cioè al dovere di subire mofìdiche  in pejus rispetto alle norme vigenti sin oltre il momento del pensionamento. Come la mettiamo?

Concludo: se le cose stanno così, si giustifica anche un intervento sulle pensioni d’oro. Oppure eliminiamo il blocco alle pensioni di piombo, rame, ferro, alluminio, stagno etc.. (per non dimenticarne nessuna potremmo utilizzare la tabella di Mendeleev, che ne dici Cazzullo?). La legge infatti è uguale per tutti! Almeno quella di Mendeleev.

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